Carnival: quant’è lo spazio di crescita dopo un rialzo del 116%?


La battuta d’arresto del titolo dopo i risultati del secondo trimestre (migliori delle attese) è durata solo un attimo. I ricavi 2023 supereranno il livello pre-Covid, la redditività è in netto miglioramento, ma per tornare alla quotazione del 2019 l’azione dovrebbe triplicare


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Un caso da manuale di “Sell on news”

Solo una battuta d’arresto prima di riprendere la strada del rialzo a un ritmo ancora più travolgente. Lunedì 26 giugno le azioni Carnival hanno subito un forte ribasso (-7,5%) dopo che la prima compagnia al mondo del settore delle crociere ha diffuso i risultati del suo secondo trimestre, nettamente migliori delle attese degli analisti. La reazione negativa di Wall Street, esplosa dopo che le quotazioni di Carnival erano salite del 41% nel mese di giugno, è stata un’esemplare applicazione della regola del “sell-on-news”, ovvero “vendi sulla notizia” e realizza i guadagni maturati sulla base di aspettative positive. Ma le vendite sono durate davvero poco: Carnival ha chiuso in rialzo dell’8,8% ognuna delle due sedute successive, quelle di martedì 27 e mercoledì 28 giugno.

Superata la media dei target price degli analisti

Adesso l’azione vale 17,29 dollari, quasi 2 dollari in più della media dei target price dei 20 analisti che coprono il titolo (15,5 dollari). Il rialzo di Carnival è di quelli che lascia senza fiato: +10% negli ultimi cinque giorni, +52% nell’ultimo mese, +116% dall’inizio dell’anno. Quanto durerà ancora?

Se prendiamo a riferimento la quotazione di 52 dollari dell’azione Carnival di gennaio 2020, vediamo che in teoria il prezzo potrebbe ancora triplicare. La società si sta muovendo molto bene sulla strada del recupero dopo i due anni terribili della pandemia. La domanda globale di crociere sta registrando picchi assolutamente insperati, come se tutte le persone che non sono potute partire a causa del Covid volessero fare il prima possibile l’esperienza della crociera.

I risultati del secondo trimestre migliori delle attese

Il trimestre gennaio-marzo (il secondo trimestre dell’esercizio 2023 di Carnival) si è chiuso con ricavi a 4,9 miliardi di dollari, un record per quel periodo dell’anno ed è stato il primo trimestre a superare i livelli pre-pandemia. La perdita netta è stata di 407 milioni di dollari e la perdita netta rettificata di 395 milioni di dollari è stata inferiore alle stime degli analisti che si aspettavano un rosso di 425-525 milioni di dollari. L'Ebitda rettificato è stato di 681 milioni di dollari, dopo un risultato negativo di 900 milioni di dollari l'anno scorso e di 382 milioni di dollari nel primo trimestre del 2023, e ha raggiunto la fascia più alta della guidance di 600-700 milioni di dollari.

Depositi per prenotazioni al livello record di 7,2 miliardi di dollari

Il secondo trimestre ha visto un'accelerazione delle prenotazioni e un record di 7,2 miliardi di dollari di depositi, superiore al precedente record di 6 miliardi di dollari del 2019. L'elemento di spicco, tuttavia, è stato l'utile operativo, che è stato di 120 milioni di dollari ed è diventato positivo per la prima volta dall'inizio della pandemia. Si tratta di un risultato impressionante e, come ha detto il CEO, di un punto di svolta nella ripresa. Il management ha fornito una previsione di 2,05-2,15 miliardi di dollari per l'Ebitda rettificato del terzo trimestre, significativamente superiore a quella del secondo trimestre, e ha alzato la previsione per l'intero anno a 4,10-4,25 miliardi di dollari.

Il problema del debito e come incide sulla valutazione

Se i ricavi stanno andando benissimo e la redditività è in recupero, il problema di Carnival è il debito. Per sopravvivere alla crisi il gruppo ha dovuto contrarre una montagna di prestiti e oggi il suo debito netto si aggira sui 30 miliardi di dollari, rispetto ai 10,9 miliardi del 2019.

Un criterio per capire se l’azione Carnival, una società molto indebitata, ha ancora spazio per crescere, è confrontare i multipli Ev/Sales (Valore di impresa/ricavi) e Ev/Ebitda di oggi e del 2019. Infatti, il Valore di impresa (Entreprise value) è dato dalla capitalizzazione più il debito.

Quando a gennaio 2020 l’azione Carnival valeva 52 dollari, la società aveva un Valore di impresa pari a 2,04 volte i ricavi e 7,8 volte l’Ebitda. Oggi, che l’azione vale 17 dollari, il Valore d’impresa è pari a 2,4 volte i ricavi previsti per il 2023 e a 12,3 volte l’Ebitda.

Per scendere da 12,3 volte a 7,8 volte il rapporto Ev/Ebitda deve ridursi del 36%, mentre il valore dell’azione per passare da 17 dollari a 52 dollari deve crescere del 200%. Insomma, sembra che la corsa di Carnival abbia ancora un grande spazio.

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