Cattolica, l’authority chiede un aumento di capitale da 500 milioni. Titolo sui minimi storici

Tonfo in borsa per la compagnia di assicurazione. Ieri il titolo ha chiuso a -16,89%, durante la seduta ha segnato un minimo del 20%. A motivare le perdite una lettera dell’Autorità di vigilanza con la richiesta di un aumento di capitale di 500 milioni per rafforzare la solvibilità del gruppo. Intanto l’ex ad Minali chiede un risarcimento da 9,6 milioni
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La richiesta di Ivass e il crollo del titolo
Chiusura di giornata in profondo rosso per Cattolica Assicurazioni. Ieri il titolo ha ceduto il 16,89% a 3,43 euro, sui minimi storici, dopo una seduta di forti vendite. A determinare l’andamento negativo, la richiesta da parte di Ivass di un aumento di capitale da 500 milioni di euro entro l’autunno.
Il 27 maggio l’Autorità di vigilanza ha inviato una lettera alla compagnia veronese, motivando la sua richiesta con la situazione di «solvibilità indebolita del gruppo, della capogruppo e di talune controllate», rilevata a seguito dei monitoraggi settimanali che l’authority ha avviato sull’indice Solvency Ratio (misura della capacità di una compagnia di far fronte ai debiti di lungo termine). Alla base di questa vulnerabilità la situazione negativa dei mercati legata alla pandemia di Coronavirus.
Ieri mattina, è stata la stessa compagnia assicurativa a dare comunicazione della richiesta di Ivass, a mercati ancora chiusi. Il titolo, dopo aver aperto la seduta con un tonfo dell’11%, è stato più volte sospeso per eccesso di volatilità e ha toccato anche un ribasso del 20%.
Aumento di capitale entro l’autunno
Cattolica si appresta ad avviare l’intervento di patrimonializzazione mediante l’utilizzo della delega proposta alla prossima assemblea dei soci, il 26-27 giugno.
Entro il 25 luglio la compagnia veronese dovrà poi presentare a Ivass un piano «a livello di gruppo» con le azioni intraprese non soltanto per la capogruppo ma anche per le controllate Bcc Vita e Vera Vita.
Queste ultime in particolare, fa notare Ivass, hanno presentato una stima di Solvency Ratio inferiore al minimo regolamentare, di cui la prima sotto il livello del Mcr (Minimum Capital Requirement)
Una nota di Equita, riportata dall’agenzia Radiocor, sottolinea come l’aumento di capitale «possa portare a delle flessioni sulla governance della società».
«Avevamo di recente incorporato un nuovo scenario base per Cattolica che prevedeva l'emissione di uno strumento subordinato Tier 1 per 100 milioni e 250 milioni di aumento di capitale per rafforzare la posizione patrimoniale – ha aggiunto il broker –. Incorporando un aumento di capitale da 500 milioni, questo porta a un'ulteriore diluzione dell'utile per azione 2020-22 del -22% in media, ipotizzando un aumento di capitale a sconto del 10% sui prezzi attuali».
I dissapori interni
Ieri Cattolica ha dovuto far fronte alla richiesta di un risarcimento di 9,6 milioni di euro da parte dell'ex amministratore delegato, Alberto Minali.
Il 29 maggio Minali si è dimesso da consigliere di amministrazione e, nei giorni successivi, ha inviato alla compagnia un atto di citazione e la richiesta di risarcimento motivata con l'«asserita mancanza di una giusta causa» della revoca delle sue deleghe, avvenuta il 31 ottobre 2019.
Cattolica ha rinviato qualsiasi azione in merito alla richieste «in sede difensiva», giudicando «infondate» le pretese di Minali.
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