Caos Twitter: Musk ritira l’offerta e ‘scatena’ i suoi legali
Una lettera dell’avvocato del Ceo di Tesla comunica l’intenzione di rinuncia dell’acquisto del social media, ma a questo punto si prospetta un difficile scontro legale tra le parti che potrebbe costare a Musk un miliardo di dollari, mentre continua il crollo in borsa di Twitter.
La rinuncia
Dopo giorni di voci e ipotesi, Elon Musk avrebbe rinunciato all’acquisto di Twitter.
La notizia è stata diffusa da un articolo della CNBC, nel quale il media americano riporta la lettera dell’avvocato di Musk inviata al responsabile legale di Twitter nella giornata di venerdì scorso, nella quale Musk comunicava la sua intenzione di rinunciare all’acquisto.
La causa
A questo punto, però, in futuro il Ceo di Tesla potrebbe dover affrontare una lunga battaglia legale con il social dell’uccellino, visto il documento depositato alla Sec dai suoi legali, nel quale si accusa Twitter di aver divulgato informazioni “false e fuorvianti” sul numero di account spam, non rispettando così gli obblighi contrattuali riferiti alle informazioni commerciali richieste.
La risposta del social, però, arrivava immediatamente, annunciando l’avvio di una causa contro Musk, aprendo così la strada ad un lungo contenzioso che alla fine potrebbe costargli un miliardo di dollari.
Le due parti hanno assunto diversi avvocati per affrontare la causa, tra i più famosi negli Stati Uniti. Per Twitter la ‘formazione’ prevede lo studio Wachtell, Lipton, Rosen & Katz (WLRK), una delle firme più note nel mondo della giustizia tra società.
Importante anche il gruppo di avvocati assunti dal Ceo di Tesla e SpaceX, con a capo lo studio Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan, team che in passato aveva difeso Samsung in alcune cause contro Apple, oltre ad aver già difeso lo stesso Musk in un processo per diffamazione.
Le possibilità per Musk
Il Financial Times ipotizza alcuni scenari, da realizzarsi in tempi certamente lunghi. Secondo il media, Twitter potrebbe scegliere di accettare un accordo o di negoziare con Musk per un prezzo più basso, evitando così le ingenti spese legali a cui si aggiungerebbe un clima di grande sfiducia tra i dipendenti dell’azienda.
Musk, infatti, difficilmente potrebbe riuscire a rinunciare all’affare troppo facilmente. “La legge è abbastanza chiara: non ci si può ritirare da un accordo nel modo in cui lui sta cercando di fare”, spiega al FT John Coffee della Columbia Law School.
“Poiché la sua condotta fino ad ora ha dimostrato in modo così sfacciato che stava cercando qualsiasi scusa per tirarsi indietro, inizierà la causa con un serio problema di credibilità”, sottolinea Ann Lipton, docente di diritto societario presso la Tulane University.
Crollo in borsa
Bastavano le voci della rinuncia all’acquisto (giovedì il Washington Post aveva dato la notizia che l’operazione da 44 miliardi “era in pericolo”) e il titolo Twitter cedeva oltre il 5% alla chiusura di venerdì di Wall Street, calo bissato anche nell’afterhours, mentre il pre-market odierno iniziava con un -8% per le azioni del social media.
La campanella di Wall Street, dunque, potrebbe vedere oggi Twitter scendere a 34 dollari, ben lontane dai 54,20 dollari oggetto dell’accordo annunciato ad aprile, ma la discesa potrebbe non essere finita.
Il titolo vale “25 dollari” secondo Dan Ives, amministratore delegato e analista del settore tecnologico di Wedbush Securities, società di investimento di Los Angeles.
“L’azienda è nel caos più puro”, spiegava l’analista: “le persone se ne sono andate in massa e ora i concorrenti si impossesseranno dei proventi della pubblicità”, portando Twitter a essere “considerata come merce danneggiata da un altro potenziale acquirente”.
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