Borse europee senza forza, zavorrate dai tassi in aumento


Indici vicini alla parità mentre i rendimenti dei governativi crollano sui livelli mai visti negli ultimi 14 anni per il Treasury a 10 anni americano. Il nostro Btp si porta a una passo dal 5%. A Piazza Affari bene Saipem e Brunello Cucinelli. In rialzo Eni, in calo Enel.


Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


I mercati non trovano la forza per proseguire il rimbalzo zavorrati da un mondo dei bond che continua a calare con il rendimento del Treasury a 10 anni che sfonda il 4%, sui massimi da 14 anni, e quello italiano che vola verso il 5%.

In Europa solo Parigi si difende sulla parità, l’indice EuroStoxx50 arretra dello 0,2%, il FtseMib perde lo 0,1%il Dax lo 0,5%, Madrid lo 0,1%, Londra lo 0,11%.

Non siamo di fronte a un rintracciamento ma non vediamo nemmeno quella prova di forza che abbiamo visto nelle sedute passate.

La verità è che lo scenario di fondo non è cambiato. La tensione sul mondo obbligazionario rimane e contagia anche l’azionario. Se a questo si aggiungono trimestrali in chiaro scuro, con Tesla che delude, il quadro rimane opaco.

Qualche super ottimista rimane, ieri Elon Musk nonostante il risultato ha dichiarato di vedere una capitalizzazione di Tesla in grado di moltiplicarsi per 6 volte e superare la somma di quella di Saudi Aramco e Apple.

Dati macro Usa

Oggi il mercato aspetta i dati sulle richieste di sussidi alla disoccupazione, guardati da vicino da chi spera che le politiche della Federal Reserve stiano andando a segno e quindi portando a un aumento delle richieste. Si aggiungeranno i dati sulle vendite di nuove case e l’indice di fiducia calcolato dalla Fed di Philadelphia.

Obbligazionario

I rendimenti dei governativi continuano a correre, non si tratta di Italia, ma è un problema mondiale e quindi difficile da arginare.

I riferimenti per la seduta odierna il 4,76% per il rendimento del benchmark decennale di riferimento e i 237 punti base per lo spread con la Germania sullo stesso tratto.

Gli investitori guardano anche alle turbolenze del gilt, le cui oscillazioni nelle ultime settimane hanno contagiato l'obbligazionario euro, già depresso dalla generalizzata stretta monetaria in chiave anti-inflazione alle porte.

Bank of England ha fatto sapere ieri che avvierà il 'quantitative tightening' come previsto il prossimo primo novembre, senza rinviarlo ulteriormente come si era speculato nei giorni scorsi, anche se dalla vendita saranno esclusi quest'anno i titoli a lungo termine.

Con un'inflazione ai massimi da 40 anni, la banca centrale ha poco spazio di manovra sul fronte tassi, per i quali gli analisti ipotizzano un +75 punti base al meeting di novembre - non escludendo completamente un +100, nonostante la delicatezza della situazione -, mentre Downing street è sempre più in bilico

L'esecutivo guidato da Liz Truss ha perso ieri un altro pezzo, con le dimissioni del ministro dell'Interno, Suella Braverman, in aperta polemica con il primo ministro.

Bce

Al di là della volatilità innescata dal nervosismo sui governativi britannici, il driver principale alla base della salita dei rendimenti euro resta l'inasprimento della politica Bce.

Con le ultime dichiarazioni dei vertici di stampo decisamente hawkish e prezzi al consumo che corrono al 9,9% annuo, i membri del direttivo di Francoforte entrano da domani nel periodo di "massimo riserbo" in vista della riunione del 27 ottobre, quando ci si aspetta un nuovo incremento dei tassi da tre quarti di punto percentuale.

Fed

Sono ancora più aggressive le attese sul fronte Fed, che hanno spinto il rendimento del Treasury decennale ai massimi da 14 anni ieri.

Il mercato ipotizza altre due strette consecutive da 75 punti base ciascuna entro fine anno, mentre i policymaker dell'istituto centrale Usa proiettano i tassi al 4,5-5% all'inizio del prossimo anno, dall'attuale 3-3,25%.

Bank of China

Per evitare una netta divergenza di politiche con le altre principali economie, la Cina ha mantenuto invariati i suoi tassi di riferimento per il secondo mese consecutivo, in linea con le attese, rinunciando ad aumentare lo stimolo monetario. Il tasso ad un anno è rimasto al 3,65%, quello a cinque anni al 4,30%.

Oil

Nell'ambito di un piano che mira ad evitare rincari che danneggiano consumatori e imprese, Joe Biden ha annunciato, intanto, la vendita di ulteriori riserve petrolifere d'emergenza entro la fine dell'anno, assicurando al tempo stesso ai trivellatori nazionali che il governo interverrà sul mercato come acquirente se i prezzi dovessero scendere troppo.

La notizia ha impattato bei giorni scorsi sulle quotazioni ma ora il Brent rialza la testa a 93 dollari al barile +1%.

La decisione del presidente Usa di usare i poteri federali per bilanciare il mercato petrolifero statunitense sottolinea il desiderio della Casa Bianca di tenere sotto controllo l'inflazione, questione apicale a poche settimane dalle elezioni di mid-term, in cui i democratici sperano di mantenere il controllo del Congresso.

All'inizio dell'anno, Biden aveva già deciso di vendere 180 milioni di barili dalla Strategic Petroleum Reserve (Spr) per combattere una potenziale crisi di approvvigionamento causata dalle sanzioni alla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina.

Covid

A quasi tre anni dalla sua comparsa, secondo l'Oms il Covid resta un'emergenza globale.

Pechino, dove i casi sono quadruplicati negli ultimi giorni pur rimanendo ancora relativamente pochi in numero assoluto, ha annunciato nuove misure, inclusi circoscritti lockdown.

Dati Giappone

A settembre le importazioni nipponiche sono aumentate di oltre il 40% per il quinto mese consecutivo, raggiungendo il valore più alto mai registrato, mentre il crollo dello yen ha aggravato i costi già elevati dell'import di carburante, alimentando i timori di inflazione.

L'impennata delle importazioni ha sopraffatto la crescita delle esportazioni, causando un deficit commerciale di 2.000 miliardi di yen (13,3 miliardi di dollari), aggiungendo pressione al ribasso sulla valuta giapponese.

Cambi

Il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki ha promesso di adottare "misure appropriate" contro l'eccessiva volatilità dello yen, rinnovando la possibilità di un intervento, mentre la divisa nipponica scivola ai minimi da 32 anni ad un soffio dalla barriera psicologica a quota 150 per dollaro. Boj ha annunciato contestualmente acquisti d'emergenza di bond per sostenere il mercato.

Il dollaro scambia a 149,94 su yen.L’euro dollaro tratta a 0,978, +0,13%, poco mosso dopo il 0,9% di ieri.

Oro poco mosso a 1.629 dollari.

Bitcoin quasi invariato a 19.133 dollari.

Tra i singoli titoli a Piazza Affari

Si mette in evidenza Saipem +9%, dopo l’annuncio di un maxi contratto con Qatargas da circa 4,5 miliardi di dollari

Forte rialzo anche per Brunello Cucinelli +6,6% dopo una trimestrale sopra le attese.

Bene anche Eni +1,8% sulla promozione di Citi che ha alzato il target price a 12 euro.

Positiva Tenaris +1,7%



Seguici su Telegram

Idea di investimento
Possibile rendimento Annuo del 10,20% con il certificate su Enel, Generali e UniCredit
Sottostanti:
UniCredit S.p.AAssicurazioni Generali S.p.AEnel SpA
Rendimento p.a.
10,2%
Cedole
2,55% - €25,50
Memoria
no
ISIN
DE000VV6GSY3
Emittente
Vontobel
Comunicazione Pubblicitaria
Fucina del Tag è un partner marketing di Vontobel
Maggiori Informazioni

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy