Btp Italia, Mef conferma la cedola

Ieri si era conclusa la parte riservata ai retail del collocamento del titolo di stato con scadenza al 2032 che ha ottenuto risultati inferiori alle precedenti edizioni e ora parte la fase riservata agli istituzionali.
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La conferma della cedola del Btp Italia
Conclusasi ieri la raccolta del Btp Italia giugno 2032 dedicata agli investitori retail, oggi era il turno del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), atteso alla decisione sulla cedola annuale. Poco prima dell’avvio della seconda fase, quella riservata agli istituzionali, il Mef ha comunicato la conferma dell’1,85%.
La prima fase si è conclusa ieri alle 17:30 con un risultato non brillantissimo, anche se ha confermato l’interesse dei risparmiatori italiani per le obbligazioni italiane, soprattutto a seguito del miglioramento del giudizio di Moody’s con il quale l’agenzia ha migliorato l’outlook sul rating sovrano.
Questa fase ha riportato ordini buoni, seppur non eccezionali, per un titolo indicizzato all'inflazione, oggi ai minimi dell'ultimo biennio e potenzialmente ancora in rallentamento.
La raccolta complessiva
Ieri gli ordini arrivati dai piccoli investitori si sono attestati complessivamente a 6,5 miliardi di euro, con 1,2 miliardi circa di richieste arrivate nell’ultimo giorno. La cifra risultata al di sotto dell’ultima edizione, quella del marzo 2023, quando erano stati contabilizzati ordini per 8,6 miliardi.
Nettamente inferiore la partecipazione: al collocamento hanno partecipato 190 mila risparmiatori rispetto ai circa 327 mila del 2023. Maggiore la differenza con le raccolte degli anni precedenti, in particolare nel 2022 quando le due emissioni di giugno e novembre si erano chiuse entrambe con 7,3 miliardi di raccolta tra la clientela retail.
La seconda fase
Partita alle 10 di questa mattina l’ultima fase del collocamento, quella destinata agli investitori istituzionali, la quale durerà solo oggi fino alle 12.
Al termine di questa seconda parte del collocamento, il Mef annuncerà i risultati definitivi ed il tasso di rendimento definitivo del titolo.
Le aspettative sulla raccolta totale si sono un po' ridotte negli ultimi giorni, data la frenata degli ordini inseriti dalla clientela retail, che chiude ai minimi degli ultimi due anni.
Pertanto, la raccolta complessiva potrebbe dunque non raggiungere i 10 miliardi ipotizzati ed essere ben al di sotto, oltre ad essere inferiori alle precedenti: a marzo 2023 quasi 10 miliardi di euro, a novembre 2022 circa 12 miliardi, a giugno 2022 circa 9,4 miliardi.
Breve riassunto delle caratteristiche
Il nuovo Btp Italia è indicizzato all’inflazione nazionale Foi – esclusi tabacchi, ovvero l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operati e impiegati, al netto dei tabacchi.
Il titolo di Stato ha una durata di sette anni (scade il 4 giugno 2032), una cedola minima annua dell’1,85%. A cui si aggiunge l’1% di premio fedeltà per chi lo compra in fase di emissione e lo tiene fino a scadenza. Le cedole sono corrisposte ogni 6 mesi insieme alla rivalutazione del capitale per effetto dell’inflazione dello stesso semestre.
Considerando l'1,85% di tasso minimo di rendimento e l'attuale livello di inflazione, significa che il titolo paga una cedola pari al 3,5%, leggermente superiore ad un Btp di pari scadenza in circolazione (3,1%) e si rivela adatto a coloro che preferiscono andare sul sicuro e coprirsi dal depauperamento del patrimonio prodotto dal caro vita.
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