BTP Green: cosa sono e come funzionano le obbligazioni verdi

09/01/2025 10:00

I BTP Green sono titoli di Stato sostenibili, i cui proventi finanziano progetti ecologici. A gennaio 2025 il MEF ha annunciato un nuovo BTP Green a 20 anni scadenza 30 aprile 2046, rafforzando l’impegno italiano per la transizione ecologica.

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La sostenibilità e la lotta al cambiamento climatico sono oggi al centro delle priorità globali, e i BTP Green si caratterizzano come uno degli strumenti finanziari più innovativi e rilevanti per affrontare queste sfide. Questi titoli di Stato italiani, conosciuti anche come obbligazioni verdi, sono destinati al finanziamento di progetti con un impatto positivo sull’ambiente, delineati dalla tassonomia europea delle attività sostenibili, e rappresentano una risposta concreta agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Vediamo nel dettaglio cosa sono i BTP Green, come funzionano e quali caratteristiche li distinguono dagli altri strumenti finanziari.

Cosa sono i BTP Green?

I BTP Green sono titoli di Stato italiani emessi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) per sostenere la transizione ecologica del Paese. I loro proventi sono destinati esclusivamente al finanziamento di spese pubbliche con impatto ambientale positivo, come interventi per l'efficienza energetica, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la riduzione delle emissioni di CO₂.

Dalla nascita dei Green Bond nel 2007 all’emissione dei primi BTP Green italiani nel 2021 (i BTP Green con scadenza 30 aprile 2045), le obbligazioni verdi sono diventate molto popolari tra gli investitori italiani e stranieri che cercano di combinare rendimento finanziario e un impatto positivo sull'ambiente.

Nuovo BTP Green a 20 anni

Domanda record per l'emissione tramite un sindacato di banche del nuovo Btp Green a 20 anni annunciato l’8 gennaio 2025 dal Mef. Come spiega una nota del ministero, il Btp Green a 20 anni (ISIN: IT0005631608) ha scadenza 30 aprile 2046, godimento 15 gennaio 2025 e cedola fissata al tasso lordo annuale del 4,10%, pagato in due cedole semestrali (il 30 aprile e il 30 ottobre di ogni anno).

L'importo emesso è stato pari a 5 miliardi di euro a fronte di una domanda di circa 130 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,465 corrispondente ad un rendimento lordo all'emissione del 4,181%.

Come spiegato dal comunicato del MEF, i fondi raccolti tramite i BTP Green emessi nel 2025 saranno principalmente ripartiti nella categoria riguardante gli interventi a favore dell’efficienza energetica degli edifici (in gran parte destinati al finanziamento di misure di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano) e la categoria dei trasporti (in gran parte destinati a investimenti in conto capitale per la realizzazione di infrastrutture ferroviarie, l’elettrificazione di tratte ferroviarie e la promozione di mezzi di trasporto sostenibili, e a contributi di sostegno alla mobilità ferroviaria).

Come specificato dal MEF, “la transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato”.

Il collocamento è stato effettuato da Banca Monte dei Paschi di Siena, Bnp Paribas, Citibank Europe, Crédit Agricole Corp, NatWest Markets e UniCredit.

Green bond per accelerare la transizione ecologica italiana

Conosciuti anche come "obbligazioni verdi", i Green bond sono obbligazioni che danno agli investitori il diritto di ottenere, alla scadenza prefissata, il rimborso del capitale investito, o valore nominale, insieme a un interesse (conosciuto come cedola). Tuttavia, a differenza delle obbligazioni tradizionali, l'emissione di Green bond, inclusi il BTP 2045 Green e il successivo BTP 2031 Green, è strettamente legata a progetti che producono un effetto benefico sull'ambiente.

Inizialmente, i Green bond erano emessi da istituzioni finanziarie sovranazionali, come la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la International Finance Corporation (IFC), un'entità della Banca Mondiale. Successivamente, il mercato ha visto l'ingresso di obbligazioni verdi emesse da società e agenzie statali. Attualmente in Italia, questi titoli di Stato sono gestiti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF).

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) definisce i Btp Green “i nuovi Titoli di Stato italiani connessi al mondo della finanza sostenibile, i cui proventi sono destinati al finanziamento delle spese sostenute dallo Stato con positivo impatto ambientale per supportare la transizione ecologica del Paese”.

Ciò che distingue i Btp Green dagli altri buoni del Tesoro poliennali è lo scopo della raccolta. Se si prendono, però, le altre caratteristiche che generalmente definiscono i titoli di Stato si apprende sul BTP Green quanto segue:

  • Scadenza: superiore ai 10 anni (es. il BTP Green 2045 ha una durata di 20 anni)
  • Remunerazione: tramite cedole semestrali posticipate, oltre al rimborso del valore nominale alla scadenza.
  • Taglio minimo: 1.000 euro, con multipli successivi.
  • Tassazione agevolata: aliquota del 12,5% sulle plusvalenze, come per tutti i titoli di Stato.
  • Modalità di collocamento: tramite asta marginale o sindacato di collocamento, a discrezione del Tesoro.
  • Valuta: euro.

I fondi raccolti attraverso l'emissione di BTP Green contribuiranno alla realizzazione degli obiettivi ambientali delineati dalla “Tassonomia europea delle attività sostenibili”, attualmente in discussione:

  1. Mitigazione dei cambiamenti climatici
  2. Adattamento ai cambiamenti climatici
  3. Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e dell’ambiente marino
  4. Transizione ad un‘economia circolare
  5. Prevenzione e controllo dell'inquinamento
  6. Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi

BTP Green 2045 (emissione marzo 2021): rendimento e caratteristiche

Il BTP Green 2045 è il primo titolo di Stato verde emesso dall’Italia (emissione a marzo 2021), con scadenza fissata al 30 aprile 2045 (ISIN IT0005438004).

Il rendimento del BTP Green 2045, come tutti i buoni del tesoro poliennali, è legato alla sua quotazione sul mercato secondario, che può essere monitorata attraverso la Borsa Italiana. Questa quotazione è influenzata da vari fattori, tra cui le condizioni economiche generali, le politiche monetarie, i tassi di interesse e, nel caso dei titoli verdi, anche il progresso dei progetti finanziati.

Investire in BTP Green: i potenziali rischi

Investire in BTP Green consente agli investitori di combinare rendimento finanziario e impatto ambientale positivo. Tuttavia, è importante ricordare che, come tutti gli strumenti finanziari, comporta dei potenziali rischi. In questo caso ovviamente ci sono tutti i rischi di un BTP classico:

  • Rischio tasso: variazioni dei tassi di interesse possono influire sul valore del titolo.
  • Rischio paese: legato alla situazione economica italiana.
  • Rischio spread: differenza tra il rendimento dei titoli italiani e quello di altri Paesi.

Nonostante questi rischi, gli investimenti in BTP Green possono offrire un buon equilibrio tra rendimento finanziario e impatto ambientale nel medio lungo termine, contribuendo a sostenere la transizione ecologica dell’Italia.

Gli investitori possono contare sul rimborso del valore nominale alla scadenza del titolo, in aggiunta ai rendimenti periodici ottenuti attraverso le cedole.

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