Brunello Cucinelli, anno “da primato” ma non stupisce


La società famosa per i cashmere ha diffuso i dati preliminari per il 2022, indicando un aumento del 29,1% per i ricavi, ma il titolo ha ritracciato dopo un’apertura in rialzo.


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Il 2022 di Brunello Cucinelli

Ricavi in crescita e oltre le attese del mercato per il 2022 di Brunello Cucinelli, secondo i dati consolidati preliminari diffusi ieri a mercato chiuso dalla società famosa per il suo marchio di cashmere, in attesa di quelli definitivi previsti per il 15 marzo 2023.

Lo scorso anno i ricavi a cambi correnti sono arrivati a 919,5 milioni di euro (+29,1% rispetto al 2021) a cambi correnti (+24,8% a cambi costanti), oltre le attese del consenso SmartEsitamtes di Refinitiv, ferme a 915 milioni di euro.

La crescita dei ricavi ha riguardato tutte le aree geografiche, con le Americhe in evidenza (+40,15%), seguita dall’Europa (+20,8%), di cui l’Italia a +21,8%, e dall’Asia (+28,1%).

In aumento i canali di vendita come il retail (+36,6%) e il wholesale (+18,4%), mentre gli investimenti significativi hanno raggiunto i 74 milioni di euro a cui vanno aggiunti i 15,05 milioni per l’acquisizione del 43% del prestigioso Lanificio Cariaggi Cashmere, già fornitore della società.

Sostanziale parità per l’Indebitamento Finanziario Netto, a circa 8 milioni di euro e in miglioramento rispetto ai 23 milioni di euro toccati al 31 dicembre dello scorso anno.

Anno da primato e previsioni

Il 2022 appena concluso viene definito da Brunello Cucinelli, Presidente Esecutivo e Direttore Creativo “il nostro anno da primato, perché abbiamo realizzato un fatturato in crescita del 29% e contemporaneamente l’immagine del brand si è fortemente consolidata a livello mondiale”.

Per quanto riguarda il futuro, il fondatore della società si mostra ottimista: “la bella qualità delle vendite ci fa immaginare anche un ottimo risultato economico”.

In particolare, prosegue il manager, “gli importanti ordini in portafoglio della collezione Primavera-Estate 2023 e lo straordinario inizio della campagna vendite Autunno-Inverno 2023 ci permettono un’eccellente previsione per questo anno in corso dove immaginiamo una bella crescita intorno al 12% e di conseguenza il raggiungimento di un importante traguardo, e cioè un miliardo di euro di fatturato”. Quanto al 2024, l’azienda considera “ragionevole una crescita dei ricavi del +10%” e ritiene di poter raggiungere il raddoppio del fatturato in significativo anticipo rispetto alla programmazione iniziale del piano decennale iniziato nel 2019, che considerava il raggiungimento di questo obiettivo nel 2028.

Fiducia confermata

Analisti positivi su Brunello Cucinelli dopo la diffusione dei dati, con gli esperti di Jefferies che confermano il rating ‘buy’ e un target price di 80 euro, sottolineando i risultati “oltre le stime”, compresa la “posizione finanziaria netta”.

Raccomandazione ‘outperform’ ribadita da Mediobanca Securities e prezzo obiettivo a 72 euro sul titolo, sottolineando la conferma della guidance sui ricavi 2023 e 2024 da parte di Cucinelli.

Nel frattempo, il titolo vira in negativo a Piazza Affari dopo un inizio positivo che gli aveva permesso di toccare nuovi massimi storici a 74 euro e scende a 70,80 euro, in calo dell’1%, in un contesto di mercato negativo per il Ftse Mib (-0,20%).

Secondo un trader interpellato dalla Reuters, Cucinelli “è stata venduta dopo i risultati sui ricavi in forte rialzo, ma che non hanno stupito il mercato, considerato che il titolo quota multipli alti e quindi le prese di profitto, dopo i nuovi massimi raggiunti, sono inevitabili”.

Acquisto azioni proprie

Dopo la diffusione dei dati preliminari, Brunello Cucinelli ha annunciato anche l’avvio del programma di acquisto di azioni proprie così come da delibera assembleare del 27 aprile 2022, dando mandato a Mediobanca di agire per conto della società in piena indipendenza.

Il programma, spiegano da Cucinelli, è finalizzato all’acquisto di titoli da destinare a servizio del ‘Piano di Stock Grant 2022-2024’, il quale prevede l’assegnazione di azioni a favore degli amministratori delegati e di altri beneficiari scelti tra amministratore e/o dipendenti della società e delle controllate.

Il limite massimo di azioni è stato fissato in 47.250, senza valore nominale, corrispondente allo 0,1% del capitale ed è pari al 17% del massimo di 275 mila titoli (0,4% del capitale) previste nel piano.

L’investimento massimo previsto è pari a 36 milioni, tenendo conto del prezzo di chiusura al 6 gennaio (70,05 euro), maggiorato del 10%, mentre la fine del programma di acquisto è prevista entro il 31 gennaio 2023 e, in ogni caso, non oltre il 27 ottobre 2023.

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