Btp positivi dopo l’upgrade di Moody’s sul rating italiano

Btp positivi dopo l’upgrade di Moody’s sul rating italiano

La promozione dell’agenzia riflette un solido e costante andamento della stabilità politica e delle politiche economiche, che rafforza l'efficacia delle riforme economiche e fiscali e degli investimenti realizzati nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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Moody’s promuove l’Italia

Obbligazionario italiano positivo in questo avvio di settimana dopo la decisione storica di Moody’s sul rating sovrano dell’Italia.

Poco dopo le 10 di questa mattina il tasso del Btp decennale si attesta in area 3,44% dopo aver concluso a 3,46% la seduta precedente.

Lo spread sul Bund sul tratto a dieci anni è a circa 74 punti base, rispetto ai 76 della chiusura di venerdì. Il Tesoro italiano ha detto venerdì che venderà 7,5 miliardi di euro di buoni BOT all'asta del 26 novembre.

Sull’azionario, il Ftse Mib prosegue con andamento negativo (-0,50%), appesantito dallo stacco del dividendo di diverse importanti componenti del principale indice di Milano.

La storica decisione di Mood’s

Venerdì l’agenzia Moody’s ha promosso il rating sovrano del Belpaese dopo 23 anni, portandolo da ‘Baa3’ a ‘Baa2’ quella che era una valutazione appena un gradino al di sopra del livello ritenuto speculativo.

"L'upgrade riflette un solido e costante andamento della stabilità politica e delle politiche economiche, che rafforza l'efficacia delle riforme economiche e fiscali e degli investimenti realizzati nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”, spiega l’agenzia.

Inoltre, indica la prospettiva di ulteriori interventi di policy a sostegno della crescita e del consolidamento fiscale oltre la scadenza del piano, prevista per agosto 2026. “Di conseguenza, ci aspettiamo che l'elevato onere del debito pubblico dell'Italia diminuisca gradualmente dal 2027 in avanti", proseguono da Moody’s.

L'outlook stabile bilancia i punti di forza e le sfide del credito italiano. Al rialzo, le riforme per migliorare l'efficienza del settore pubblico e il più ampio contesto imprenditoriale potrebbero portare a un miglioramento più sostanziale delle prospettive di crescita dell'Italia, con ripercussioni positive sulle finanze pubbliche. Al ribasso, il calo dell'elevato onere del debito italiano dipende da una crescita del Pil relativamente robusta e da surplus fiscali primari in aumento. "Ciò significa che una crescita più lenta o un consolidamento fiscale meno marcato di quanto attualmente prevediamo comprometterebbe le nostre proiezioni di un onere del debito in calo".

Il calo del debito

Pertanto, da Moody’s prevedono che l'elevato onere del debito pubblico dell'Italia inizierà a diminuire gradualmente dal 2027 in avanti".

“Sul fronte positivo le riforme volte a migliorare l'efficienza del settore pubblico e il contesto imprenditoriale più ampio potrebbero portare a un miglioramento più sostanziale delle prospettive di crescita dell'Italia, con ripercussioni positive sulle finanze pubbliche", proseguono gli esperti.

Tuttavia, sul fronte negativo, "la riduzione dell'elevato onere del debito italiano dipende da una crescita del Pil relativamente robusta e da un aumento degli avanzi primari di bilancio. Ciò significa che una crescita più lenta o un risanamento fiscale meno pronunciato di quanto attualmente previsto farebbero deragliare le nostre proiezioni di una riduzione dell'onere del debito", conclude l'agenzia di rating.

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