Bond e dollaro sotto stress, bitcoin da record

La Camera ha approvato il maxi-budget di Donald Trump. La manovra ora va al Senato dove, quasi per certo, verrà profondamente cambiata. Il disegno di legge aumenta il deficit nazionale di quasi 3000 miliardi di dollari entro il 2034, principalmente a causa di massicci tagli fiscali e riduzioni modeste della spesa.
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La settimana si sta per chiudere con un alleggerimento delle tensioni sulle obbligazioni degli Stati Uniti e sul dollaro, con l’azionario in via di assestamento dopo il prolungato rally iniziato nella seconda parte di aprile.
Ieri l’S&P500 ha chiuso sulla parità. Il Treasury Note a dieci anni è a 4,53%, da quasi 4,60% di ieri. Il trentennale, spintosi nelle ultime ore fino ai massimi degli ultimi due anni, a 5,10%, è stamattina a 5,05%. Euro dollaro a 1,131.
A tranquillizzare Wall Street sono state le notizie in arrivo da Washington, dal Congresso e dal Palazzo della Corte Suprema.
LA MERAVIGLIOSA LEGGE DI TRUMP
La Camera ha approvato il maxi-budget di Donald Trump con un solo voto di scarto e al termine di 24 ore convulse. La manovra ora va al Senato dove, quasi per certo, verrà profondamente cambiata: analizzare a fondo il testo, di oltre mille pagine, rischia di essere faticoso e inutile, perché ci sono decine di senatori pronti con emendamenti capaci di stravolgere gli articoli.
Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia ha provato a dare ieri qualche coordinata di massima del provvedimento, di seguito la sua sintesi: il disegno di legge punta a prolungare i tagli fiscali (quelli del 2017) e a ridurre la spesa per programmi sociali come Medicaid e SNAP (Supplemental Nutrition Assistance Program ovvero i cosiddetti food stamp per l’assistenza alimentare delle famiglie a basso reddito).
I Repubblicani (anche con qualche contrasto interno) stanno spingendo per una riforma fiscale di ampia portata che riplasmerebbe il sistema di tasse e spesa pubblica degli Stati Uniti per i prossimi dieci anni. Ribattezzata da Trump “big beautiful bill”, la proposta aumenterebbe il deficit nazionale di quasi 3000 miliardi di dollari entro il 2034, principalmente a causa di massicci tagli fiscali e riduzioni modeste della spesa.
Il disegno di legge rappresenta un cambiamento profondo nelle priorità fiscali degli Stati Uniti e potrebbe ridefinire il bilancio federale e la rete di protezione sociale per un intero decennio.
FEDERAL RESERVE OFF LIMITS PER TRUMP
La Corte Suprema americana ha accolto la richiesta d'urgenza del presidente Trump di licenziare i commissari federali, in violazione di una legge che ne vieta la rimozione arbitraria, ma ha sentenziato che la Federal Reserve è off limits. Lo riporta il Wall Street Journal. L'ordinanza non era firmata, come succede con le azioni d'emergenza, ma la divisione ideologica della Corte era chiara.
La maggioranza conservatrice ha sottolineato il rischio che i commissari indipendenti rappresentavano per i poteri costituzionali di Trump, mentre i tre giudici liberal hanno affermato che l'ordinanza consentiva al presidente di annullare "per decreto" un precedente di lunga data della Corte Suprema. I tribunali di grado inferiore avevano impedito al presidente di licenziare i membri nominati da Joe Biden del National Labor Relations Board e del Merit Systems Protection Board, basandosi su un precedente di 90 anni fa che, secondo alcuni giudici conservatori limita i poteri esecutivi di un inquilino della Casa Bianca.
La sentenza del massimo tribunale americano consentirà a Trump di licenziare decine di funzionari da decine di consigli e commissioni, ma non nella Banca centrale. In una mossa inusuale infatti la Corte Suprema ha affermato che la Fed "è un'entità semi-privata, strutturata in modo unico”.
SEGNALI DAL MERCATO DEI CAPITALI
Il gestore dell'enorme portafoglio di titoli della Federal Reserve ha dichiarato che la riduzione del bilancio in corso dall’estate del 2022 sta iniziando a mettere sotto pressione il mercato delle operazioni di pronti contro termine, servirà pertanto usare con attenzione gli strumenti di governo della liquidità e dei tassi. L’avvertimento è arrivato da Roberto Perli, il direttore del System Open Market Account presso la Fed di New York. L'andamento dei tassi del mercato monetario "rappresenta una normalizzazione delle condizioni di liquidità e non è motivo di preoccupazione", ha affermato. "Tuttavia, implica che in futuro la SRF sarà probabilmente più importante per il controllo dei tassi di quanto non lo sia stata nel recente passato", ha aggiunto, riferendosi alla Standing Repo Facility della Fed.
Il mese scorso i responsabili politici hanno rallentato il ritmo del deflusso riducendo a 5 miliardi di dollari da 25 miliardi di dollari, il limite massimo di Treasuries che possono maturare ogni mese senza essere reinvestiti.
EUROPA
Le borse dovrebbero aprire in rialzo, future dell’indice Dax di Francoforte +0,2%.
Ieri gli indici PMI hanno mostrato che l’attività economica nella zona euro è di nuovo in contrazione, dopo qualche mese di incoraggiante ripresa. A deludere, con una frenata inaspettata e importante, è stata soprattutto la componente Servizi.
CRYPTO
Bitcoin sui massimi della storia, a 111.200 dollari. Il record “non è un fenomeno legato a una mera speculazione di breve termine, ma è il riflesso di cambiamenti strutturali profondi: è un segnale chiaro della crescente maturità del mercato”, dice Luciano Serra, Country Manager Italia di Boerse Stuttgart Digital. In un contesto globale segnato da inflazione, tensioni geopolitiche e crescente sfiducia nei confronti delle valute tradizionali, “il Bitcoin si sta sempre più affermando come ‘riserva di valore’ digitale.
Cresce infatti il numero di investitori, sia retail che istituzionali, che lo considerano un utile strumento di diversificazione del portafoglio. Con circa 2.200 miliardi di dollari di valore, Bitcoin è oggi il sesto asset di investimento per capitalizzazione, dopo l’oro e le prime quattro aziende del mondo (Microsoft, Nvidia, Apple e Amazon). Anche Ethereum, seconda criptovaluta per capitalizzazione, sta beneficiando del momento positivo del mercato, registrando sviluppi interessanti e confermandosi parte integrante di un ecosistema in evoluzione”.
BANCHE ITALIANE
Sono tra le più profittevoli d’Europa e sono ben posizionate per affrontare eventuali venti contrari, pur con l’aspettativa di risultati più moderati nei prossimi trimestri. A pensarla così sono Marco Troiano e Alessandro Boratti - Financial Institution Ratings team di Scope Ratings. Grazie a margini di interesse elevati, crescita delle commissioni e costi del rischio ai minimi storici (26 punti base), i principali nomi domestici, hanno iniziato l’anno con un ritorno medio sul capitale (ROAE) del 15,7%.
Il business tira, dopo più di un decennio di fiacca, anche l’attività di M&A è in forte accelerazione, con un numero senza precedenti di operazioni annunciate negli ultimi mesi. “Se andranno a buon fine, tali operazioni favoriranno economie di scala, rafforzeranno il potere di mercato e miglioreranno le performance finanziarie di medio periodo. Tuttavia, l’analisi evidenzia come l’intensificarsi delle dinamiche competitive e strategiche stia accrescendo il rischio di execution: le banche potrebbero sovrastimare i target o concretizzare combinazioni sub-ottimali”, proseguono gli analisti.
Infine, la solidità patrimoniale, un punto di forza dopo anni di debolezza. Il CET1 ratio medio del campione delle otto principali banche italiane era al 15,6% a marzo 2025, nonostante l’entrata in vigore delle nuove regole di Basilea III. La qualità degli attivi resta elevata, con un NPL ratio stabile al minimo storico del 2,8%.
In Asia, nel finale di seduta, prevale il rialzo: Nikkei di Tokyo +0,8% nel giorno della pubblicazione dei dati sull’inflazione in Giappone. Hong Kong +0,5%.
TITOLI
Azimut ha siglato un accordo vincolante con FSI per la creazione di TNB, wealth management bank di nuova generazione. La società ha aggiornato il target di utile 2025 a circa 1 miliardo di euro.
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