Brunello Cucinelli in fondo al FTSE MIB: la lente degli analisti sui conti

La società famosa per i suoi cachemire ha comunicato una crescita a doppia cifra per il suo fatturato nei primi sei mesi del 2024 ma il titolo non decolla a Piazza Affari.
Titolo Brunello Cucinelli in calo
Brunello Cucinelli in fondo al FTSE MIB di questa mattina dopo due ore di scambi a Piazza Affari, nonostante la crescita a doppia cifra del fatturato emersa dai risultati preliminari dei primi sei mesi dell'anno (+14,1% a cambi correnti e +14,7% a cambi costanti).
Il titolo della società famosa per i suoi cachemire cede l’1%, il peggiore tra le blu chip del principale indice di Milano (+0,40%), e scendono ad un minimo di 91,50 euro, riducendo a +4,60% la crescita ottenuta in questo 2024.
I numeri comunicati ieri a borsa chiusa hanno mostrato vendite in linea con le previsioni e sono state confermate le stime di crescita per l’intero 2024 e per il 2025, entrambe al 10%, ribadendo anche di puntare al raddoppio del fatturato al 2030.
Si tratta di indicazioni positive e superiori alla media del settore ma diversi analisti sottolineano come i titoli della società siano già correttamente valutati dal mercato, pertanto l’unica ‘svolta’ che potrebbe arrivare sarebbe quella di una mossa a sorpresa, come accadde lo scorso anno, quando aveva rivisto più volte al rialzo le previsioni sull’andamento del business.
Ricavi forte secondo WebSim
Gli analisti di WebSim Intermonte confermano il prezzo obiettivo di 105 euro, con giudizio ‘neutrale’, ritenendo i ricavi del primo semestre “molto forti” che “rendono visibili le nostre stime sull’anno” di una crescita del 10,6% YoY nel 2024 che implica un +7,4% YoY nel secondo semestre”.
Il gruppo “continua a beneficiare del suo posizionamento nell'abbigliamento di lusso assoluto, grazie a un prodotto esclusivo, altamente chic e riconoscibile, realizzato con grande artigianalità” e “questi fattori ci sembrano giustificare il premio a cui il titolo tratta rispetto ai concorrenti”, aggiungono dalla sim, ricordando che il rapporto tra prezzo e utili attesi a fine anno si attesta attorno a 52 volte.
Equita Sim apprezza
Raccomandazione ‘hold’ per Equita Sim e target price a 100 euro, dopo che gli esperti della sim hanno apprezzato l'andamento delle vendite nei primi sei mesi dell'anno, ma al tempo stesso hanno puntato il dito sull'andamento del rapporto capex-debito (al 9,5% rispetto al 9-9,5% indicato in precedenza) che potrebbe essere lievemente superiore alle attese a causa degli investimenti che effettuerà la società, dal raddoppio della fabbrica di Solomeo (i cui lavori saranno completati nel 2026) e alle nuove fabbriche di sartoria maschile a Penne e a Gubbio.
“Un'incidenza simile è prevista ora anche per il 2025, rispetto a quella del 7-8%”, spiegano gli esperti della sim, aggiungendo: “la nostra stima di fatturato per l'intero 2024 rimane leggermente più ottimistica di quella dell'azienda, con un rialzo attorno al 13%, ipotizzando un retail in lieve accelerazione nella seconda parte dell'anno”. Quanto al wholesale, è da mettere in conto un peggioramento del giro d'affari nella seconda parte del 2024, con un andamento delle vendite piatto o addirittura negativo per confronto più difficile e tempistiche di consegne dell'Autunno/Inverno più sbilanciate sul secondo trimestre 2024.
“Le valutazioni appaiono ragionevoli, ma allo stesso tempo non particolarmente attraenti, sia in termini assoluti (il rapporto tra prezzo e utili attesi nel 2024 si attesta a 46 volte, vicino alla media storica di 50 volte del periodo 2022-2023) che relative rispetto ai concorrenti (premio del 120% contro media 113% nel 2022-23, range 80%-140%)”, concludono da Equita.
Cautela da Jefferies
‘Hold’ anche da Jefferies, con target di prezzo a 97 euro. Per i suoi analisti gli utili del primo semestre, che saranno annunciati a fine agosto, presuppongono un margine ebit in miglioramento di 50 punti base rispetto all'anno prima (ebit visto a 103 milioni). “Riteniamo che i progressi più moderati dei ricavi nel secondo semestre (del +11,5% al netto dei cambi) siano alla base di un margine stabile”, hanno aggiunto, prevedendo un EBIT di fine anno a 212,6 milioni, che si basa su una crescita delle vendite a cambi costanti del 13% (rispetto al circa 10% target) e sul margine EBIT di +29 punti base su base annua.
Jefferies, però, ricorda che Brunello Cucinelli non può essere considerata un'azienda che anticipa l'andamento del settore del lusso. Il titolo del report è infatti 'La calma prima della tempesta?'. Del resto la società umbra è molto esposta allo shopping dei più abbienti e inoltre è poco presente in Cina, dove ha ancora ampi spazi di crescita. 'Fattore, quest'ultimo, che giustifica anche le quotazioni a premio rispetto a società concorrenti, nonostante i margini della società siano inferiori alla media”, concludono da Jefferies.
Le view di Intesa e Oddo
Tra gli altri analisti, da Intesa Sanpaolo confermano la raccomandazione ‘hold’ e il prezzo obiettivo a 108 euro, spiegando che “come atteso, i dati semestrali sui ricavi sostengono fortemente la nostra stima per l'intero 2024” e si aspettano per l'esercizio in corso un +11,5% anno su anno del fatturato. La previsione implica un +9,1% a/a nel secondo semestre.
Infine Oddo BHF conferma la raccomandazione ‘outperform’ e il prezzo obiettivo a 107 euro e aggiornano leggermente al rialzo le stime di Eps, migliorate dello 0,1% per il 2024 e il 2025 dopo i dati comunicati ieri.
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