Brent sotto i cento dollari, future di Wall Street positivi


In un video circolato ieri sera, uno dei consiglieri militari di Zalenski afferma che il conflitto si fermerà nel giro di qualche settimana per esaurimento della spinta russa.
I future di Wall Street sono in positivo nonostante la zavorra dei tech cinesi. Tesla alza di nuovo i prezzi.


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L’andamento dei future di Wall Street, in rialzo nonostante la caduta dei tech della Cina, mostra che mercati cominciano a ragionare sulla fine della guerra. Anche oggi da entrambe le parti sono arrivate conferme sul proseguimento delle trattative di pace: i risultati non sono stati in alcun modo risolutivi fino a questo momento, ma comunque il canale resta aperto ed attivo.
Il future dell’indice S&P500 guadagna lo 0,3%.

Molto peggio del previsto l’indice della Fed di New York, sceso in marzo a -11,8 da 3,1 di febbraio: consensus 6,5.
Giungono segnali di rallentamento dell’inflazione dal dato sui prezzi alla produzione, saliti dello 0,8% mese su mese in febbraio, dal +1,2% di gennaio. Il consensus era +0,9%.

Tornano giù i rendimenti delle obbligazioni, saliti ai massimi di medio periodo ieri notte. Buono del Tesoro degli Stati Uniti a 2,10%, da 2,15% di ieri sera.

Guerra, finirà prima di maggio

Parla in modo esplicito del termine del conflitto, perlomeno della sua fase più cruenta, Oleksiy Arestovich, consigliere del capo di Stato maggiore del presidente ucraino. In un video trasmesso dai media dell’Ucraina, Arestovich afferma che la tempistica esatta dipenderà da quante risorse il Cremlino è disposto a impegnare. "Penso che non più tardi di maggio, inizio maggio, dovremmo avere un accordo di pace, forse molto prima, vedremo", ha detto Arestovich. "Ora siamo a un bivio: o ci sarà un accordo di pace raggiunto molto rapidamente, entro una settimana o due, con il ritiro delle truppe e tutto il resto, o ci sarà un tentativo di reclutamento di alcuni, forse, siriani per un secondo round e, una volta esauriti anche loro, si potrebbe avere un accordo entro metà aprile o fine aprile”. Intanto i primi ministri della Repubblica ceca, della Polonia e della Slovenia vanno a Kiev per incontrare il presidente Volodomyr Zelensky in rappresentanza dei leader dell'Unione europea. Lo ha annunciato stamattina sui social network Petr Fiala, il primo ministro ceco. "Lo scopo della visita è confermare il sostegno inequivocabile dell'intera Unione europea alla sovranità e all'indipendenza dell'Ucraina", ha affermato.

Petrolio

Il greggio Brent perde il 7% a 99 dollari. Gli Stati Uniti hanno fornito alla Russia garanzie scritte sul fatto che le sanzioni non riguardano la collaborazione tra Mosca e Tehran sul nucleare.

Il "buy the dip" non funziona più

Il mondo si troverà presto ad affrontare una crisi da shock petrolifero, come negli anni settanta, un’inflazione galoppante, come negli anni ottanta ed una caduta delle economie emergenti, scrive oggi sul Financial Times Mohamed El-Erian, consigliere per gli investimenti di Allianz e Gramercy. Al contrario del passato, queste sfide arriveranno tutte insieme, in un contesto che non prevede il supporto delle banche centrali. Attenzione, scrive l’ex gestore di PIMCO, la strategia di investimento "buy-the-dip" è compromessa. “Tale approccio si era rivelato molto redditizio quando supportato da massicce e prevedibili iniezioni di liquidità da parte delle banche centrali.” La Fed si trova ora senza strumenti di intervento, proprio, “quando il prezzo di molti asset è significativamente disaccoppiato dai fondamentali a causa dei molti anni di interventi”. Per quanto riguarda la Russia, “a differenza degli anni '90, tuttavia, gli investitori non dovrebbero aspettarsi una rapida normalizzazione delle relazioni tra Russia e mercati dei capitali, con rapida ripresa dei suoi titoli di debito”. Oggi, “la stagflazione è passata dall'essere uno scenario di rischio a uno scenario di base. La recessione è ora lo scenario di rischio”.

Tra i titoli segnaliamo

Tesla. L'aumento dei prezzi delle materie prime avrebbe spinto la società ad aumentare i prezzi di listino. Reuters, che riprende quanto scritto da alcuni analisti, riferisce che per la Model 3 venduta negli Usa, la più "economica" del catalogo, si parte ora da 46.990 dollari, 2.000 euro in più rispetto al prezzo precedente dopo i 1000 euro di rincari già scattati la scorsa settimana. Per la model 3 Dual Motor, il prezzo sale invece di 2500 dollari a quota 54.500, che si aggiungono anche in questo caso ai 1000 euro in più scattati già la scorsa settimana. Aumenti significativi sono scattati anche per la model Y, il Suv di casa Tesla, più caro di 2000 dollari a 62.990 come prezzo base. Ancora più massiccio il ritocco per la model S, l'auto di punta dell'azienda, il cui prezzo base sale di 5000 dollari a 99.940 dollari. Rialzi analoghi si registrano sul mercato cinese. La Model Y Long Range costa ora 375.900 yuan, in aumento di 18.000 yuan rispetto al 10 marzo, quando il prezzo era già salito di 10.000 yuan. La Model 3 Performance costa ora 367.900 yuan , con una aumento di 18.000 yuan che segue quello di 10.000 yuan di cinque giorni fa. A incidere sui rincari è il maxi aumento delle materie prime alimentato ulteriormente dalla guerra in Ucraina. In particolare sotto stress ci sono i prezzi del Nickel, materia prima fondamentale per le batterie elettriche di Tesla, le cui contrattazioni sono state sospese la scorsa settimana dopo che le sanzioni Occidentali contro Mosca hanno portato alla sospensione delle negoziazioni delle azioni di Norsilk Nickel, il più grande produttore russo.

Delta Air Lines, United Airlines, Southwest Airlines. Le tre compagnie aeree hanno rivisto al rialzo le previsioni sull’andamento dell’attività in quanto stanno assistendo ad una forte ripresa della domanda di viaggi dopo un momentaneo calo provocato dalla notizia sulla variante Omicron. I titoli sono in rialzo di circa il 3%.

Coupa -30%. La società dei software per le aziende ha pubblicato una previsione sul 2022 molto sotto le previsioni.

Moderna +4%, dal +12% di ieri. Novavax +3%. Il boom di contagi in Cina sta riportando l’attenzione sulle società dei vaccini.

Alibaba -5%. Il titolo ha perso circa un quarto del suo valore nelle ultime nove sedute.

Peloton +1%, Lululemon +1%. Bernstein avvia la copertura con giudizio Outperform.

Schlumberger. La società dei servizi all’industria petrolifera ha vinto una commessa in Arabia Saudita. La gara d’appalto era stata avviata da Saudi Aranco.

eBay. Deutsche Bank inizia la copertura con Buy, target price a 64 dollari.

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