Bper Banca, soci di BP Sondrio bocciano l’Ops: operazione “distruttrice di valore”

Secondo i piccoli soci di Banca Popolare di Sondrio l’operazione è ostile e dannosa, oltre ad avere come unico obiettivo quello di spostare altrove i centri di comando.

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La critica dei soci di Sondrio

Un’operazione “nel suo insieme distruttrice di valore e ostile”. Parole nette quelle usate dal Comitato dei piccoli soci di Banca Popolare di Sondrio per definire l’Offerta pubblica di sottoscrizione (Ops) da 4,3 miliardi di euro lanciata da Bper Banca la scorsa settimana nei confronti dell’istituto valtellinese. Giudizio “comprovato dal fatto che chi ha ora orchestrato l'operazione ostile e dannosa ha, nel recente passato, ripetutamente dichiarato il suo favore per l'autonomia e l'indipendenza della Bps", aggiunge il comunicato dei piccoli soci dell’istituto.

"Nessuna delle motivazioni addotte dalla Bper e che di solito vengono utilizzate e strumentalizzate in situazioni analoghe ha, nel caso di Bps, il minimo fondamento: economie di scala, valorizzazione del brand, sinergie operative sono tutte argomentazioni, nel nostro caso, infondate e inconsistenti”, si legge nella nota

“L'unico obiettivo vero dell'operazione è di spostare altrove i centri di comando e così appropriarsi dei risparmi e dei profitti della Valle e dei Territori in cui opera Bps e ciò ad unico ed esclusivo vantaggio e arricchimento di pochi soggetti finanziari, i loro azionisti e i loro alti dirigenti impegnati in un'operazione di puro potere", sottolinea il comitato.

Con l'Ops, è il timore dei piccoli soci, la Sondrio "verrà, in poco tempo, cancellata e con essa la sua storia fatta di 154 anni di bilanci in utile, anche durante le grandi guerre, e di continua crescita dell'occupazione e del numero degli sportelli al servizio di famiglie, imprese e territori".

Il “Far West Finanziario” del risiko

Il comunicato poi arriva a criticare le operazioni di risiko bancario attualmente in corso nel settore bancario italiano, definendo l’Ops di Bper “non dissimile, nella sostanza, da altre da poco lanciate ed attualmente in corso, come quelle contro Banco BPM e Mediobanca, tutte operazioni distruttrici di valore, a vantaggio di pochi protagonisti di questo Far West finanziario".

"Il sistema economico italiano, ad alta prevalenza di piccole e medie imprese, si ritroverà un sistema bancario tra i più concentrati in Europa, se non il più concentrato: una situazione totalmente contrapposta all'interesse del Paese", mette in evidenza il comitato spiegando che "sono questi i motivi per cui noi auspichiamo e speriamo che i tanti azionisti della Pop Sondrio rifiutino questa operazione perdente per loro, per la loro storica banca, per il loro territorio, per il nostro Paese".

Citigroup taglia il rating su Bper

Oggi, intanto, gli analisti di Citigroup hanno tagliato il rating sull’istituto emiliano da ‘buy’ a ‘neutral’ a seguito del lancio dell’Ops, mantenendo invariato il tuo target price di 6,95 euro sulle azioni Bper Banca, oggi scambiate a 6,354 euro (+1%).

Il broker afferma di vedere benefici limitati per gli azionisti di minoranza di Bper e mette in dubbio le prospettive a lungo termine per la potenziale entità combinata.

Citi nota che l'obiettivo ROTE previsto da Bper per la banca unita nel 2027 a circa il 15% è leggermente al di sotto della stima di oltre il 16% presentata nel suo ultimo piano aziendale autonomo, mentre prevede solo una crescita minima dell'EPS

"Siamo meno convinti che la transazione proposta rappresenti un uso ottimale del capitale di tutti gli azionisti", affermano dal broker. Tuttavia, la presenza di Unipol come azionista principale in entrambe le banche e la bassa soglia di accettazione (-35%) data la struttura azionaria suggeriscono che l'accordo “potrebbe avere successo”, aggiunge Citi.

Su nove analisti che seguono Bper Banca, sei valutano il titolo ‘strong buy’ o "buy" e tre lo valutano ‘hold’.

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