Borse in stand by prima dei dati sul lavoro in USA


Future poco mossi. Morgan Stanley dice che solo dei numeri molti diversi dalle attese potrebbero far cambiare idea alla Federal Reserve. Ieri Wall Street ha chiuso in ribasso per il secondo giorno consecutivo, Bank of America segnala che la Borsa di Wall Street negli ultimi 10 giorni di marzo ha registrato il quarto maggior rimbalzo in un contesto di «bear market» degli ultimi 100 anni.


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DATI SUL LAVORO USA

Non la guerra, forse neanche la trattativa Ucraina-Russia che oggi riprende in presenza, ma i dati su lavoro negli Stati Uniti, potrebbero muovere oggi i mercati. Il consensus si aspetta 490.000 nuovi posti di lavoro in marzo, in calo da 678.000 di febbraio. Tasso di disoccupazione atteso a 3,7%, da 3,8%.

Morgan Stanley, in una nota di ieri sera, dice che dei numeri in linea con le attese, “non dovrebbe cambiare la narrativa della Fed”, per cui, resterebbe valido quel che il mercato ha messo in conto per il meeting FOMC del 4 maggio. Charles M. White, lo strategist che firma la nota, invita a guardare anche al dato sulla paga oraria, dal consensus attesa in rialzo del 5,5% anno su anno, ma anche al tasso di partecipazione, che continua a restare basso, nonostante l’ufficio del lavoro abbia segnalato nella sua ultima pubblicazione (JOLTS Job Openings and Labor Turnover Survey) che ci sono undici milioni di posizioni aperte. In un commento più di natura economico-politica, che economico-finanziaria, White scrive che il governo degli Stati Uniti dovrebbe rispondere a questa situazione con un cambio della politiche sull’immigrazione.

I future delle borse europee sono poco mossi, quelli del Nasdaq in lieve rialzo.Il Nasdaq, ieri in ribasso dell’1,5%, ha chiuso il peggior trimestre dallo scoppio della pandemia, con un calo del 9%. Ma dai minimi di marzo, ha guadagnato oltre il 15%. Calcola Bank of America che la Borsa di Wall Street negli ultimi 10 giorni abbia registrato il quarto maggior rimbalzo in un contesto di «bear market» degli ultimi 100 anni.

GUERRA E PACE

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, insiste nella sua proposta di un incontro diretto fra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky: lo scrive l'ufficio di presidenza turco, citato dall'agenzia russa Tass.

Sempre secondo la presidenza turca, i negoziati fra le delegazioni russa e ucraina tenuti a Istanbul sotto la sua mediazione un paio di giorni fa hanno impresso una “spinta significativa" al processo di pace per mettere fine alle ostilità in Ucraina.

GAS RUSSO: IN RUBLI O COME VUOI

Vladimir Putin ha firmato il decreto che prescrive le “nuove” regole per pagare, a partire da oggi, le forniture di gas. In realtà nel decreto russo sembra esserci ben poco di nuovo rispetto ai meccanismi già collaudati.

E questo dovrebbe permettere ai clienti europei di continuare a rifornirsi da Gazprom e a Mosca di salvare la faccia. Gli attuali contratti non subiranno modifiche unilaterali – come accusava il G7 – e nemmeno saranno rimessi in discussione. I versamenti potranno ancora essere effettuati in euro o in dollari. E al cambio in valuta russa ci penserà Gazprombank, banca non sottoposta a sanzioni, che già ora riceve la maggior parte dei pagamenti per il gas russo.

Il petrolio Brent è in calo dello 0,3% a 104 dollari il barile. WTi poco sotto i cento dollari all’indomani dell’annuncio del rilascio delle riserve di greggio da parte di Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti ha accusato le compagnie petrolifere di approfittare delle quotazioni altissime.

Il buono del Tesoro a dieci anni tratta a 2,39% e quello a due anni il 2,37%. Lo spread, a due punti base, segnala che siamo sempre vicini all’inversione della curva. Il mercato delle obbligazioni, secondo alcune teorie, sta anticipando l’arrivo della recessione. Altre teorie economiche invece negano che la curva abbia questo carattere divinatorio.

RECESSIONE IN ARRIVO NEGLI STATI UNITI

Se la aspetta, “al 95%”, Arrigo Sadun, fondatore di TLSG-International una società di advisory sui rischi geopolitici e i trend macro-economici con un passato da alto dirigente del Ministero del Tesoro sotto Tremonti. “La lotta della Fed contro l’inflazione è tardiva e insufficiente; nel breve non riuscirà a sconfiggere il caro-vita ed alla fine causerà una recessione. E Biden rischia di peggiorare le cose con politiche fiscali decisamente inflazionistiche e al contempo contrarie alla crescita. Insomma: il mix di politiche monetarie e fiscali di Powell e Biden è deleterio”. 

TITOLI

Nexi. La controllata Ratepay, ha stretto un'alleanza con PayPal in Germania in base alla quale diventa partner di pagamento per “PayPal Checkout”. PayPal ha più di 425 milioni di clienti nel mondo, di cui oltre 29 milioni tra Germania, Austria e Svizzera.

Enel, Erg. Il Sole24Ore riporta che è fermo l’iter burocratico del 90% delle richieste di avvio costruzione di nuovi impianti da energia rinnovabile presentate nel 2021. Il 99% delle domande per centrali eoliche è bloccato.

Stellantis. Brembo. I ministeri coinvolti, con la regia di Palazzo Chigi, avrebbero trovato un’intesa sulla nuova edizione di incentivi per il mercato auto: il fondo per gli eco bonus 2022 dovrebbe essere di 650 milioni di euro, scrive IlSole24Ore. Una versione definitiva del Dpcm (decreto del presidente del consiglio) che deve ripartire almeno per i primi anni il super-fondo per l’automotive da 8,7 miliardi fino al 2030 dovrebbe essere pronta per mercoledì.

Leonardo, Fincantieri. Il decreto Ucraina è passato in Senato, non ci sono le parti sull’aumento delle spese militari contestate dal M5S.

Telecom Italia e Cassa Depositi e Prestiti si stanno preparando ad avviare a breve un negoziato formale sul progetto di creazione della cosiddetta rete unica, che punta all'integrazione tra gli asset di rete fissa di TIM e quelli di Open Fiber. Lo dicono due fonti vicine alla situazione a Reuters.
Nessun commento da parte delle due società. Cdp è il secondo principale azionista di TIM e detiene una quota del 60% in Open Fiber. Sebbene di natura non vincolante, la firma di un non-disclosure agreement con Cdp segnerebbe un ulteriore passo in una direzione alternativa rispetto alla proposta di acquisto, a sua volta non vincolante, di Kkr per l'intero gruppo Telecom Italia, e s'inserirebbe nella logica del piano industriale dell'AD Pietro Labriola, che punta a far emergere il “valore intrinseco" della società separando la rete dai servizi.

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