Come funzionano i BTP e quali sono i vantaggi

23/01/2024 08:00

I Btp sono titoli a medio-lungo termine, con una cedola fissa pagata semestralmente. Ecco come investire, dove si acquistano e il rendimento.

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Ogni Stato ha le sue spese: dipendenti pubblici, infrastrutture, sanità, istruzione e via dicendo. Quando le tasse pagate dai contribuenti non bastano a finanziare le spese statali, si ricorre al debito e gli stati emettono obbligazioni, i Titoli di Stato, acquistabili dagli investitori come forma di investimento.

In Italia sono tre le tipologie di obbligazioni governative:

  • I BOT (Buoni Ordinari del Tesoro), sono titoli zero-coupon (senza cedola) di breve termine. Non staccano nessuna cedola, ma il rendimento viene determinato sulla base della differenza tra il valore di rimborso pari al 100% del valore nominale e il prezzo di emissione (sotto la pari).
  • I CTZ (Certificati del Tesoro Zero-coupon), funzionano esattamente come i BOT ma hanno una durata fissa pari a 24 mesi.
  • I BTP, (Buoni del Tesoro Poliennali), obbligazioni a lungo termine che staccano una cedola semestrale.

Cosa sono i BTP? I BTP, buoni del tesoro poliennali, sono obbligazioni (titoli di debito) a lungo termine con cedola che lo Stato Italiano emette per finanziare le proprie attività. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ne determina gli importi, i tagli

(valore nominale minimo di 1.000 euro o multipli di tale cifra), la durata del titolo, il livello delle cedole e le modalità di assegnazione.

Normalmente, nelle aste di metà mese, vengono offerti BTP con scadenze 3 e 7 anni. A volte, a seconda della domanda del mercato, possono essere offerti anche BTP con durate più lunghe, i Btp 15 e/o 30 anni. Durante le aste di fine mese, che si tengono nell'ultima settimana del mese, vengono invece offerti BTP a 5 e 10 anni. Questa pratica riflette la strategia di finanziamento del governo italiano e la gestione del debito pubblico.

Rendimento BTP

Il rendimento dei BTP deriva da due fonti:

  • Il flusso cedolare: le cedole annuali corrisposte, di solito con cadenza semestrale e predeterminate al momento dell’emissione, sono particolarmente adatte per quegli investitori interessati a pagamenti costanti per tutta la vita del titolo. Con i BTP si accede dunque a cedole certe e garantite dallo Stato. In alcune situazioni particolari, le cedole dei BTP sono indicizzate a determinati indicatori, come l'inflazione: per cui il loro rendimento può variare in base all'andamento dell'inflazione. Inoltre, esistono sistemi di premialità finale per i detentori di lungo periodo, offrendo un incentivo aggiuntivo a chi mantiene i titoli per un periodo prolungato (premio fedeltà). Alcuni BTP, come i BTP Futura, offrono cedole con sistema step-up, ovvero con un tasso di interesse crescente nel tempo, a partire da minimi prefissati.
  • la differenza tra il prezzo di sottoscrizione (se acquistato in asta) o di acquisto (se acquistato sul mercato secondario), e il valore nominale (pari a 100%) rimborsato a scadenza.

Il Capital Gain sui titoli di Stato (BTP, ma anche BOT e CTZ) e le cedole beneficiano di una tassazione agevolata pari al 12,5% (inferiore rispetto a quella che grava su altri investimenti finanziari, che sono sottoposti ad una tassazione pari al 26%).

Come acquistare i BTP

Il modo più semplice per acquistare BTP è direttamente dal proprio home banking, ma è possibile recarsi anche presso la propria banca.

Si può investire in BTP sia in fase di sottoscrizione, prima del collocamento in Borsa che anche dopo la loro emissione, grazie alla loro presenza sul MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei titoli di Stato), il segmento di Borsa Italiana dedicato alle obbligazioni, che permette al compratore di vendere i buoni del tesoro in portafoglio prima della loro scadenza. Allo stesso modo, l’investitore può comprare BTP sul mercato senza attenderne una nuova emissione. Basta individuare il codice ISIN che identifica il BTP.

I BTP possono essere dunque acquistati:

  • In fase di emissione: quando il BTP viene per la prima volta collocato sul mercato dal Tesoro direttamente ai risparmiatori. I risparmiatori non hanno la possibilità di partecipare direttamente alle aste dei titoli di Stato. Possono accedervi solo tramite intermediari finanziari autorizzati, come banche e imprese di investimento che sono registrate presso la Banca d'Italia. I risparmiatori devono presentare i loro ordini di acquisto attraverso questi intermediari entro i termini stabiliti per partecipare alle aste.
  • Sul mercato secondario: terminata la fase di collocamento, i BTP possono essere comprati e venduti in un momento successivo alla loro emissione, ovvero sul mercato secondario, come tutti gli altri strumenti finanziari. I BTP già in circolazione possono essere scambiati in mercati regolamentati. Uno di questi è il Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT), un mercato secondario gestito da Borsa Italiana S.p.A. Qui, i risparmiatori possono comprare o vendere titoli di Stato e altre obbligazioni, ma sempre tramite un intermediario. L'importo minimo per le transazioni sul MOT è di 1.000 euro. Esiste anche un altro mercato, l'MTS (Mercato Telematico dei titoli di Stato), specificamente riservato agli intermediari autorizzati come banche e imprese di investimento, con un importo minimo negoziabile di 2 milioni di euro.

I rischi dell’investimento in BTP

Per l'investitore in BTP che intende mantenere i titoli in portafoglio fino alla scadenza, l'unico rischio concreto è il rischio emittente, ovvero la possibilità che il Tesoro risulti inadempiente nel pagamento delle cedole o nel rimborso del capitale.

Diventa quindi necessario distinguere tra Stati con buone probabilità di onorare il proprio debito e chi invece ne ha meno. A questo scopo vengono utili le agenzie di rating, che esprimono giudizi sulla solvibilità e sull'affidabilità di un debitore o di un titolo di debito: l’opinione espressa aiuta ad orientarsi nelle scelte di investimento, fornendo un comodo strumento per l’analisi della qualità di un titolo di debito.

In Europa, l’esempio più virtuoso è la Germania, i cui conti pubblici sono sani e solidi: più garanzie, significano però meno rendimento.

Se invece si intende vendere i titoli prima della scadenza, si aggiunge il rischio di mercato: “fluttuazioni sfavorevoli (al rialzo) dei rendimenti potrebbero infatti causare una discesa del prezzo del BTP al di sotto di quello di asta o di acquisto sul mercato secondario, causando una minusvalenza per l'investitore (l'opposto succede in caso di discese dei rendimenti)”, si legge su Borsa Italiana.

E i BTP Italia?

I Btp Italia sono i primi titoli di stato italiani indicizzati all’inflazione italiana (Indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie e operai dell’Istat con esclusione dei tabacchi). Il rendimento dei BTP Italia è dato dalle cedole pagate ogni sei mesi al netto dell’incidenza del tasso di inflazione più un tasso fisso determinato di volta in volta.

È un investimento di medio termine che prevede una remunerazione sempre allineata all’evoluzione del costo della vita. Possono avere una durata pari a 4, 5, 6 e 8 anni, e sono pensati soprattutto per le esigenze dei risparmiatori e degli investitori retail.

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