Perché i mercati non si sono ancora stabilizzati?

Per Bruno Rovelli (BlackRock), la scorsa settimana è stata caratterizzata da importanti manovre da parte delle banche centrali, che tuttavia sembrano non aver avuto l’impatto positivo tanto sperato sui mercati. Cosa manca per stabilizzare i mercati? L’aggiornamento settimanale di Blackrock
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L'insieme di pacchetti annunciati dalla Fed, nel corso delle ultime settimane, è un tentativo per sostenere l’economia e facilitare il funzionamento dei mercati finanziari. Tra gli interventi più attesi gli acquisti illimitati di Treasury e altri titoli, ovvero la possibilità di un Quantitative easing illimitato dal punto di vista della quantità e della durata temporale, assieme a misure tese a tagliare il costo del denaro (di nuovo ai minimi storici) e iniettare liquidità sui mercati. Come mai, nonostante le misure annunciate, i mercati non si sono ancora stabilizzati? Ce lo spiega Bruno Rovelli, chief investment strategist di BlackRock, nell’aggiornamento settimanale sui mercati di Blackrock.
Politica monetaria e politica fiscale
Le banche centrali non possono abbassare il costo del debito, a differenza della grande crisi finanziaria: il tasso di interesse di riferimento ora è già molto vicino allo zero. L'unica cosa che le banche centrali possono fare è assicurarsi che i problemi di liquidità non diventino problemi di solvibilità.
A livello fiscale, quanto fatto finora non è sufficiente: le autorità fiscali si sono mosse con una certa lentezza e con misure ad oggi ancora insufficienti, dimostrando inoltre poco coordinamento, a differenza delle banche centrali.
Ci troviamo quindi in una situazione in cui “alcune delle condizioni necessarie per avere una stabilizzazione dei mercati stanno cominciando a manifestarsi. Al contrario, fino a due settimane fa non avevamo indizi di allentamento quantitativo da parte delle banche centrali e politiche fiscali che di fatto erano abbastanza ferme. Oggi abbiamo poderose espansioni fiscali e una politica monetaria in cui - almeno negli Stati Uniti, ma presto anche in altre parti del mondo - la dimensione del bilancio della banca centrale è sostanzialmente determinata dalla politica fiscale”. A tutti gli effetti ci troviamo in una situazione in cui le banche centrali perdono il controllo del loro bilancio per mettersi al servizio delle autorità fiscali e questo, ribadisce il chief investment strategist di BlackRock, “è molto importante per la stabilizzazione”.
L’incertezza della curva di contagio
I mercati per stabilizzarsi attendono indizi che la curva di incremento percentuale dei contagi cui abbiamo assistito in Cina sia replicabile nei paesi occidentali: in Cina la fase di decelerazione è cominciata in modo evidente dopo 6/8 settimane dall'inizio delle restrizioni sociali messe in campo. “Non importa quanto pesante sia la discesa dell'attività economica nel corso di questi 2 o 3 mesi: se la curva di contagio è simile ovunque nel mondo, i mercati cominceranno a concentrarsi su quello che succederà dopo”. Il mercato è quindi in attesa di segnali di stabilizzazione della curva epidemiologica e l’Italia in questo scenario, data la sua infelice posizione di apripista nel mondo occidentale, si trova in prima linea.
Le Asset class interessanti
Quali sono sui mercati le asset class che secondo Blackrock potrebbero risultare più interessanti?
“Gli interventi delle banche centrali in questo momento hanno sostanzialmente l'obiettivo di stabilizzare i tassi di interesse e, in aggiunta, gli spread”, spiega Bruno Rovelli. “Stiamo entrando in una situazione in cui la parte corporate investment grade inizia ad essere piuttosto interessante perché come obiettivo di policy abbiamo banche centrali che ovviamente vogliono stabilizzare i tassi di interesse”.
Nel mondo obbligazionario ci sono gli high yield del debito emergente. Qui ancora non ci sono le condizioni per la stabilizzazione, essenzialmente per due motivi:
- non è ancora ben chiaro cosa stia succedendo con il COVID-19 nelle economie emergenti (le informazioni sono limitate e non di ottima qualità)
- l'esposizione dell'indice di debito emergente nei paesi produttori di petrolio è piuttosto alta, e finché non ci sarà un accordo tra Arabia Saudita, Russia e Stati Uniti sul prezzo del petrolio, sarà difficile per le economie emergenti riuscire a conciliare l'emergenza sanitaria, la necessità di sostenere l'economia e la stabilità finanziaria
“L’alta qualità high yield dovrebbe dare performance positive sull'orizzonte temporale 12 mesi”. Con lo spread ai livelli attuali non è mai successo nella storia, nemmeno durante la Grande Depressione, che comprando high yield (almeno la parte più di alta qualità), si generassero perdite a 12 mesi. Ma “questo non è necessariamente vero per tutto il mondo high yield, ovviamente la parte tripla C, già debole e fragile, molto probabilmente fallirà”, aggiunge bruno Rovelli.
Sui mercati azionari, il punto di minimo non dovrebbe essere troppo lontano. Secondo Bruno Rovelli, “mancano alcuni segnali più evidenti della determinazione dei policy maker a controllare questa emergenza sanitaria. Non è un caso che i mercati abbiano cominciato a fare bottom sequenziale sulla base della forza con cui le autorità sono intervenute per controllare il contagio”. Non dovrebbe dunque mancare molto a una fase di stabilizzazione, almeno di breve termine.
Per quanto riguarda l'oro, è rimbalzato in coincidenza dell’annuncio di nuove aggressive misure da parte della Federal Reserve ed “è sicuramente un investimento interessante di medio termine considerando che stiamo entrando in una fase in cui tutte le banche centrali sono dominate dalla politica fiscale”, spiega Bruno Rovelli.
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