Bitcoin e mondo cripto festeggiano la storica vittoria di Ripple

Un tribunale statunitense ha stabilito che le vendite dei token di XRP non costituiscono un’offerta di contratti di investimento, al contrario di quanto affermava la SEC, sentenza che potrebbe avere un impatto importante su tutto il settore delle valute digitali.
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Bitcoin in rialzo
Ondata di entusiasmo sul Bitcoin e il resto della galassia che ruota intorno alle criptovalute dopo la storica sentenza di un giudice statunitense sulla vendita del token XRP.
Il Bitcoin si infiamma e arriva a toccare i 31.818 dollari, quota che non ‘vedeva’ dal giugno 2022, mentre Coinbase chiudeva ieri in rialzo del 24% a Wall Street, mentre ritraccia leggermente (-1%) nel pre-market USA odierno.
Balzo del XRP, la criptovaluta di Ripple Labs, in crescita del 66% in sole 24 ore, seguita a ruota dall’Ethereum (+7%), dal Cardano (+26%) e dal Solana.
Storica sentenza
Ieri il giudice distrettuale statunitense Analisa Torres si pronunciava sulla causa infinita tra Ripple Labs e la Securities Exchange Commission (SEC), stabilendo che le vendite del token XRP di Ripple non costituiscono un’offerta di contratti di investimento, andando contro la decisione arrivata nelle scorse settimane da parte della SEC. Quest’ultima aveva affermato che Ripple effettuava vendite non registrate di XRP, considerate dall’agenzia un valore mobiliare (noto anche come security o titolo di massa), mentre la società, al contrario, ha sempre fatto rientrare la cripto tra gli asset digitali.
“La società cripto non ha violato la legge federale sulle security vendendo il suo token XRP su exchange pubblici”, si legge nella sentenza.
Questo significa che anche la sua vendita sugli exchange, o da parte dei dirigenti o qualsiasi altra distribuzione di XRP, non costituisce violazione delle leggi sui titoli.
La sentenza, che rappresenta una vittoria “significativa” per Ripple, “potrebbe avere significative implicazioni per l’intera industria delle criptovalute”, sottolineano da WebSim Intermonte, in quanto potrebbe creare “un precedente per altre aziende del settore che affrontano sfide simili”.
Vittoria a metà
Nella stessa sentenza, il giudice Torres ha parzialmente approvato le richieste di sentenza sommaria da entrambe le parti, mantenendo il caso aperto fino a quando non potrà essere risolto attraverso un processo con giuria o un accordo di transazione.
La Corte ha definito come contratto di investimento solo le vendite dirette di XRP a clienti istituzionali, ma questo non vale “in tutti gli altri aspetti”.
Pertanto, “la richiesta di sentenza sommaria dei convenuti è approvata per quanto riguarda le vendite programmatiche, le altre distribuzioni e le vendite di Larsen e Garlinghouse, ma è rifiutata per quanto riguarda le vendite istituzionali”.
Si tratta di una piccola vincita parziale, dunque, anche dell’ente regolatore SEC, che già prevede di appellarsi alla sentenza, una volta emessa una sentenza definitiva, o se il giudice lo consentirà prima.
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