Cade Nvidia (-6%): stop alla vendita dei chip H20 alla Cina

Il governo Usa blocca l’export dei chip depotenziati progettati apposta per Pechino: possono essere utilizzati per un supercomputer militare. L’azienda annuncia un onere straordinario di 5,5 miliardi di dollari. Il titolo è scambiato oggi a un P/E di 26 volte.

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Azione del governo Usa per contenere la crescita di Pechino nell’AI

Un nuovo divieto di esportazione di superchip per AI verso la Cina obbliga Nvidia a rivedere le previsioni di bilancio del trimestre attualmente in corso, con un onere straordinario negativo di 5,5 miliardi di dollari. Diffusa nella serata di martedì 15 aprile, la notizia ha provocato la caduta delle azioni Nvidia nell’Afterhours, con un ribasso del 6,3% a 105 dollari, dopo che la seduta ufficiale si era chiusa sulla quotazione di 112,2 dollari (+1,3%).

Pesanti le ripercussioni anche per AMD, concorrente di Nvidia sui chip per intelligenza artificiale, con un tonfo del 7% nell’Afterhours.

Le nuove restrizioni sono un chiaro segnale che Trump intende proseguire nell’obiettivo di limitare le ambizioni della Cina nel campo dei semiconduttori e dell'intelligenza artificiale. I chip messi nel mirino dal governo americano sono gli H20, una linea di semiconduttori avanzati che, secondo l’amministrazione Usa, possono essere utilizzati per creare supercomputer per usi militari.

Il chip prodotto apposta per Pechino è alla base di DeepSeek

Il fatto è che Nvidia ha creato due anni fa gli H20 come un prodotto depotenziato rispetto al top di gamma, gli H200 e gli H100, proprio per poterli vendere in Cina nel rispetto delle restrizioni poste in essere dal presidente Biden a partire dal 2022.

Il chip H20 di Nvidia è paragonabile agli H100 e H200 utilizzati negli Stati Uniti e in altri Paesi, ma ha una velocità di interconnessione e una larghezza di banda inferiori. È basato su un'architettura AI del 2022 chiamata Hopper, ormai largamente superata dagli attuali prodotti di punta di Nvidia, i chip per AI della generazione Blackwell.

Tuttavia DeepSeek, l'azienda cinese il cui modello di intelligenza artificiale R1 presentato all'inizio dell'anno ha sconvolto i mercati finanziari, ha utilizzato i chip H20.

Oggi la Cina rappresenta solo il 13% del fatturato di Nvidia

Secondo Cnbc, nel 2024 le vendite in Cina di H20 hanno raggiunto un valore compreso fra 12 e 15 miliardi di dollari. Nel 2024 i ricavi di Nvidia in Cina si sono ridotti al 13% del totale del fatturato del gruppo, esattamente la metà rispetto alla quota del 2022, ultimo anno prima dell’avvio delle limitazioni all’export verso il Paese asiatico.

Impegnata in una forte campagna di lobbying per attenuare le limitazioni all’export, Nvidia ha cercato di creare buone relazioni con l’amministrazione Trump. Uno sforzo culminato pochi giorni fa con l’annuncio di un piano di investimenti da 500 miliardi di dollari sul territorio degli Stati Uniti, piano che comprende la realizzazione di nuovi impianti di assemblaggio di server per intelligenza artificiale.

Nvidia continua a sottolineare che ulteriori limitazioni sui suoi chip rischiano di rafforzare la concorrenza delle aziende cinesi, in particolare di Huawei. Oggi la Cina è la quarta regione per fatturato di Nvidia, dopo gli Usa, Singapore e Taiwan. Huawei è l’azienda cinese che realizza acceleratori di intelligenza artificiale più vicini alle offerte di Nvidia e AMD, anche se sono ancora inferiori in termini di prestazioni.

Solo un mese fa Huang ha dichiarato che Nvidia lavora per rispettare la legge, ma ha anche fatto notare che circa la metà dei ricercatori di AI di tutto il mondo proviene dalla Cina e che molti di questi lavorano in laboratori di intelligenza artificiale negli Stati Uniti.

Gli analisti si aspettano una crescita dell’utile del 48%

Nvidia presenterà il 28 maggio i risultati del trimestre febbraio-aprile. Prima dell’annuncio di ieri sera, il consensus degli analisti stimava un utile di 21,9 miliardi di dollari (+48% sullo stesso periodo dell’anno precedente) su un fatturato di 43,3 miliardi di dollari (+66%).

Al prezzo attuale le azioni Nvidia sono scambiate a un P/E pari a 26 volte l’utile atteso per l’esercizio attualmente in corso. Un anno fa il P/E di Nvidia superava le 50 volte.

Su 62 analisti che coprono il titolo, 56 oggi raccomandano di comprare le azioni Nvidia e la media dei target price è 167 dollari (+50% sul prezzo attuale).

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