Borse in stand-by in attesa del faccia a faccia fra Biden e Xi Jinping

15/11/2021 07:30
Borse in stand-by in attesa del faccia a faccia fra Biden e Xi Jinping

I future sui principali indici azionari sono poco mossi, le Borse di Hong Kong e Shanghai segnano modeste variazioni nonostante i dati dell’economia cinese migliori delle attese. Petrolio in calo: gli Usa potrebbero rilasciare parte delle riserve strategiche per frenare le quotazioni.

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Taiwan e il blocco della vendita di tecnologia Usa: i due temi più spinosi per i presidenti.

Per le Borse europee si profila un avvio incerto, con gli investitori alla ricerca di una direzione in attesa del faccia a faccia fra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping, che si parleranno oggi in un incontro online. Il future sull’EuroStoxx 50 è poco mosso, i future sugli indici americani S&P500 e Nasdaq salgono rispettivamente dello 0,1% e dello 0,2%.

Le Borse cinesi segnano modeste variazioni nonostante i buoni dati sull’economia del Paese del Dragone. Nel mese di ottobre sia i consumi che la produzione industriale sono saliti più del previsto: le vendite al dettaglio hanno messo a segno un incremento del 4,9% sullo stesso periodo dell’anno scorso, meglio del +3,5% atteso dagli economisti; la produzione industriale è cresciuta del 3,5%, contro una previsione di +3%.

La Borsa di Hong Kong è invariata, l’indice CSI300 di Shanghai segna un calo dello 0,2%, salgono le Borse di Tokio +0,5% e di Seul +1,1%.

La posizione aggressiva di Pechino nei confronti di Taiwan e le restrizioni Usa alla vendita di tecnologia alla Cina sono i due temi di maggiore contrasto fra le due super-potenze, ma non è detto che vengano affrontati nel dialogo diretto fra i due presidenti, che verosimilmente non hanno fissato l’incontro di oggi per mandarsi a quel paese. E’ probabile, quindi, che Biden e Xi Jinping partano dall’accordo di Glasgow sulla riduzione delle emissioni fossili per rimarcare le possibilità di collaborazione in vari cambi, a partire dall’energia, sorvolando sui temi più spinosi. Le aspettative su questo incontro non sono particolarmente alte.

Petrolio in calo, gli Usa potrebbero liberare parte delle scorte.

Il prezzo del petrolio sta scendendo con il Wti in calo dello 0,6% a 80,2 dollari al barile e il Brent a 81,5 dollari (-0,8%). A Washington salgono le pressioni dei democratici sul presidente Biden perché dia l’ordine di mettere in circolazione parte delle riserve strategiche per calmierare i prezzi dei carburanti, il cui rialzo è fonte di grande malumore fra gli americani. Secondo i sondaggi, buona parte dei cittadini Usa sostiene che il rincaro della benzina è colpa della Casa Bianca.

Intanto la segretaria al Tesoro, Janet Yellen, ha detto che mettere sotto controllo la pandemia da Covid è il passo fondamentale da compiere per frenare la corsa dei prezzi negli Stati Uniti.

Il dollaro stamattina cede leggermente terreno nei confronti dell’euro, che sale dello 0,1% a 1,145.

Tassi stabili con il rendimento del Treasury decennale invariato a 1,55%.

L’oro scende dopo i forti guadagni di settimana scorsa: l’oncia di metallo giallo vale 1.859 dollari (-0,4%).

Bitcoin in rialzo a 5.700 dollari dai 64.400 di venerdì scorso.

Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Enel - Jefferies ha alzato il giudizio a Hold, target price a 7 euro. Tim - Deutsche Bank taglia da Buy a Hold con target price 0,43 euro.

Unicredit - JP Morgan conferma la raccomandazione Neutral e il target price di 12 euro. Il 9 dicembre l'amministratore delegato Andrea Orcel presenterà alla comunità finanziaria il nuovo piano industriale.

Generali - Consob potrebbe replicare in settimana al quesito posto dai legali di Francesco Caltagirone in merito alla lista per il Cda di Generali fornendo il proprio parere.

Leonardo - Saudia Aerospace Engineering Industries (SAEI) e Leonardo firmano un Memorandum of Agreement per i servizi di manutenzione a supporto della flotta di elicotteri. Sui giornali del fine settimana ci sono indiscrezioni su Otomelara e Wass, le due società che la holding punta a vendere. La politica vuole che il compratore sia italiano: si parla di Fincantieri. Alkemy - Ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un fatturato consolidato pari a Euro 67,5 milioni, +28% su base annua. L'EBITDA rettificato è pari a Euro 7,4 milioni, in crescita del 90% su base annua.

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