Carnival fuori dalle nebbie. Ecco perché è ancora da comprare

Nonostante il balzo del 92% dall’inizio dell’anno, la società delle crociere è ancora sottovalutata sia rispetto ai suoi valori storici, sia nei confronti delle concorrenti Norwegian Cruise e Royal Caribbean. Il debito sta scendendo, dice il Ceo Weinstein.

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Gli upgrade simultanei di Bank of America e JP Morgan

Lunedì 12 giugno le azioni Carnival sono balzate all’insù del 12,4% e ieri hanno segnato un altro rialzo del 4,2%. Promossa lunedì a Buy da Bank of America e a Overweight da JP Morgan, l’azione della prima società al mondo di crociere ha acceso il turbo a Wall Street e in due giorni di contrattazioni ha segnato il massimo degli ultimi 12 mesi a 15,34 dollari. Dall’inizio dell’anno le quotazioni sono salite del 92%. La raccomandazione precedente di entrambi i broker era Neutral. Quanto ai target price, Bank of America lo ha alzato a 20 dollari da 11 dollari, più cauta JP Morgan ha fissato il nuovo obiettivo a 16 dollari da 11 dollari.

Spese per crociere in aumento del 17% rispetto al 2019

Entrambi i broker, Bank of America e JP Morgan, sottolineano nei loro report l’ottimo andamento del settore crocieristico con una domanda in continua crescita che, in alcuni casi, ha superato i livelli pre-pandemia. "La ripresa delle crociere è ormai stabile e in prospettiva vediamo questo settore meno suscettibile di soffrire rallentamenti rispetto ad altre aree del comparto viaggi-turismo", ha scritto Andrew Didora, analista di Bank of America, dopo aver incontrato il management di Carnival e delle due principali concorrenti, Norwegian Cruise e Royal Caribbean, anche esse quotate a New York.

Tutte e tre le società della crocieristica hanno messo a segno forti rialzi dall’inizio dell’anno (Royal Caribbean ha guadagnato il 96% e Norwegian il 64%), ma nonostante questo le loro azioni quotano ancora con uno sconto significativo rispetto ai livelli pre-pandemia.

Analizzando i dati a sua disposizione, Bank of America vede una tendenza molto forte  nella spesa per le crociere. La spesa con carta di credito e di debito aggregata da Bank of America mostra che nello scorso mese di maggio i viaggiatori hanno speso il 17,3% in più per le crociere rispetto allo stesso mese del 2019. La spesa è aumentata di almeno l'11% su base mensile a partire da dicembre, secondo i dati di BofA.

Gli analisti e i target price: deficit di coerenza

Dopo questa lunga corsa, l’azione Carnival ha superato di slancio la media dei target price dei 21 analisti censiti da Market Screener, che indica un obiettivo di prezzo a 13 dollari. E’ evidente che gli analisti si trovano in una situazione di incoerenza fra le raccomandazioni che esprimono (12 raccomandazioni di acquisto e sei neutrali) e i target indicati. E’ probabile che raccomandazioni, o target price, o tutti e due verranno modificati nei giorni immediatamente prima o dopo il 22 giugno, data fissata da Carnival per la diffusione dei risultati del secondo trimestre.

Il consensus si aspetta ricavi a 4,7 miliardi di dollari (dai 2,4 miliardi dello stesso periodo del 2022) e una perdita di 400 milioni, contro una perdita di 1,8 miliardi nel secondo trimestre 2022.

Il confronto dei multipli dice che Carnival è sottovalutata

Per quanto riguarda l’intero esercizio, il 2023 potrebbe essere l’anno in cui Carnival agguanta il pareggio di bilancio dopo una perdita cumulativa di 26 miliardi di dollari  nei tre anni 2020-2022.

Intanto, al dubbio, assolutamente legittimo, se valga la pena comprare ancora azioni Carnival dopo una così potente galoppata, si può dare una risposta positiva osservando che i multipli indicano che la società è ancora sottovalutata, sia rispetto ai suoi valori medi, sia rispetto ai competitor. Prendendo a rifermento il rapporto fra il Valore d’impresa (Ev) e l’Ebitda, si vede che il multiplo è di 5,6 volte sui risultati previsti per il 2024, nettamente più basso del rapporto Ev/Ebitda della stessa Carnival del 2019, che era stato di 7,8 volte. Quanto ai competitor, Norwegian è scambiata a un Ev/Ebitda 2024 di 9,1 volte e Royal Caribbean di 9,6 volte.

Il fronte delicato è quello del debito, esploso mostruosamente negli anni della pandemia quando la flotta è rimasta nei porti con l’attività azzerata. Il debito netto che a fine 2019 era di 10,9 miliardi di dollari è arrivato il 31 dicembre 2022 a 30,5 miliardi.  "Sono un ex tesoriere", ha dichiarato a maggio Josh Weinstein, Ceo di Carnival, a Yahoo Finance. "E quindi per noi è importantissimo tornare a un bilancio robusto. Abbiamo raggiunto un picco di 35 miliardi di dollari di debito. Sono stato molto, molto felice di potere annunciare, durante la nostra ultima conferenza stampa, due cose molto importanti. Primo: non abbiamo intenzione di fare aumenti di capitale. E secondo, stiamo iniziando a ridurre il debito".

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