Carnival, risultati oltre le attese: prenotazioni record, giù il debito

I conti dell’ultimo trimestre superano il consensus e il management ha fornito indicazioni molto incoraggianti sul futuro. Le prenotazioni per il 2026 e 2027 viaggiano su livelli storicamente elevati, mentre il rafforzamento finanziario apre la strada al ritorno del dividendo
Indice dei contenuti
- 1. Balzo del titolo: venerdì chiusura a +9,8%. Dall’inizio dell’anno +25%
- 2. Conti trimestrali sopra le attese
- 3. Il forte miglioramento del net yield
- 4. Uno sguardo all’intero esercizio
- 5. Caraibi: il nodo dell’eccesso di offerta
- 6. La svolta finanziaria e il ritorno del dividendo
- 7. Il giudizio degli analisti
Balzo del titolo: venerdì chiusura a +9,8%. Dall’inizio dell’anno +25%
Il settore delle crociere torna a navigare in acque decisamente più tranquille, e a fare da apripista è Carnival Corporation, leader mondiale del comparto. Venerdì 19 dicembre il gruppo statunitense ha presentato i risultati del quarto trimestre dell’esercizio 2024-2025, chiuso al 30 novembre, sorprendendo positivamente il mercato sia sul fronte dei conti sia, soprattutto, su quello delle prospettive. La reazione di Wall Street è stata immediata: il titolo ha messo a segno un balzo del 9,8% a 31,12 dollari, portando il rialzo da inizio anno al 25%.
Conti trimestrali sopra le attese
Nel trimestre Carnival ha realizzato ricavi record per 6,3 miliardi di dollari, in crescita del 7% su base annua, accompagnati da un utile adjusted di 34 centesimi per azione, nettamente superiore ai circa 25 centesimi attesi dagli analisti. Un risultato che ha confermato come la domanda per le crociere resti solida e ben distribuita geograficamente, nonostante un contesto settoriale che negli ultimi mesi aveva mostrato segnali di nervosismo.
Il forte miglioramento del net yield
A sostenere la redditività del gruppo è stato soprattutto il miglioramento dei net yield, uno degli indicatori più osservati nel settore crocieristico. Il net yield misura, in sostanza, il ricavo medio per passeggero al giorno al netto di alcune voci variabili, come commissioni e costi accessori. È quindi un termometro diretto del potere di prezzo e della capacità della compagnia di vendere le proprie cabine a condizioni favorevoli. Nel trimestre il dato è cresciuto del 5,4% a cambi costanti, segnalando che Carnival riesce non solo a riempire le navi, ma anche a farlo a prezzi più elevati.
Uno sguardo all’intero esercizio
I numeri trimestrali si inseriscono in un quadro annuale molto robusto. Carnival ha chiuso l’esercizio 2025 con un utile netto di 2,7 miliardi di dollari, in crescita del 42% rispetto all’anno precedente. Per il 2026 il consensus degli analisti stima un ulteriore passo avanti a 3,3 miliardi di dollari, pari a un incremento del 22%. Anche la guidance sugli utili per l’intero 2025-2026 – 2,48 dollari per azione – si è collocata sopra le attese del mercato, ferme a 2,44 dollari.
Caraibi: il nodo dell’eccesso di offerta
Negli ultimi mesi il settore delle crociere è stato attraversato da timori legati a una possibile sovracapacità nel mercato dei Caraibi, dove l’ingresso di nuove navi rischia di comprimere prezzi e margini. Proprio su questo punto i risultati e le indicazioni di Carnival hanno avuto un ruolo rassicurante. Secondo Goldman Sachs, il gruppo appare il meno esposto tra i grandi operatori alla pressione competitiva nell’area, grazie a una maggiore diversificazione geografica. Non a caso la banca d’affari mantiene una raccomandazione Buy sul titolo.
La svolta finanziaria e il ritorno del dividendo
Un altro elemento centrale della storia di Carnival è il rafforzamento della struttura finanziaria. L’indebitamento netto è sceso a 25,2 miliardi di dollari, dai livelli superiori ai 30 miliardi raggiunti dopo la pandemia. Il consensus prevede un’ulteriore riduzione a 18,3 miliardi nel 2027, con il rapporto Debito/Ebitda destinato a scendere a 2,2 volte dalle 3,5 volte del 2025. Un percorso di deleveraging che ha consentito al gruppo di annunciare anche la reintroduzione del dividendo trimestrale, pari a 0,15 dollari per azione.
Il giudizio degli analisti
Poco prima della diffusione dei conti, il broker Stifel aveva pronosticato un mercato “nervoso” in attesa delle indicazioni sul 2026. Nervosismo che, alla prova dei fatti, si è rivelato infondato. Oggi, su 28 analisti che coprono il titolo, 21 consigliano l’acquisto, con un target price medio di 36 dollari, pari a un potenziale rialzo del 15% rispetto ai livelli attuali.
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