Cattolica Assicurazioni, solo l’11,64% degli azionisti esercita il diritto di recesso

Cattolica Assicurazioni diventerà Spa. Soltanto l’11,64% dei soci e titolari del gruppo guidato da Carlo Ferraresi hanno esercitato il diritto di recesso (scaduto il 24 settembre) nel percorso di trasformazione della compagnia di assicurazione veneta.

Poiché le azioni oggetto di recesso non superano il limite del 20% meno una del totale, non si è verificata dunque la condizione prevista dalla delibera di trasformazione del 31 luglio 2020. Il diritto di recesso è stato esercitato per 20.294.811 azioni ordinarie, rappresentanti come detto l’11,64% del capitale sociale ordinario, per un controvalore complessivo pari a euro 111 milioni di euro, calcolato al valore di liquidazione di 5,47 euro per ciascuna azione. 

Le azioni oggetto di recesso saranno adesso offerte in opzione agli altri soci in proporzione a quelle possedute.

Immediata la reazione del titolo in Borsa, dove alle 12 passa di mano a 4,93 euro, in rialzo del 2,24%.

Secondo Equita Sim «viene meno uno dei principali rischi al rafforzamento patrimoniale di Cattolica Assicurazioni e all’avvio della partnership con Generali Assicurazioni». Il rating resta hold con target price a 4,9 euro.

Dopo la sottoscrizione, in data 5 e 6 ottobre 2020, degli accordi attuativi tra le due compagnie, l’ultimo step per l’aumento di capitale riservato a Generali (300 milioni con un prezzo di sottoscrizione a 5,55 euro) resta l’autorizzazione della vigilanza in merito alla pubblicazione del prospetto informativo per l’aumento di capitale, conclude Equita, secondo cui «tale autorizzazione potrebbe arrivare nei prossimi giorni».