BYD taglia i prezzi e scuote il mercato. Tesla è nello specchietto retrovisore

Venerdì il colosso cinese ha annunciato un mese di supersconti per i suoi EV e veicoli ibridi. Stamattina il titolo è sceso dell’8%, ma gli analisti sono ottimisti sugli effetti della mossa. La società accelera con le vendite in Europa nonostante i dazi sulle “auto gialle”, mentre la rivale Usa annaspa.
Indice dei contenuti
- 1. Sconti fino al 34%. L’utilitaria Seagull ora costa 8.000 dollari
- 2. Cadono le azioni dei concorrenti come Geely e Xpeng
- 3. L’integrazione verticale che consente di ridurre i costi
- 4. Boom delle vendite in Europa nonostante i dazi sulle auto cinesi
- 5. Nessun rischio per i dazi di Trump: BYD non vende in Usa
- 6. BYD è scambiata a un P/E di 23 volte, Tesla di 212 volte
Sconti fino al 34%. L’utilitaria Seagull ora costa 8.000 dollari
Il colosso cinese dei veicoli elettrici BYD ha drasticamente tagliato i prezzi di 22 modelli elettrici e ibridi plug-in venduti sul mercato interno della Cina. Gli sconti, che resteranno in vigore fino alla fine di giugno, arrivano fino al 34% su alcuni modelli, come la berlina ibrida Seal, il cui prezzo è stato abbassato di 53.000 yuan portandolo a 102.000 yuan, equivalenti a 14.300 dollari. Il modello più economico, l’utilitaria Seagull, è sceso del 20% e per questo mese costerà meno di 8.000 dollari.
Cadono le azioni dei concorrenti come Geely e Xpeng
La mossa ha scatenato reazioni immediate sui mercati finanziari: l’azione BYD ha perso oltre l'8% nella giornata di lunedì 26 maggio, scendendo a 425,20 HKD (dollari di Hong Kong), trascinando al ribasso anche i principali concorrenti cinesi come Li Auto, Great Wall Motor, Geely e Xpeng, tutti in calo tra il 3% e il 7%. Gli investitori temono una nuova guerra dei prezzi in un mercato già saturo e rallentato dalla debolezza dell’economia cinese, con livelli di stock nei concessionari ai massimi da fine 2023.
Nonostante la reazione negativa della Borsa, gli analisti restano fiduciosi. Secondo Citi Research, la riduzione dei prezzi ha portato nell’ultimo weekend a un incremento dei visitatori nei concessionari BYD tra il 30% e il 40%, un dato che potrebbe tradursi in un ulteriore aumento delle vendite nel mese di maggio. BYD ha già registrato il suo miglior mese in aprile, confermando la solidità della propria traiettoria verso l’obiettivo di 5,5 milioni di auto vendute nel 2025, inclusi 800.000 veicoli destinati all’export.
L’integrazione verticale che consente di ridurre i costi
A rafforzare questa visione positiva ci sono anche i solidi fondamentali finanziari dell’azienda: nel primo trimestre dell’anno BYD ha realizzato un utile netto di 9,15 miliardi di yuan (circa 1,3 miliardi di dollari), superando le previsioni degli analisti e sorpassando Tesla (utile di 409 milioni di dollari). Il margine lordo si è attestato attorno al 20%, ben sopra il 16% di Tesla, grazie all’integrazione verticale che consente a BYD di produrre internamente batterie e semiconduttori, riducendo i costi e mitigando gli effetti della concorrenza sui margini.
Boom delle vendite in Europa nonostante i dazi sulle auto cinesi
Un altro fronte in cui BYD sta guadagnando terreno in modo significativo è quello dell’espansione internazionale. Lo scorso mese, per la prima volta, l’azienda ha venduto in Europa più veicoli elettrici a batteria (BEV) rispetto a Tesla. Un risultato di questo tipo assume il significato di uno spartiacque per il mercato europeo, considerando che BYD ha iniziato le proprie attività nel Continente solo nel 2022 e che le vendite sono cresciute del 359% rispetto all’anno precedente.
Tutto questo è avvenuto nonostante i dazi imposti dall’Unione Europea sulle auto elettriche prodotte in Cina, che per BYD hanno raggiunto il 17%, più del doppio rispetto al 7,8% applicato ai modelli Tesla prodotti in Cina che vengono esportati nella Ue. Gli analisti ritengono tuttavia che questi dazi abbiano spinto BYD ad accelerare la localizzazione della produzione in Europa: a tal fine è in costruzione uno stabilimento in Ungheria che dovrebbe iniziare la produzione entro la fine del 2025.
Nessun rischio per i dazi di Trump: BYD non vende in Usa
Anche in altri mercati emergenti, BYD sta registrando performance positive. L’azienda ha solide prospettive di crescita in America Latina e in diversi paesi del Sud-est asiatico. Negli Stati Uniti, invece, BYD non commercializza auto passeggeri, motivo per cui i dazi introdotti dall’amministrazione Trump non dovrebbero avere effetti rilevanti sul suo business.
Infine, BYD ha recentemente lanciato un nuovo sistema di batterie in grado di fornire un’autonomia di 400 km con soli cinque minuti di ricarica. Questa innovazione sarà inizialmente disponibile sui modelli Han L e Tang L, destinati alla fascia alta del mercato, e rappresenta un ulteriore elemento di differenziazione rispetto alla concorrenza.
BYD è scambiata a un P/E di 23 volte, Tesla di 212 volte
Al prezzo di oggi di 425,20 HKD, BYD capitalizza a Hong Kong 175 miliardi dollari Usa. Il consensus degli analisti stima che la società chiuderà il 2025 con un fatturato di 136 miliardi di dollari, in crescita del 29% sull’anno precedente. L’utile dovrebbe raggiungere i 7,5 miliardi di dollari, con un balzo del 36% sull’anno precedente.
Sulla base di questi dati risulta che le azioni BYD sono scambiate in Borsa a un multiplo P/E 2025 di 23 volte.
Impossibile non fare un confronto con Tesla, che dovrebbe chiudere il 2025 con un utile di 5,8 miliardi di dollari su un fatturato di 98 miliardi. E soprattutto Tesla capitalizza 1.093 miliardi di dollari, vale a dire 212 volte l’utile del 2025. Esposti questi numeri, ogni commento è superfluo.
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