Come funzionano i BTP e quali sono i vantaggi


I Btp sono titoli a medio-lungo termine, con una cedola fissa pagata semestralmente. Ecco come investire, dove si acquistano e quali sono i rischi.


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Ogni Stato ha le sue spese: dipendenti pubblici, infrastrutture, sanità, istruzione e via dicendo. Spese finanziate con le tasse pagate dai contribuenti ma quando queste non bastano si ricorre al debito e gli stati emettono obbligazioni, i Titoli di Stato, acquistabili dagli investitori come forma di investimento.

In Italia sono tre le tipologie di obbligazioni governative:

  • I BOT (Buoni Ordinari del Tesoro), sono titoli zero-coupon (senza cedola) di breve termine. Non staccano nessuna cedola, ma il rendimento viene determinato sulla base della differenza tra il valore di rimborso pari al 100% del valore nominale e il prezzo di emissione (sotto la pari).
  • I CTZ (Certificati del Tesoro Zero-coupon), funzionano esattamente come i BOT ma hanno una durata fissa pari a 24 mesi.
  • I BTP, (Buoni del Tesoro Poliennali), obbligazioni a lungo termine che staccano una cedola semestrale.

I BTP, buoni del tesoro poliennali, sono obbligazioni a lungo termine con cedola che lo Stato Italiano emette per finanziare le proprie attività. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ne determina gli importi, i tagli (valore nominale minimo di 1.000 euro o multipli), la durata, il livello delle cedole e le modalità di assegnazione. I BTP hanno una scadenza variabile che va dai 3 fino ai 50 anni.

Il rendimento dei BTP

Il rendimento dei BTP deriva da due fonti:

  • Il flusso cedolare: le cedole annuali corrisposte, di solito con cadenza semestrale e predeterminate al momento dell’emissione, sono particolarmente adatte per quegli investitori interessati a pagamenti costanti per tutta la vita del titolo. Con i BTP si accede dunque a cedole certe e garantite dallo Stato.
  • la differenza tra il prezzo di sottoscrizione (se acquistato in asta) o di acquisto (se acquistato sul mercato secondario), e il valore nominale (pari a 100%) rimborsato a scadenza.

Il Capital Gain sui titoli di Stato (BTP, ma anche BOT e CTZ) e le cedole beneficiano di una tassazione agevolata pari al 12,5% (rispetto al 26% degli altri investimenti finanziari).

Come investire in BTP: dove si acquistano?

Il modo più semplice per comprare BTP è direttamente dal proprio home banking, ma è possibile recarsi anche presso la propria banca.

Si può investire in BTP sia in fase di sottoscrizione, prima del collocamento in Borsa che anche dopo la loro emissione, grazie alla loro presenza sul MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato), il segmento di Borsa Italiana dedicato alle obbligazioni, che permette al compratore di vendere i buoni del tesoro in portafoglio prima della loro scadenza. Allo stesso modo, l’investitore può comprare BTP sul mercato senza attenderne una nuova emissione. Basta individuare il codice ISIN che identifica il BTP.

I BTP possono essere adunque acquistati:

  • In fase di emissione: quando il BTP viene per la prima volta collocato sul mercato dal Tesoro direttamente ai risparmiatori;
  • Sul mercato secondario: terminata la fase di collocamento, i BTP possono essere comprati e venduti sul mercato secondario, come tutti gli altri strumenti finanziari.

I rischi dell’investimento in BTP

Per l'investitore in BTP che intende mantenere i titoli in portafoglio fino alla scadenza, l'unico rischio concreto è il rischio emittente, ovvero la possibilità che il Tesoro risulti inadempiente nel pagamento delle cedole o nel rimborso del capitale. Diventa quindi necessario distinguere tra Stati con buone probabilità di onorare il proprio debito e chi invece ne ha meno. A questo scopo vengono utili le agenzie di rating, che esprimono giudizi sulla solvibilità e sull'affidabilità di un debitore o di un titolo di debito: l’opinione espressa aiuta ad orientarsi nelle scelte di investimento, fornendo un comodo strumento per l’analisi della qualità di un titolo di debito.

In Europa, l’esempio più virtuoso è la Germania, i cui conti pubblici sono sani e solidi: più garanzie, significano però meno rendimento.

Se invece si intende vendere i titoli prima della scadenza, si aggiunge il rischio di mercato: “fluttuazioni sfavorevoli (al rialzo) dei rendimenti potrebbero infatti causare una discesa del prezzo del BTP al di sotto di quello di asta o di acquisto sul mercato secondario, causando una minusvalenza per l'investitore (l'opposto succede in caso di discese dei rendimenti)”, si legge su Borsa Italiana.

E i BTP Italia?

I Btp Italia sono i primi titoli di stato indicizzati all’inflazione italiana, il cui rendimento è dato dalle cedole semestrali al netto dell’incidenza del tasso di inflazione più un tasso fisso determinato di volta in volta. È un investimento di medio termine che prevede una remunerazione sempre allineata all’evoluzione del costo della vita. Possono avere una durata pari a 4, 5, 6 e 8 anni, e sono pensati soprattutto per le esigenze dei risparmiatori e degli investitori retail.


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