Borse alla prova del dato sull’inflazione

L’andamento dei prezzi al consumo, soprattutto di quelli depurati da energia e cibo, è tenuto in grande considerazione dalla Federal Reserve, il presidente Jerome Powell lo ha ripetuto più volte nelle ultime settimane. Anche i mercati lo hanno capito, infatti, venerdì scorso, il dato sull’occupazione ha condizionato l’ultima settimana del Nasdaq. Si riavvicinano Cina e Stati Uniti, i ministri degli esteri potrebbero incontrarsi nei prossimi giorni a Monaco. In Cina tornano a farsi vedere i CEO delle grandi multinazionali.
Indice dei contenuti
I mercati guardano con meno preoccupazione ai dati sull’inflazione che oggi alle 14.30 saranno diffusi a Washington dall’Ufficio di Statistica degli Stati Uniti.
Gi esiti di un’indagine diffuse ieri dalla Federal Reserve di New York hanno mostrato che i consumatori si stanno preparando un calo del reddito: in gennaio, l’indicatore su questa aspettativa ha registrato il ribasso mese su mese più forte da oltre dieci anni.
Le rilevazioni hanno dato direzione a Wall Street nella seduta successiva al Super Bowl, tradizionalmente scarica in termini di volumi perché è tradizione tra gli appassionati di football, prendere un giorno di ferie all’indomani della partita della finale vinta ieri dai Kansas City Chiefs.
L’S&P500 ha chiuso in rialzo dell’1,1%. Siamo agli sgoccioli della stagione delle trimestrali, fino a oggi i risultati hanno complessivamente mancato le aspettative, Credit Suisse afferma che sta per chiudersi la peggior stagione degli utili degli ultimi vent’anni.
INFLAZIONE
Negli Stati Uniti, il mese scorso i prezzi al consumo dovrebbero essere saliti dello 0,5% mese su mese, dal +0,1% di dicembre. Anno su anno, la crescita dovrebbe essere stata del 6,2%, da +6,5%. L’inflazione core, quella depurata da cibo ed energia che viene tenuta in considerazione dalla Federal Reserve, dovrebbe essere stata del 5,5%.
La capo economista USA di Bloomberg, Anna Wong, si aspetta numeri un po’ più alti di quelli espressi dal consensus: gennaio dovrebbe essere a suo avviso un mese di attenuazione del trend disinflazionistico, con un incremento robusto dei prezzi dei servizi. Questi dati dovrebbero spingere il mercato a lasciare più spazio all’ipotesi di una stretta monetaria che durerà di più ed arriverà a livelli di tassi più alti.
CONSUMI
Quasi ugualmente importante, per la Federal Reserve, quindi anche per Wall Street, è il dato di domani sulle vendite al dettaglio: le rilevazioni della Fed di New York potrebbero essersi già tradotte in un rallentamento della spinta consumistica.
Il consensus si aspetta per gennaio un incremento delle vendite al dettaglio dell’1,7%, in recupero dal -1% del mese precedente.
A proposito di consumi, oggi è San Valentino. Gli americani dovrebbero spendere oggi in regali quasi ventisei miliardi di dollari, due in più dell’anno scorso. Il valore medio del regalo è stimato intorno ai 190 dollari, quasi il 10% sopra il dato del 2022.
ASIA PACIFICO
Il Nikkei di Tokyo chiude in rialzo dello 0,5%. L’economia del Giappone è tornata a crescere nel quarto trimestre, il Pil è salito dello 0,6% su base sequenziale, dal -1% precedente, il consensus era +2%. Il governo avrebbe stabilito che a guidare la Banca del Giappone sarà l’ex membro del board, Kazuo Ueda, lo ha scritto stanotte Reuters: la nomina sarebbe stata ufficializzata nelle ultime ore.
Hong Kong -0,2%. CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,3%. Stati Uniti e Cina provano a mettere da parte i palloni spia. Contatti tra le parti, per superare la crisi, potrebbero aver luogo in settimana alla Munich Security Conference, tra il Segretario di Stato Antony Blinken e il Ministro degli Esteri Wang Yi.
Intanto, i massimi dirigenti delle multinazionali stanno intanto tornando in Cina. Il Wall Street Journal riportava ieri che l'amministratore delegato di Volkswagen ha visitato il Paese tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio, mentre l'amministratore delegato di Apple, Tim Cook, e il suo omologo di Pfizer, Albert Bourla, dovrebbero recarsi in visita il mese prossimo.
Anche Ola Kallenius, presidente di Mercedes-Benz Group, ha in programma una visita in Cina, ha dichiarato l’azienda. Per molti alti dirigenti si tratterá della prima visita nel Paese dall’inizio della pandemia di Covid-19, dopo che la Cina - un polo produttivo e un mercato di consumo di prim'ordine per molte delle piú grandi aziende del mondo - si è isolata per tre anni sbarrando la porta ai viaggi internazionali. Poichè la sua economia è in difficoltá, Pechino conta su queste visite per attirare gli investimenti delle multinazionali.
EURO E TASSI: SCHOCK IN ARRIVO
Le alte temperature di quest’inverno hanno permesso all’Europa di evitare la recessione da crisi del gas che un po’ tutti gli economisti davano come molto probabile in questo avvio di 2023.
“Tuttavia, lo shock del prezzo del gas non è l’unica sfida economica che l’Eurozona si trova ad affrontare”, avverte Tomasz Wieladek, Chief European Economist di T. Rowe Price.
C’è innanzitutto l’inasprimento delle condizioni finanziarie iniziato già ben prima dell’annuncio della stretta monetaria. Poi ci sono gli effetti dell’aumento dell’indebitamento di governi, imprese e famiglie avvenuto nel lungo periodo di bassi tassi di interesse. I
l rischio di schock finanziari, che per il momento sono stati di modesta entità, è in aumento perché la politica monetaria opera con un certo ritardo, secondo Wieladek il momento più pericoloso sarà nell’ultimo trimestre del 2023.
Nella prima parte dell’anno, ma anche nel corso dell’estate, “l’attività dell’Eurozona continuerà ad essere resiliente grazie al calo dei prezzi del gas, alla normalizzazione delle catene di fornitura e al pieno portafoglio ordini.
Tuttavia, nel medio termine, la debolezza economica globale e gli effetti della politica monetaria porteranno probabilmente a una recessione dell’Eurozona”, aggiunge il gestore.
Fino all’estate, secondo T. Rowe Price, la BCE sarà “decisamente falco”, con effetti positivi sull’euro. Ma al ritorno delle vacanze, il trend si inverte e la valuta unica dovrebbe indebolirsi.
PETROLIO
L'amministrazione Biden ha intenzione di mettere in vendita 26 milioni di barili di greggio delle sue riserve strategiche con consegne stimate tra aprile e giugno. Lo riferiscono fonti informate all'agenzia Bloomberg.
Si tratta di una vendita approvata dal Congresso anni fa per l’anno fiscale corrente ma arriva in un momento in cui le scorte degli Stati Uniti sono state depauperate a causa della guerra in Ucraina.
Al momento gli Stati Uniti possono contare su circa 371 milioni di barili che scenderanno a 345 milioni dopo la vendita. L'anno scorso il presidente americano ha dato mandato di prelevare 180 milioni di barili di greggio dalle riserve, il più grande prelievo della storia americana, nel tentativo di abbassare il costo della benzina salito alle stelle dopo l'invasione da parte della Russia.
TITOLI
Saipem ha chiuso la seduta di ieri in calo del 5,7% con scambi elevati, pari a oltre il 10% del capitale. Secondo quanto hanno detto un'analista e alcuni trader, a fare precipitare le azioni in Borsa sono stati possibili disinvestimenti da parte delle banche che lo scorso luglio avevano rilevato il 30% del capitale della oil service, nell'ambito dell'aumento di capitale da 2 miliardi di euro, a un a prezzo di sottoscrizione di 1,013 euro. Un portavoce della società ha detto che Saipem non dispone di informazioni che possano spiegare l'andamento del titolo in Borsa.
Fincantieri-Leoanrdo. Hanno firmato nuovi memorandum d'intesa (MoU) con potenziali nuovi fornitori greci.
Telecom Italia. Si riunisce nel pomeriggio il Cda per approvare i conti 2022 e l'aggiornamento del piano strategico, comprensivo dei nuovi target. In base al consensus degli analisti fornito dalla società, il margine operativo di gruppo comprensivo dei costi di locazione dovrebbe aver registrato una flessione del 10,7% a 4,99 miliardi di euro sull'intero 2022, a fronte di un calo del 16,4% a 3,65 miliardi di euro dell' Ebitda after leases delle attività italiane. Secondo una fonte vicina alla situazione, il cda dovrebbe rimandare all'assemblea di aprile la scelta del sostituto di De Puyfontaine in consiglio.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
