Calo “record” della domanda di petrolio nel 2020 secondo l'EIA

L'EIA ha previsto un calo di 9,3 milioni di barili al giorno per la domanda di petrolio nel corso del 2020 e il prezzo del greggio è sceso sotto i 20 dollari
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Calo record per la domanda di petrolio
La domanda di petrolio nel corso del 2020 potrebbe essere più bassa di 29 milioni di barili equivalenti al giorno. Si tratta delle previsioni diffuse dall'Agenzia Internazionale dell'Energia, la quale ha definito questo un calo “record”, in quanto nemmeno la crisi del 1929 aveva provocato un crollo del genere.
“L'impatto delle misure di contenimento in 187 Paesi e territori è stato quello di arrestare quasi completamente la mobilità”, spiegano dall'EIA, prevedendo una ripresa “graduale” nel secondo trimestre 2020, ma “a dicembre la domanda sarà ancora in calo di 2,7 mb/d a/a”.
La notizia ha spinto in basso i prezzi del petrolio, con il greggio che è sceso sotto quota 20 dollari, ai minimi dal 2020, mentre il Brent veniva scambiato a 28 dollari al barile.
Ad attirare le vendite sul petrolio, inoltre, sono stati i dati diffusi ieri dall'American Petroleum Institute (Api), la quale ha comunicato un aumento delle scorte di petrolio pari a 13 milioni di barili nel corso della settimana conclusasi il 10 aprile.
L'accordo sul taglio potrebbe non bastare
Nei giorni scorsi i paesi dell'Opec e altri produttori importanti sulla internazionale come la Russia e gli Stati Uniti avevano faticosamente raggiunto un accordo su un taglio alla produzione pari a 9,7 milioni di barili al giorno da maggio a giugno 2020. Inoltre, la riduzione sarà di 7,7 mb/g da luglio 2020 a dicembre 2020, per poi passare a 5,8 mb/g da gennaio 2021 ad aprile 2022.
L'accordo punta a contenere la produzione a lungo termine, in quanto valido fino al 2022, eliminando così l'offerta in eccesso. Secondo gli analisti, però, nessuno conosce ancora la durata e la portata dell'impatto sulla domanda di petrolio causato dalla crisi del coronavirus, pertanto questo taglio potrebbe non bastare.
Secondo Nitesh Shah, Director di Research di WisdomTree, il mercato “continuerà ad essere caratterizzato da contango elevato” nel breve periodo nonostante l'accordo.
Dato che il taglio alla produzione entrerà in vigore solo a maggio e che l'Arabia Saudita sta vendendo petrolio all'Asia con lo sconto più elevato degli ultimi decenni, Nitesh Shah pensa che “l'eccesso di offerta a breve termine e la debolezza dei prezzi manterrà la parte anteriore della curva dei future petroliferi a forte sconto rispetto alla parte posteriore della stessa”.
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