Cautela a Wall Street mentre i dazi di Trump tengono ancora banco

Rinviati al 1° agosto i dazi annunciati ad aprile, continuano le trattative tra USA e Unione europea con Trump che promette l’accordo nel brevissimo periodo.
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Wall Street oggi
Prevale la cautela a Wall Street mentre i mercati assistono all’inasprirsi delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e i suoi partner.
I future sui principali indici della Borsa di New York (S&P500, Dow Jones e Nasdaq) scambiano di poco sopra la parità quando manca circa un’ora all’avvio delle contrattazioni ufficiali, mentre il dollaro guadagna nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD scende sotto quota 1,17 e il Bitcoin resta fermo a 109 mila dollari.
Dal fronte delle materie prime, il rame cede il 2% sotto le minacce di nuovi dazi statunitense, mentre l’oro cede oltre mezzo punto percentuale e scende sotto i 3.300 dollari l’oncia (future). Il leggera crescita i prezzi del petrolio: Brent a 70,30 dollari e greggio WTI a 68,60 dollari al barile.
La situazione sui dazi
Donald Trump ha annunciato l’imposizione di dazi del 50% sul rame importato negli Stati Uniti e che presto introdurrà delle tasse sui semiconduttori e sui prodotti farmaceutici, il giorno dopo aver messo sotto pressione 14 partner commerciali con nuove lettere sui dazi. Il Presidente ha avvisato che "almeno sette" avvisi tariffari saranno pubblicati in giornata. Trump ha anche ribadito che la sospensione dei dazi "reciproci" imposta ad aprile terminerà il 1° agosto, affermando che "non saranno concesse proroghe" ai Paesi che non hanno stipulato accordi prima di allora.
L'accordo con l’Unione europea sembra a un passo. "Entro due giorni", promette Trump. A quel che risulta, non si torna a marzo, prima dell'annuncio del Liberation Day: il compromesso porterà a dazi del 10%. L'Europa avrebbe voluto zero, ma dovrebbe bastare per arrivare a una prima intesa di principio che, ancora da perfezionare, non scioglie il nodo dei settori strategici su cui Bruxelles vorrebbe strappare esenzioni.
"L'UE ora ci sta trattando molto bene", ha osservato il tycoon durante una riunione di governo, riferendo dei contatti diretti con Ursula von der Leyen. Ma il patto alle porte non cancellerebbe le tariffe già in vigore su acciaio, alluminio e automotive. Un quadro che, aggravato dall'ulteriore incertezza portata dalla nuova spirale di misure reciproche, ha riacceso le tensioni nei Ventisette, spingendo Berlino ad alzare la voce: l'intesa, ha avvertito il ministro delle Finanze Lars Klingbeil al Bundestag, "dovrà essere equa". In caso contrario, "le contromisure sono pronte".
Rischio inflazione
All'inizio di questa settimana, gli operatori avevano in gran parte ignorato una serie di lettere in cui Trump aveva di fatto posticipato la scadenza dei dazi, delineando al contempo nuove tariffe mirate a oltre una dozzina di paesi. Ma il sentiment è cambiato ieri, quando Trump ha manifestato una nuova determinazione ad andare avanti con forti dazi sulle importazioni dall'estero.
"Il mercato ha già reagito in modo eccessivo in passato agli annunci commerciali di Trump, quindi credo che gli investitori stiano agendo con prudenza e cautela", ha affermato Stéphane Deo, senior portfolio manager di Eleva Capital a Parigi. "Detto questo, i dazi finiranno per essere molto più alti in autunno rispetto all'inizio dell'anno, quindi è probabile che ciò alimenterà l'inflazione", prevede l’esperto.
I verbali della Fed
Oggi saranno noti (ore 20 italiane) i verbali della riunione di giugno della Federal Reserve che potranno fornire indizi sulla volontà dell’istituto centrale di ridurre i tassi di interesse dopo che Trump aveva accusato il Presidente Jerome Powell di “lamentarsi come un bambino per un'inflazione inesistente".
Gli swap stanno quasi completamente scontando due tagli di un quarto di punto entro la fine dell'anno, con una probabilità del 65% di una prima riduzione a settembre. "Le aste dei titoli del Tesoro di questa settimana saranno importanti, almeno nel breve termine, soprattutto alla luce della situazione attuale in termini di proroghe dei tagli fiscali e negoziati sui dazi", spiega Justin Onuekwusi, responsabile degli investimenti di St James's Place a Londra.
Notizie societarie e pre market USA
Merck (+0,10%): acquisterà la britannica Verona Pharma (+20%) per circa 10 miliardi di dollari, secondo quanto annunciato dalle due società, rafforzando la presenza dell'azienda statunitense nei trattamenti respiratori mentre si prepara alla scadenza del brevetto del suo farmaco antitumorale.
Starbucks (+1%): le sue attività cinesi della società hanno attirato offerte, valutando l'unità fino a 10 miliardi di dollari, secondo quanto riportato dalla CNBC.
Cogent Biosciences (-2%): ha annunciato prezzo di circa 22,2 milioni di azioni a 9 dollari ognuna, per un ricavo lordo di 200 milioni, a sconto dell'8% rispetto all'ultima chiusura di borsa.
AES Corp (+10%): Bloomberg News ha riferito che il fornitore di energia starebbe valutando diverse strategie, tra cui la vendita, attirando l’interesse di diversi investitori.
Vertical Aerospace (-26%): ha avviato un'offerta di azioni da 60 milioni di dollari e intende utilizzare i proventi netti dell'offerta per finanziare la ricerca e lo sviluppo del suo velivolo VX4 e per espandere le capacità di test e certificazione.
Raccomandazioni analisti
Nvidia
UBS: buy e prezzo obiettivo rimane ribadito a 175 dollari.
Tesla
RBC: buy e target price alzato da 307 a 319 dollari.
Netflix
Bernstein: buy e prezzo obiettivo sempre a 1.200 dollari.
Boeing
Jefferies: buy e target price confermato a 250 dollari.
UBS: buy e prezzo obiettivo ribadito a 255 dollari.
Exxon Mobil Corporation
Piper Sandler: buy e target price aumentato da 131 a 134 dollari.
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