Attendiamo il 2022 per rivedere gli utili di fine 2019

Per Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist di BlackRock Italia, le notizie della settimana sono sostanzialmente positive, ad eccezione delle tensioni tra Stati Uniti e Cina. Meglio puntare su tecnologia e farmaceutica.
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Le riaperture dell’economia
Per Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist di BlackRock, le notizie sul fronte sanitario sono incoraggianti. Non vi sono segnali evidenti di accelerazione dell'infezione a seguito delle riaperture dell’economia, anche dove è stata anticipata la riapertura, come in Germania. Questo vuol dire che le misure di contenimento messe in atto sembrano per il momento sufficienti per permettere una riapertura controllata delle economie senza sfociare in nuove infezioni.
Abbastanza stabili i contagi negli Stati Uniti: nonostante abbiano adottato “misure di lockdown meno intense rispetto all’Europa”, spiega Bruno Rovelli, “anche il mercato statunitense è rassicurato dalle riaperture dell’economia europea e cinese, le quali non hanno generato alti tassi di reinfezione”. Tuttavia, la situazione non è così rosea nei Paesi emergenti dove il numero dei contagi non sta decelerando.
I dati PMI di maggio, anche se ancora molto deboli, sono in miglioramento rispetto al mese di aprile, e questo trend sarà ancora più evidente a giugno.
In attesa del Recovery Fund
Notizie positive anche sull’intesa franco-tedesca sul Recovery Fund, che Rovelli definisce “un’idea smart”. Anche se “è chiaro che questa misura rimarrà limitata nel tempo, sicuramente è un passo avanti nella visione di una capacità fiscale comune, almeno in condizioni di crisi”. “Non è pensabile che questo sia un game changer di lungo periodo, però riduce di molto i rischi di coda soprattutto se si considera gli attuali fondamentali italiani (migliori, dal punto di vista patrimoniale, da quelli del 2011-2012)”.
Le tensioni tra Stati Uniti e Cina
Un aspetto che invece agita i mercati è il riacutizzarsi delle tensioni finanziarie, strategiche ed economiche tra Stati Uniti e Cina. Si tratta di una situazione che “aumenta l'incertezza geopolitica globale, e tende a frenare i mercati”. Ma Rovelli si sofferma anche sui possibili benefici e sottolinea che “quando si generano tensioni a livello geostrategico tra due potenze egemoni, le politiche fiscali tendono a essere espansive”. Tuttavia “è difficile credere che queste tensioni possano sparire, soprattutto in un anno elettorale come quello che attende gli Stati Uniti”.
“Credo che si avrà una tensione permanente ma non si arriverà ad una rottura al momento”, aggiunge il Chief Investment Strategist di BlackRock, soprattutto se si considera che “Trump è molto sensibile all’andamento del mercato azionario” che non dovrà quindi risentire in maniera esasperata del conflitto geopolitico.
Gli utili aziendali
Nonostante i mercati azionari stiano recuperando il terreno perso, BlackRock
ritiene che “gli utili aziendali, a livello aggregato, difficilmente cresceranno con la stessa rapidità con cui riprenderà la crescita economica”, evidenzia Rovelli, che immagina un ritorno degli utili ai livelli di fine 2019 “non prima della seconda metà del 2022”. Questo in luce del fatto che alcuni settori risentiranno fortemente del distanziamento sociale che aumenta i costi e riduce i volumi d’affari.
Ricerca dello spread
Dal punto di vista degli investimenti, l’idea - a livello globale - soprattutto nel mondo obbligazionario, è quella di accumulare posizioni su tutto ciò che è a spread. Da qui deriva il grande successo dei BTP italia: “l'Italia beneficia della tendenza globale degli investitori di andare a cercare spread generosi supportati da azioni di policy”.
Default inevitabili
Circa le esposizioni sui Paesi più in difficoltà, è inevitabile che ci siano fallimenti e ristrutturazioni, come Argentina e Ecuador. “Il punto, però, non è capire quanti default ci saranno, ma quanto si riesce ad essere remunerati a fronte dei default a cui assistiamo.
Settori da seguire
“Tenderei a seguire i settori come tecnologia e farmaceutica, dove le valutazioni sono un po' peggiorate, ma gli utili non sono scesi”, spiega Rovelli che ritiene non sia ancora il momento di considerare settori più ciclici come le materie prime e il settore petrolifero, poiché rimangono dubbi su quando “la ripresa dell'attività economica possa effettivamente tradursi in utili per le aziende”.
Da preferire i mercati di Stati Uniti e Paesi emergenti (considerando che Cina, Taiwan e Corea sono il 55% dell'indice emergente).
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