Caccia allo sportello, Opa di Unicredit su Banco BPM
La nomina di Scott Bessent al Tesoro sembra essere market friendly, viene meno il timore di una ripartenza dell’inflazione, scende il dollaro e si apprezzano le obbligazioni. Bessent dice stamattina al Wall Street Journal che si muoverà secondo tre direttrici: taglio del deficit di bilancio al 3% del PIL entro il 2028. Perseguimento di una crescita del PIL del 3% attraverso la deregolamentazione. Produzione di altri 3 milioni di barili al giorno di petrolio.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +0,5%.
Il BTP decennale ha chiuso a tasso del 3,50%. In serata, Moody’s ha confermato il rating e l’outlook dell’Italia. Nel corso del 2024, il BTP è l’unico, o tra i pochi titoli di Stato della zona euro ad aver tenuto le posizioni rispetto allo tasso di neutralità swap.
UniCredit Spa ha comunicato lunedì che il consiglio di amministrazione ha approvato il lancio di un'offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banco BPM per 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni.
Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco BPM, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 per azione, e un premio pari a circa 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre.
La settimana si apre in Italia con la notizia dell’OPA di Unicredit su Banco BPM, nel resto del mondo invece si segue da vicino l’inversione di rotta del dollaro, dei rendimenti delle obbligazioni e dell’oro: si è fermato il flusso della liquidità verso gli asset considerati vincenti con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca. La notizia che ha messo in pausa il cosiddetto Trump Trade è la nomina del nuovo segretario al Tesoro.
SCOTT BESSENT
Manager di hedge fund, capace di dialogare con Wall Street, sostenitore dei dazi e finanziatore della campagna di Donald Trump. E’ questo l’identikit di Scott Bessent, il nuovo Segretario al Tesoro degli Stati Uniti d’America, nominato dal presidente eletto, che ha così concluso la formazione della sua nuova squadra di governo. «Scott, che è da tempo un grande sostenitore dell’agenda di America First, mi aiuterà a inaugurare una nuova età dell’oro per gli Stati Uniti, mentre rafforziamo la nostra posizione di economia più importante del mondo», ha detto Trump nel post su Truth Social, annunciando la nomina del neo ministro, che dovrebbe ottenere senza problemi la necessaria approvazione da parte del Senato. Un intermediario di una grande banca - secondo quanto riporta il Financial Times - ha affermato che Bessent ha un forte pedigree nella gestione di situazioni finanziarie complesse, ma teme che possa diventare un “burattino” di Trump. Ma nel mondo accademico c'è chi pensa che non ci sia nessuno "con una migliore comprensione dei mercati”. Nato nella Carolina del Sud, 62 anni, Bessent è al suo primo incarico di governo ed è stato, negli ultimi mesi, tra i più accesi sostenitori e i più stretti consiglieri economici di Donald Trump. In passato ha lavorato con i miliardari George Soros e Stanley Druckenmiller finché nel 2016 ha fondato il fondo speculativo Key Square Capital Management con 4,5 miliardi di dollari di capitale.
Parlando con il Wall Street Journal, Bessent dice di volersi impegnare sull’agenda politica di Trump, comprese le priorità fiscali. La sua azione dovrebbe avere tre direttrici: taglio del deficit di bilancio al 3% del PIL entro il 2028. Perseguimento di una crescita del PIL del 3% attraverso la deregolamentazione. Produzione di altri 3 milioni di barili al giorno di petrolio.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +0,5%.
BTP
Il decennale ha chiuso a tasso del 3,50%. In serata, Moody’s ha confermato il rating e l’outlook dell’Italia.
La crescita economica della terza economia della zona euro si mantiene moderata e quest'anno sarà sotto l'1%, con un deficit in calo al 4,6% e un debito che invece sale. L'analisi di Moody's mostra come i fondi del Pnrr continuano a sostenere le prospettive economiche. Ma per l’Italia sarà “impegnativo" spendere tutte le risorse disponibili dal programma entro il 2026 anche perché la spesa è stata finora inferiore al previsto. "Tassi di interessi elevati e un potenziale di crescita di circa lo 0,8% richiederanno un ampio aggiustamento fiscale per raggiungere e mantenere avanzi primari in grado di stabilizzare il debito", afferma Moody's annunciando il completamente della revisione del rating dell'Italia che, precisa, "non è un’azione sul rating e non è un'indicazione" sulle future decisioni sul rating. L'Italia ha al momento un rating Baa3 con outlook stabile. "In un contesto di tassi di interesse più elevati, l’aumento del potenziale di crescita e gli avanzi primari saranno fondamentali per evitare un significativo aumento del debito”, aggiunge Moody's spiegando come la riduzione del deficit - al 3,5% nel 2025 e al 3% nel 2026 - "non sarà sufficiente" per un calo del rapporto debito-pil in seguito agli effetti del Superbonus. L'agenzia prevede che il debito italiano salirà al 139,7% del pil nel 2024 dal 134,8% del 2023 e continuerà a salire fino al 2027 a oltre il 143%. L'agenzia potrebbe alzare il rating nel caso ci fossero prove di una crescita sostanzialmente più forte. In questo contesto, il debito italiano ha dato prova di grande stabilità nel corso del 2024: sabato Il Sole 24 Ore metteva in evidenza che il BTP è l’unico, o tra i pochi titoli di Stato della zona euro ad aver tenuto le posizioni rispetto allo tasso di neutralità swap: era +120 punti base a inizio anno ed è ancora su queste posizioni. L’OAT francese per esempio, era +10 e oggi a +75. Ancora peggio il Bund, da -48 punti base a -3.
Il dollaro si indebolisce su quasi tutte le valute di riferimento del mondo, in quanto viene un po’ meno il timore di una ripartenza dell’inflazione, l’euro rimbalza a 1,048. Scende il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni a 4,35%, è di nuovo quasi invertita la curva dei tassi: il differenziale tra il dieci anni e il due anni è +1 punto base, da +8 di venerdì.
L’oro tratta a 2.670 dollari, in calo dell’1,5%, dopo aver registrato il massimo degli ultimi 20 mesi la scorsa settimana, nonostante la flessione de dollaro, che di solito lo favorisce.
ASIA
Prevale il rialzo, sia in Asia che nel Pacifico, anche per effetto del rimbalzo generalizzato delle valute dell’area. Si mette in luce la borsa dell’India, indice Nifty 50 +1,5%, dopo il successo elettorale del partito di governo nello stato più ricco del paese, quello dove ha sede il mercato finanziario di Mumbai. Guadagna l’1,3% il Kospi di Seul. Accelera il Nikkei di Tokyo nel finale, +1,3%.
UNICREDIT-BANCO BPM
UniCredit Spa ha comunicato lunedì che il consiglio di amministrazione ha approvato il lancio di un'offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banco BPM per 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni.
Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco BPM, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 per azione, e un premio pari a circa 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre. Questo rappresenta un premio di circa 15% rispetto al prezzo undisturbed del 6 novembre - circa 20% se aggiustato per gli acconti sul dividendo già distribuiti a novembre da entrambe le banche -, prima dell’annuncio dell'offerta di acquisto di Anima.
"L'offerta è autonoma e indipendente dall'investimento effettuato da UniCredit nel capitale sociale di Commerzbank", precisa la società in una nota che aggiunge di aver preso atto dell'offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Anima Holding Spa recentemente annunciata da Banco BPM Vita Spa. Il progetto mira infatti "a rafforzare la posizione competitiva di UniCredit in Italia, uno dei mercati principali del gruppo, creando una seconda banca ancora più forte in un mercato attraente, in grado di generare un significativo valore di lungo termine per tutti gli stakeholder e per l'Italia. La natura complementare delle attività sia in termini di aree geografiche che di segmenti di clientela, unita alla dimostrata capacità di esecuzione di UniCredit, fanno sì che il consiglio di amministrazione ritenga che l'operazione rappresenti un rischio di esecuzione gestibile”.
La redditività del gruppo combinato beneficerà di sinergie di costo al lordo delle imposte stimate in circa 900 milioni all'anno a regime - pari a circa il 14% della base di costo italiana del gruppo combinato al 2023. Ciò si aggiunge alle sinergie di ricavo al lordo delle imposte stimate in circa 300 milioni. Nell'ambito dell'operazione, "il gruppo prevede attualmente oneri di integrazione per circa 2,0 miliardi al lordo delle imposte da sostenere nel corso del primo anno, e rettifiche su crediti aggiuntive per circa 800 milioni al lordo delle imposte, che consentiranno un miglioramento del rapporto di copertura dei crediti deteriorati e delle esposizioni in bonis di Banco BPM”.
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