Brembo si prepara a “risalire la china” dopo un terzo trimestre sopra le attese
La società di freni ha chiuso il terzo trimestre con ricavi in calo del 5,9% a 609 milioni, marginalità e indebitamento in miglioramento. Tiraboschi ottimista sul mercato. Ora il grande interrogativo è legato alla seconda ondata della pandemia. La società non fornisce una guidance esplicita per il 2020.
Tiraboschi: non si prospettano nuove sospensioni temporanee degli stabilimenti
Brembo si prepara a risalire la china dopo un secondo trimestre tormentato dalla pandemia Covid-19. Questa mattina il vicepresidente esecutivo, Matteo Tiraboschi ha detto di non prevedere una sospensione temporanea degli stabilimenti dei produttori automobilistici durante la seconda ondata di Covid-19. Un annuncio che galvanizza il titolo, a fine mattinata in guadagno del 4,14% scambiato a 9,95 euro. Secondo Tiraboschi il settore è molto più preparato ora rispetto alla scorsa primavera, quando la prima ondata della pandemia di coronavirus si è diffusa a livello globale.«Fummo colti di sorpresa e questo portò alla chiusura di molti impianti in Europa», ha dichiarato a Reuters, a margine della presentazione dei risultati per il terzo trimestre presentati ieri.
I risultati sui nove mesi
Brembo ha chiuso il terzo trimestre con ricavi in calo del 5,9% a 609 milioni, «in un contesto ancora condizionato dalla pandemia da Covid-19 anche se in miglioramento rispetto ai tre mesi precedenti». Migliora la marginalità del gruppo salita al 20,3% (+130 punti base). L’Ebitda nel terzo trimestre è in crescita dello 0,3% (a 124 milioni) , mentre l'Ebit è diminuito del 3,9% a 72 milioni con un'incidenza sul fatturato all’11,8% (20 punti base). L’utile netto è in calo a 52 milioni (-1,9%) mentre l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 56 milioni (a giugno erano 58 milioni).
Per quanto riguarda i segmenti di mercato, le vendite per il settore auto sono diminuite del 5,6% a 464 milioni, le applicazioni per motocicli dell'11,7% a 57 milioni, quelle per veicoli commerciali dell'1,8% a 61 milioni e le competizioni del 9,3% a 26 milioni.
Nel complesso, nei primi nove mesi del 2020 i ricavi sono diminuiti del 21% a 1.560 milioni, l'Ebitda del 32% a 267 milioni e l'utile netto del 59% a 72 milioni.
Nessuna guidance per il 2020
Restano i dubbi sull’impatto della seconda ondata della pandemia. La società non ha fornito alcuna guidance esplicita per il 2020, ma solo alcune indicazioni sul quarto trimestre, in cui sono previste vendite in crescita in Asia, stabili in Nord America. Ombre sull’Europa, inizialmente considerata stabile anno su anno potrà subire nuove perdite dovute all’aumento dei contagi e ai conseguenti lockdown imposti dai governi nazionali.
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