Calma a Wall Street mentre ci si interroga sulla Fed

Calma a Wall Street mentre ci si interroga sulla Fed

Oggi sono attese nuovamente le dichiarazioni di Jerome Powell dopo il silenzio di ieri sulla politica monetaria dell’istituto centrale da lui guidato, dopo le parole degli altri membri Fed che hanno cercato di avvisare i mercati che i rialzi dei tassi potrebbero non essere finiti.

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Wall Street intorno la parità

Wall Street senza una direzione precisa prima dell’apertura ufficiale, nuovamente in attesa di Powell e sempre in cerca di indizi sulle future scelte della Federal Reserve in tema di tassi di interesse.

Dopo le chiusure sostanzialmente invariate di ieri dei principali indici, oggi i future cedono i guadagni della mattinata prima del suono della campanella, con i contratti sul Nasdaq che scambiano intorno la parità, mentre quelli sullo S&P500 e quelli sul Dow Jones accennano un lieve guadagno (+0,20%).

Attesi oggi i dati sui nuovi sussidi di disoccupazione diffusi dal Dipartimento del Lavoro USA, dai quali è emerso che alla settimana terminata il 4 novembre le richieste sono scese a 217 mila rispetto alle 220 mila precedenti, leggermente superiori alle previsioni (215 mila).

La reazione del dollaro al dato ha visto la coppia EUR/USD tornare a 1,07, con un leggero calo (-0,15%)

Prosegue la crescita dei rendimenti dei Titoli di Stato USA, portando il biennale al 4,955% e il decennale al 4,568%.

Ancora Powell

Ieri Powell aveva lasciato con la bocca asciutta i mercati, non avendo parlato della politica monetaria della Fed nel corso del suo discorso di apertura della conferenza della divisione di statistica della banca centrale statunitense.

Le luci del mercato torneranno ad accendersi su di lui questa sera (ore 20 italiane) quando parlerà nel corso di una conferenza, con i trader pronti ad analizzare ogni sua parola.

Nell’attesa, le indicazioni che emergono dagli ultimi giorni sono per una Fed intenzionata a raffreddare l'entusiasmo del mercato, già troppo convinto della fine dei rialzi dei tassi d'interesse.

Il presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker, ha dichiarato che la recente decisione della Fed di mantenere i tassi fermi è stata la scelta giusta e ha ammonito gli operatori di mercato a non farsi prendere la mano: “una diminuzione del tasso di riferimento non è probabile nel breve termine”.

Michelle Bowman, componente del Board della Fed, ha detto di aspettarsi che “saranno necessari altri rialzi dei tassi” e di essere “favorevole” ad altri rialzi “se i progressi sull'inflazione si interromperanno”.

Nel corso della giornata sono in programma gli interventi del presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin, e quello di Raphael Bostic Presidente e CEO della Federal Reserve di Atlanta.

Delusione

Gli operatori di mercato non solo si erano convinti che la Fed non alzerà più i tassi, ma addirittura avevano già iniziato le loro previsioni sui tagli.

“Il mercato si è lasciato prendere la mano dalla rapidità con cui pensava che avremmo visto i tagli dei tassi di interesse”, dopo aver “colto il messaggio che ulteriori aumenti dei tassi erano improbabili in quanto i tagli sarebbero arrivati presto”, racconta Stuart Cole, capo economista macro di Equiti Capital.

Però “non è mai stato così e i commenti di vari funzionari della banca centrale questa settimana hanno aperto gli occhi su questo” al mercato, ha aggiunto Cole.

La maggior parte dei trader scommette che la Fed manterrà i tassi di interesse invariati quest'anno, con probabilità di un taglio di almeno 25 punti base a maggio pari a quasi il 48%, secondo lo strumento FedWatch del CME Group.

Notizie societarie e pre-market USA

Tesla (-0,80%): richiamerà 159 Model S e Model X a causa della possibilità che l'airbag del conducente si dispieghi in modo errato, aumentando il rischio di lesioni durante un incidente, secondo quanto comunicato giovedì dalla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA).

Walt Disney (+4%): battute le aspettative di guadagno di Wall Street grazie all'aumento delle presenze nei parchi a tema di Shanghai e Hong Kong, con un eps nel quarto trimestre di 82 centesimi di dollari rispetto ai 70 centesimi previsti (dati LSEG).

Arm Holdings (-8%): prevede per il terzo trimestre fiscale un range di ricavi con un punto medio di 760 milioni di dollari, mancando le stime del consenso degli analisti di 767,84 milioni di dollari (dati LSEG).

Novavax (+1%): ricavi di 187 milioni di dollari per il trimestre, in calo rispetto ai 734,58 milioni di dollari dell'anno precedente, ma al di sopra delle aspettative degli analisti di 158,5 milioni di dollari (dati LSEG).

Eli Lilly (+0,80%): le autorità di regolamentazione statunitensi e britanniche hanno approvato il trattamento per la perdita di peso, Zepbound, rivale diretto di Wegovy di Novo Nordisk, che avrà un prezzo di 1.059,87 dollari al mese, circa il 20% in meno rispetto ai 1.349 dollari di Wegovy.

SBM Offshore (+6%): prevede ricavi annuali di 4,4 miliardi di dollari per il 2023, contro una precedente attesa di oltre 2,9 miliardi di dollari, e un EBITDA di circa 1,3 miliardi, quando la previsione anteriore era di oltre 1 miliardo.

Bloom Energy (+14%): ricavi del terzo trimestre in crescita del 36,9% rispetto all'anno precedente a 400,3 milioni, battendo le stime medie degli analisti di 369,2 milioni, e un eps rettificato di 15 centesimi quando le previsioni erano per una perdita di 4 centesimi.

Raccomandazioni analisti

Walt Disney

Goldman Sachs: ‘buy’ e target price diminuito da 125 USD a 120 dollari.

Rivian

Cantor Fitzgerald: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 27 USD a 29 dollari.

Uber Technologies

Roth MKM: ‘buy’ e target price aumentato da 61 USD a 62 dollari.

JPMorgan Chase: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 56 USD a 62 dollari.

UBS: ‘buy’ e target price incrementato da 65 USD a 68 dollari.

Lyft

Wedbush: ‘neutral’ e prezzo obiettivo alzato da 11 USD a 12 dollari.

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