Brunello Cucinelli, alzata la guidance 2022 dopo gli “splendidi” primi nove mesi 2022

Balzo dei ricavi, progressi delle vendite in tutte le aree geografiche, e soprattutto rialzo della guidance per l’anno in corso. Con questi risultati Brunello Cucinelli si presentava questa mattina a Piazza Affari e il mercato approvava: balzo di oltre il 10% dopo circa un’ora di scambi, oltre quota 58 euro.

Nel dettaglio i primi nove mesi del 2022 hanno visto i ricavi netti del gruppo del lusso arrivare oltre i 642 milioni di euro, segnando una crescita del 27,7% (+23,2% a cambi costanti) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una crescita del periodo definita dal cda “particolarmente solida”.

Oltre ad essere “sinergica in entrambi i canali di vendita ed equilibrata tra uomo e donna”, la crescita risulta “ben distribuita geograficamente”, aggiungeva il board, visti il +45%n messo a segno nelle Americhe, il +22,6% in Asia, il +21,6% in Europa dove si assiste ad un aumento del 10,2% in Italia, confermandosi mercato di “grandissima importanza non solo per i risultati raggiunti, ma soprattutto per l’influenza sul gusto mondiale e il contributo al valore del brand”.

Per quanto riguarda i canali di vendita, ottima la performance del retail, con un +43,2%, mentre il wholesale ha riportato un incremento del 10,5%.

I risultati della società sono stati definiti “davvero splendidi” da Brunello Cucinelli, Presidente Esecutivo e Direttore Creativo della Casa di Moda.

Il manager ha sottolineato i “grandi risultati ottenuti, dall’immagine che il brand rappresenta nel mondo per il suo stile, per il modo di lavorare e per la concezione umanistica del business”.

Per il fine 2022, definito “prodigioso”, Cucinelli prevede una progressione del fatturato “vicino al 25%”, con un trend positivo che dovrebbe proseguire nel 2023, quando la crescita dovrebbe assestarsi al 10% vista l’ottima raccolta ordini per la stagione Primavera-Estate, sia “per l’immagine che per le quantità”.

Alla base dell’ottimismo di Cucinelli c’è la disponibilità “delle strutture produttive e commerciali a pieno regime”, mantenute grazie al fatto di “non aver licenziato alcuno durante gli ultimi due anni”, consentendo al gruppo di “far fronte all’importante quantità di merce richiesta dal mercato dove, in generale, la domanda supera l’offerta”.

Inoltre, la società è stata favorita dalla “debolezza dell’euro e dalle filiere corte di produzione” che stanno “premiando non solo noi ma l’intero comparto manifatturiero di pregio italiano, a dimostrazione di quanto sia forte il nostro stato sociale”.

“Seguitiamo a sostenere il nostro grande progetto per un grande futuro: Le condizioni universali di lavoro per l’essere umano”, conclude Cucinelli.

Sulla scia degli ottimi risultati, da Jefferies hanno rivisto la loro raccomandazione sul titolo a ‘buy’ dal precedente ‘hold’, aumentando il prezzo obiettivo da 55 a 62 euro.

Particolarmente importante per il broker è stato il rialzo della guidance al 25% sulla crescita dei ricavi del 2022, vista la precedente stima di +15%.“Questo risultato è rilevante rispetto al settore, su base organica, e conferma la nostra opinione che l’unicità del brand nella fascia alta sia probabilmente un rifugio sicuro nel medio termine”. Gli analisti di Jefferies stimano vendite per circa 1,1 miliardi di euro nel 2024 e prevedono il raggiungimento “agevole” di 1,5 miliardi entro cinque anni.infine, fiducia sul titolo anche da Deutsche Bank, con i tedeschi che hanno alzato il target price da 46 a 48 euro.