Campari, Jefferies taglia il target price

Gli analisti prevedono un 2025 di transizione per la società famosa per i suoi aperitivi, oggi negativo a Piazza Affari pur avviandosi a chiudere una settimana in verde.

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Azioni campari in rosso

Campari in fondo al FTSE MIB quando manca un’ora alla fine delle contrattazioni di questa settimana, caratterizzatasi per i risultati del 2024 diffusi dalla società degli apertivi.

Le azioni Campari cedono il 4% e scendono a 6,086 euro, anche se la settimana si avvia a concludersi con una crescita superiore al 6%, portando così in positivo il loro bilancio di questo 2025.

Oggi, intanto, gli analisti di Jefferies hanno ridotto da 7 a 6,6 euro il target price sul titolo, confermando la raccomandazione hold. "La crescita si è moderata dopo un super ciclo e il 2025 è un anno di transizione", spiegano dal broker.

Stessa decisione da parte di EQUITA, alla luce di un quarto trimestre giudicato dagli analisti della sim “sopra le attese prima dei one-off”: target price tagliato del 9% a 8,10 euro.

I numeri del 2024

Il fatturato dell’esercizio 2024 di Campari è aumentato del 5,2%, grazie all’acquisizione di Courvoisier. Su base organica, le vendite sono aumentate del 2,4%. I ricavi organici nell’area EMEA sono saliti del 2,7%, grazie alle forti vendite del quarto trimestre che hanno compensato la debolezza dell’alta stagione causata delle avverse condizioni meteorologiche. Il fatturato dell’area APAC è diminuito del 5,8%, per via dei negativi risultati in India, Corea del Sud e Australia. Le vendite negli Stati Uniti sono rimaste invariate rispetto all’anno precedente, sostenute dalla performance di Espolon.

Il margine EBIT del 2024 è stato del 19,7%, in calo rispetto al 21,2% del periodo precedente. Il taglio alle spese pubblicitarie e promozionali è stato infatti compensato dall’aumento degli oneri generali, amministrativi e di vendita.

La view di Morningstar

Dopo la diffusione dei numeri risultati “in linea” con le loro aspettative, gli analisti di Morningstar hanno confermato il fair value di 9 euro sulle azioni Campari, ritenendo “che il titolo continua ad essere sottovalutato dal mercato”.

“L’azienda è riuscita a fare meglio dei suoi competitor più grandi in termini di fatturato, nonostante il difficile anno dal punto di vista macroeconomico, grazie alla forza del segmento aperitivi”, sottolineano dal broker.

Per il 2025, il management prevede una moderata crescita delle vendite organiche (al netto di nuove acquisizioni), con una tendenza al miglioramento nella seconda metà dell’anno. Il margine EBIT dovrebbe essere piatto rispetto all’anno precedente, dato che l’aumento della spesa pubblicitaria compenserà le misure di efficientamento dei costi.

Il governo degli Stati Uniti ha implementato dei dazi del 25% sulle importazioni da Messico e Canada e potrebbe adottare una misura analoga anche su quelle dall’Unione europea. Questo rischio non si riflette sull’outlook di Campari per il 2025. Tuttavia, l’azienda prevede un impatto negativo complessivo di 90-100 milioni di euro, prima di eventuali azioni di mitigazione.

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