Broadcom, attesa per i conti. Titolo caro, ma potrebbe salire ancora

Broadcom, attesa per i conti. Titolo caro, ma potrebbe salire ancora

In arrivo giovedì sera i risultati del quarto trimestre, che dovrebbero mostrare una crescita esplosiva dei profitti. Il vero catalizzatore sarà l’outlook sulle commesse AI da Google, Microsoft e OpenAI. Gli analisti: “La domanda non è se cresce, ma quanto velocemente”.

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Broadcom, in arrivo i conti: il mercato scommette ancora sull’AI

Broadcom pubblicherà domani sera, giovedì 11 dicembre, i risultati del quarto trimestre dell’esercizio 2024-2025 (chiuso il 30 novembre). L’attesa è altissima: il titolo ha guadagnato circa +75% da inizio anno, sospinto dalla corsa all’intelligenza artificiale e dalla domanda per chip personalizzati e infrastrutture di rete dedicate ai data center.

Oggi Broadcom vale in Borsa 1.920 miliardi di dollari, una valutazione che corrisponde a circa 95 volte gli utili attesi per l’esercizio chiuso lo scorso 30 novembre. Il consensus prevede 20,2 miliardi di dollari di profitti, un dato quasi quattro volte superiore all’anno precedente: una crescita “esplosiva”, che però si riflette in un prezzo molto caro. Per questo gli investitori sono chiamati a una domanda chiave: quanto spazio resta ancora per un ulteriore rialzo del titolo?

Previsto un fatturato in crescita del 25%

Il mercato si aspetta risultati molto solidi. Il consenso punta a ricavi tra 17,4 e 17,5 miliardi di dollari, in crescita del 24-25% rispetto allo stesso periodo del 2024. Anche gli utili dovrebbero mostrare un avanzamento a doppia cifra, con un incremento atteso tra +25% e +30%.

Tuttavia, non sarà tanto il risultato del trimestre a muovere il titolo, quanto la guidance sul 2026, soprattutto per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. Diversi analisti ritengono possibile che Broadcom stimi una crescita superiore al 100% delle vendite legate all’AI, oggi già considerate una delle componenti più dinamiche del gruppo. In breve: conti forti sono scontati; quello che il mercato vuole è la conferma di un futuro ancora più forte.

Broadcom è il “partner segreto” dei big dell’AI

La recente corsa del titolo trova fondamento in un dato poco visibile al grande pubblico, ma chiaro all’industria: Broadcom si è trasformata nel leader globale dei chip ASIC custom per l’AI. Parliamo di acceleratori progettati su misura per i colossi del cloud, con l’obiettivo di ridurre consumi, costi e dipendenza da hardware standard come le GPU.

Secondo analisi indipendenti, Broadcom detiene circa il 70% del mercato degli ASIC dedicati all’intelligenza artificiale. Tra i principali partner figurano:

  • Google, che utilizza da anni progetti Broadcom per i TPU e l’intera architettura AI della famiglia Gemini;
  • Microsoft, che starebbe considerando Broadcom anche per parte delle prossime generazioni di chip AI, sottraendo potenzialmente ordini alla rivale Marvell;
  • OpenAI, con cui esisterebbe un accordo di lungo periodo per infrastrutture di rete e progettazione di acceleratori dedicati ai futuri modelli generativi.

A questo si aggiunge l’altro pilastro del business AI: il networking ad altissima velocità. In un contesto in cui l’AI si espande più velocemente della capacità di calcolo, i colli di bottiglia si spostano dalla potenza delle GPU alla banda tra rack e data center. Qui Broadcom domina con switch ottici e sistemi di interconnessione avanzati.

Gli analisti restano unanimemente ottimisti

Su 47 analisti che seguono Broadcom, ben 44 raccomandano di comprare le azioni, con un sentiment fortemente rialzista. Il target price medio è 412 dollari, in linea con le quotazioni attuali. Gli aggiornamenti più recenti convergono verso un’ulteriore rivalutazione del titolo nel caso in cui la società alzi il tiro sul suo ruolo nell’intelligenza artificiale.

Diversi broker internazionali hanno apportato rialzi ai target, sottolineando come il vero limite alla crescita di Broadcom non sia la domanda, ma la capacità produttiva. Per alcuni, il gruppo potrebbe diventare uno dei principali beneficiari del “boom infrastrutturale dell’AI”, mentre Nvidia resta più esposta ai cicli delle GPU.

Broadcom può quindi essere considerato un titolo già “caro”, ma che potrebbe non essere ancora “costoso” se il mercato dell’AI proseguirà nella sua corsa esponenziale. Se la società confermerà guidance aggressive sulla crescita del 2026, le valutazioni attuali potrebbero risultare persino conservative.

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