Buzzi Unicem e Webuild protagoniste a Piazza Affari con il piano infrastrutturale USA


L'approvazione arrivata nel Senato americano del piano infrastrutturale per interventi per quasi mille miliardi sta sostenendo il settore delle costruzioni sui listini europei, mentre a Milano corre soprattutto Buzzi


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Buzzi e Webuild corrono a Piazza Affari

Indici europei in crescita dopo poco più di due ore dall'avvio delle contrattazioni, con il settore delle costruzioni particolarmente positivo dopo l'approvazione del piano infrastrutturale arrivata ieri nel Senato statunitense.

Il Ftse Mib prosegue in verde e supera i 26 mila punti, tornando ai massimi dal 2008, guidato dalla corsa di Buzzi Unicem, in crescita di oltre il 2% e toccando quota 22,44 euro per azione.

A Milano, però, è tutto il settore delle costruzioni a viaggiare positivo proprio grazie alle notizie che arrivano dagli USA, con Webuild che guadagna il 2,80% e Cementir che aggiunge l'1,70%. In Europa, positivi anche altre società del settore come Eiffage (+1%) e Vinci (+1,30%) a Parigi e Acs (+1%) a Madrid.

“L'approvazione del piano da parte del Senato con il supporto dei repubblicani è una notizia positiva e un altro passo avanti importante verso l'approvazione definitiva del piano”; sottolineano gli analisti di Equita Sim.

Secondo questi esperti, i titoli delle società più esposte agli impatti positivi del piano sono Buzzi Unicem e Cementir nei materiali per la costruzione (generano in Usa rispettivamente il 57% e l'8% dell'ebitda guardando ai numeri del 2020). Nelle costruzioni, inoltre, troviamo WeBuild che in Usa ha quasi un terzo del suo fatturato e potrà essere tra i beneficiari.

Dalla sim milanese ritengono che anche Prysmian nelle infrastrutture per tlc e energia potrà avere, impatti positivi, mentre allargando lo sguardo ad altri settori, per il broker possibili riscontri anche per Cnh Industrial, Interpump, Falck Renewables ed Enel.

Il piano infrastrutturale USA

Il programma di investimenti approvato dal Senato USA prevede 973 miliardi di dollari spalmati su cinque anni con una possibile estensione a 8 che aumenterebbe l'ammontare totale a 1.200 miliardi di dollari.

A fine giugno ne era stato ufficializzato lo schema: 400 miliardi destinati a investimenti base su trasporti e infrastrutture, mentre gli interventi straordinari sono stimati in 579 miliardi di dollari divisi in 312 miliardi per i trasporti. Di questi, 109 miliardi per strade e ponti, 66 miliardi per le reti ferroviarie passeggeri e merci, 49 miliardi per il trasporto pubblico e 25 per gli aeroporti.

Di 266 miliardi per altre infrastrutture troviamo le reti energetiche (79 miliardi), banda larga (65 miliardi), reti idriche (55 miliardi).

Dalla Casa Bianca hanno definito “storico” l'accordo approvato in Senato con la partecipazione dell'opposizione, visto che tra i 69 voti favorevoli (30 contrari) ci sono stati 19 repubblicani. Nonostante l'entusiasmo dell'amministrazione Biden, il programma rappresenta un ridimensionamento rispetto al progetto iniziale di 2300 miliardi. A questo punto, il programma dovrà essere approvato alla Camera, ma l'approvazione definitiva potrebbe non essere così scontato.

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