Campari conferma il dividendo 2020 ma “prematuro fornire previsioni attendibili per il 2020”

Campari resta prudente sull'impatto della pandemia da coronavirus e per il momento conferma il dividendo sui conti 2020. Il gruppo resta in grado di mantenere tutti i propri impegni finanziari, con riferimento al pagamento del dividendo pari a 62,9 milioni previsto per il 22 aprile, aggiungono dalla società, grazie a disponibilità liquide pari a 704,4 milioni al 31 dicembre, nonché a linee di credito in essere per 500 milioni non utilizzato.

La società aveva diffuso le sue previsioni per l'anno in corso il 18 febbraio, ovvero prima della diffusione del virus e pertanto non riflettevano gli impatti da COVID-19. Anche se la società riconosce che l'outlook non può restare invariato, la continua evoluzione della crisi in termini di estensione e intensità geografica e l'incertezza della sua durata, spingono Campari a ritenere prematuro fornire previsioni attendibili sull'impatto sulla sua attività per l'anno in corso.

"In questo frangente di particolare difficoltà”, spiega il Ceo del gruppo, Bob Kunze-Concewitz, “la nostra priorità è garantire la sicurezza dei Camparisti e la continuità del business. “Riteniamo che, nonostante gli impatti negativi nel breve termine che fronteggeremo grazie alla nostra agilità e capacità di attuare il cambiamento opportuno, la situazione attuale sia da considerarsi temporanea e che la dinamica dei consumi a medio-lungo termine non sia influenzata”, aggiungeva Kunze-Concewitz.

“Guardando avanti, continueremo a fare leva sulla forza e resilienza del nostro business e dei nostri brand, per rimanere saldamente in posizione, pronti per cogliere nuove sfide e accelerare la crescita non appena, post Covid-19,la domanda dei consumatori ritorni agli attesi livelli di normalità", conclude il Ceo.

Nel frattempo, l'assemblea degli azionisti ha approvato il trasferimento della sede legale di Campari ad Amsterdam. L'operazione è subordinata all'avverarsi di limitate condizioni sospensive, compresa la necessità che il totale del recesso non ecceda complessivamente l'importo di 150 milioni.

Inoltre, il cda ha raccomandato ai propri azionisti di revocare la delibera di trasferimento della sede legale al momento della prossima assemblea che si terrà entro il 30 giugno, col fine di contenere la perdita potenziale derivante dalla liquidazione delle azioni oggetto di recesso nel caso in cui il numero dei recessi non fosse trascurabile.