Borse in accelerazione a cavallo mese

Borse in accelerazione a cavallo mese

L’ultima seduta di ottobre termina in rialzo, il bilancio mensile è negativo per quasi tutti i mercati azionari del mondo.

Le comunicazioni della Federal Reserve non dovrebbero essere in questa occasione risolutive. Erik Weisman, Chief Economist & Portfolio Manager di MFS IM dice che la banca centrale dovrebbe starsene con le mani in mano.

In Europa si cominciano finalmente a vedere gli effetti del brutale rialzo tassi, scende l’inflazione ma anche la crescita.

Iveco rivede al rialzo le previsioni.

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Con 417 titoli su 500 in rialzo, ieri l’S&P500 ha chiuso l’ultima seduta del mese con un guadagno dello 0,6%, ottobre termina con un bilancio negativo meno severo di quello indicato solo qualche giorno fa, -2,2%.

I future di Wall Street non danno indicazioni precise mentre dovrebbero aprire in rialzo le borse dell’Europa, future del Dax di Francoforte +0,3%.

Oggi, in assenza di dati macro rilevanti in Europa, l’attenzione dovrebbe essere tutta sugli Stati Uniti. Nel primo pomeriggio escono i dati sull’occupazione nel settore privato, il numero dei posti di lavoro disponibili e l’indice ISM manifatturiero. In serata ci sono le comunicazioni del Federal Open Market Committee della Fed. Oggi dovrebbero anche arrivare dal Tesoro degli Stati Uniti delle indicazioni rilevanti sul fabbisogno statale. Lunedì sera il dipartimento per il debito pubblico di Washington ha ridotto la stima di fabbisogno per il trimestre in corso a 776 miliardi di dollari, da 856 stimati in luglio. La revisione al ribasso, superiore alle aspettative del mercato, è dovuta al buon risultato della raccolta delle tasse.

FED CON LA MANI IN MANO

Quasi nessuno si aspetta un rialzo tassi questa sera da parte della banca centrale degli Stati Uniti, neanche Erik Weisman, Chief Economist & Portfolio Manager di MFS IM. “Non è ancora necessario esercitare questa opzione e i mercati non chiedono un'ulteriore stretta. Tuttavia, fino a quando il mercato del lavoro non si sarà raffreddato in modo considerevole e le pressioni inflazionistiche non saranno sufficientemente contenute, la Fed manterrà l'opzione di futuri rialzi dei tassi sul tavolo”, si legge nella nota diffusa ieri.

La conferma del costo del denaro agli attuali livelli potrebbe essere giustificato dall’andamento dell’inflazione ma “il forte aumento dei rendimenti obbligazionari e un ridimensionamento delle valutazioni azionarie” portano poi a escludere questa ipotesi. Secondo Weisman, “la Fed si accontenterà di starsene con le mani in mano durante la riunione, sottolineando la costante importanza di riportare l'inflazione nella proverbiale scatola, favorita dalle aspettative di moderazione della crescita economica e della domanda di lavoro nel quarto trimestre e all'inizio del 2024. Nonostante il mercato gradirebbe apprendere qualcosa di nuovo in merito alla tempistica e all'entità dei futuri tagli dei tassi o alla fine della stretta monetaria, è improbabile che questa riunione fornisca molta luce su questi fronti.

Se ieri la borsa di Milano ha chiuso in rialzo dell’1,5%, è anche per effetto dei dati sull’inflazione diffusi ieri mattina. I prezzi al consumo sono saliti nella zona euro del 2,9%.

CAROVITA IN EUROPA

Tom Lemaigre, Portfolio Manager, Janus Henderson ha commentato ieri così la discesa dell’inflazione sui livelli che non si vedevano da due anni: “Sembra che l’obiettivo della BCE di generare un calo dell'inflazione dopo i 10 rialzi successivi dei tassi stia iniziando a essere raggiunto, ma a costo di danneggiare le famiglie e le imprese che vedono aumentare i costi dei prestiti. Di conseguenza, l'economia sta rallentando, ma crediamo che sia tuttora prematuro parlare di tagli dei tassi. Abbiamo sempre sostenuto che si sarebbe assistito a una disinflazione ciclica dovuta alla stagnazione dei prezzi dei fattori produttivi (ad esempio petrolio e gas e altre materie prime per la produzione di beni), ma che sul versante dei servizi (ovvero l'inflazione salariale) l'inflazione sarebbe rimasta più stabile al rialzo. Nulla del dato sull’inflazione che è stato comunicato ci fa mettere in discussione la nostra tesi attuale”.

ASIA

Il mantenimento della politica monetaria ultra espansiva da parte della banca centrale mette le ali alla borsa di Tokyo, indice Nikkei +2,4%. Ne fa le spese la valuta, tornata sui minimi dell’anno.

L’inaspettata discesa dell’indice PMI Manifatturiero di Caixin sotto la soglia che separa espansione da contrazione, pesa sui mercati azionari della Cina. L’indice Hang Seng di Hong Kong è sulla parità e il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna lo 0,2%.

Il petrolio Brent è poco mosso a 85 dollari il barile, dopo due sedute di ribasso. Oro in calo a 1.980 dollari l’oncia, terza seduta in negativo. Variazioni modeste ieri sul mercato delle obbligazioni.

GAZA

Il bombardamento di stanotte del campo rifugiati di Jabaliya è stato condannato con parole durissime in Medio Oriente. Israele ha spiegato che l’area era un obiettivo militare in quanto veniva usata da Hamas per addestrare i soldati. Le due parti affermano che ci sono state decine di morti. In Medio Oriente torna nel fine settimana il segretario di Stato Anthony Blinken.

TITOLI

Iveco ha chiuso il terzo trimestre 2023 con ricavi consolidati pari a 3,8 miliardi di euro (in aumento del 7% anno su anno), ebit adjusted pari a 213 milioni di euro (in crescita di 112 milioni di euro) e utile netto pari a 94 milioni di euro (47 milioni in piu'). La liquidita' netta delle attivita' Industriali e' di 725 milioni di euro. Le prospettive finanziarie per l'anno 2023 sono in aumento con una crescita dei ricavi dall'8% al 9% rispetto al 2022 (era dal 5% all'8%)

Acea. Si è dimesso il consigliere di amministrazione della multiutility di Roma, Thomas Devedjian, nominato dalla lista presentata dal socio Suez International nell'assemblea del 18 aprile scorso.

Iren. Il consiglio di gestione di Egea, multiutility di Alba, ha accettato l'offerta vincolante di Iren, con il conseguente avvio di una trattativa in esclusiva fra le parti. La società Sienambiente dal 1 gennaio 2024 verrà consolidata contabilmente nel gruppo (40% la quota di capitale sociale detenuta da Iren tramite la società Iren Ambiente Toscana) e potrà quindi contare sulle sinergie e le risorse del gruppo per portare avanti il piano industriale.

Banca Ifis, Mediobanca. E’ stata perfezionata la partnership di lungo periodo siglata lo scorso maggio per la gestione dei crediti deteriorati (Npl). In particolare, Banca Ifis ha perfezionato l'acquisto dal Gruppo Mediobanca, per un corrispettivo di 100 milioni di euro, di Revalea società nata nel 2022 dallo scorporo di Npl derivanti da attività di acquisizioni di portafogli di sofferenze con un gross book value di 6,5 miliardi1 di euro.

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