Boeing ancora nella bufera dopo lo stop alle trattative con Ryanair
La compagnia aerea resta debole a Wall Street dopo le vendite arrivate a causa della notizia del mancato accordo con Ryanair sulla vendita del modello di aereo 737 Max 10.
Il calo di Boeing a Wall Street
Boeing ancora debole a New York dopo la seduta di ieri, mentre lunedì Wall Street restava chiusa per festività. La ripresa delle contrattazioni si concludeva con un calo dell'1,80% per Boeing a 214,24 dollari per azioni, dopo aver toccato un minimo intraday di 212,17 dollari.
L'avvio del pre-market di oggi sembra confermare la debolezza delle azioni di Boeing che cedono oltre mezzo punto percentuale, mostrando ancora un'incertezza sulla performance del titolo al momento del suono della campanella di Wall Street.
Fallisce la trattativa con Ryanair
Il mercato, dunque, aveva accolto male la notizia dello stop alle trattative tra Boeing e Ryanair relative ad un ordine importante di 737 Max 10, tra i modelli più importanti della società americana con 230 posti.
Le trattative duravano da oltre 10 mesi ma alla fine Ryanair ne ha comunicato il fallimento, in quanto le due società restavano lontane sul prezzo.
“Siamo delusi di non essere riusciti a raggiungere un accordo su un ordine MAX 10”, dichiarava il CEO di Ryanair, Michael O'Leary, spiegando che “Boeing ha una visione più ottimistica dei prezzi degli aerei rispetto a noi e abbiamo un track record disciplinato di non pagare prezzi elevati per gli aerei”.
O'Leary ha poi aggiunto di avere “pipeline di ordini più che sufficiente per consentirci di crescere fortemente nei prossimi 5 anni con una flotta di Boeing 737 che salirà a oltre 600 aeromobili e consentirà a Ryanair di capitalizzare le straordinarie opportunità di crescita che stanno emergendo in tutta Europa con il continente si riprende dalla pandemia di Covid”.
Infine, il Ceo della compagnia irlandese non ha risparmiato una frecciatina agli americani, sottolineando che nelle ultime settimane anche altri grandi clienti come Delta e Jet2 hanno effettuato ordini con Airbus, ignorando Boeing.
Ancora ferme le consegne del Dreamliner
A spargere ancora più incertezza su Boeing era stata l'indiscrezione diffusa dal Wall Street Journal su una sospensione delle consegne del 787 Dreamliner, già ferme dal maggio scorso. Lo stop era arrivato a causa di disaccordi con le autorità statunitensi di regolamentazione della sicurezza, dopo che Boeing aveva scoperto difetti di fabbricazione nel modello di aereo.
Nel mese di luglio, inoltre, la compagnia aveva annunciato la scoperta di altri problemi legati al muso dell'aereo e che era impegnata nel risolverli.
Per cercare una soluzione, scrive il Wall Street Journal, i dirigenti di Boeing avevano incontrato i funzionari della Federal Aviation Administration (Faa) nel mese di agosto, ma non si era giunto a nessun accordo sul metodo di garanzia della qualità per il Dreamliner.
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