Cavalcata dell’oro: è ancora record

Il rally del bene rifugio per eccellenza continua ad essere guidato dalle scelte di politica monetaria da parte della Federal Reserve, a cui si aggiungono i timori per uno shutdown delle attività governative degli Stati Uniti.
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L’ultimo record dell’oro
Non si ferma la corsa dell’oro che aggiorna i suoi record storici dopo aver registrato sei settimane consecutive di guadagni. Questa mattina il prezzo spot ha raggiunto i 3.831 dollaro, mentre il future con scadenza a dicembre saliva a 3.860 dollari l’oncia.
I nuovi massimi storici arrivano dopo un +43% realizzato da inizio anno, mettendo l'oro sulla buona strada per la sua performance annuale migliore in quasi mezzo secolo.
Il rally è legato ai cambiamenti di politica monetaria: nonostante un'inflazione che si mantiene ostinatamente sopra il 3%, la Federal Reserve è stata costretta a tagliare i tassi di interesse.
I rendimenti reali più bassi hanno reso le obbligazioni meno appetibili, spingendo gli investitori verso l'oro come copertura contro l'inflazione e l'erosione valutaria. Oltre all'inflazione, l'incertezza economica globale e le tensioni geopolitiche stanno alimentando la domanda di beni rifugio. L'oro ha storicamente prosperato durante periodi di instabilità politica e aumento dei prezzi al consumo, e il 2025 sembra voler confermare questa strategia.
Rischio shutdown
Gli investitori cercano nel metallo giallo protezione verso i rischi di uno shutdown che scatterebbe il 1° di ottobre nel caso in cui non venisse raggiunto un accordo sulla legge di bilancio a cui è chiamato all’approvazione il Congresso statunitense.
Nel caso in cui il provvedimento non venisse approvato scatterebbe il blocco temporaneo delle attività amministrative federali, previsto dalla legge chiamata Antideficiency Act.
Tra queste ci sarebbe il ritardo della pubblicazione dei dati sull’occupazione statunitense prevista per venerdì prossimo, rischio a cui il mercato guarda in modo particolare in vista delle prossime mosse di politica monetaria della Federal Reserve.
Gli addetti ai lavori guardano dunque alla riunione che si terrà oggi tra il presidente americano, Donald Trump e i leader repubblicani e democratici al Congresso, alla Casa Bianca, alla vigilia della scadenza per lo shutdown.
I dati macro
Dati occupazionali più deboli rafforzerebbero la richiesta di un allentamento monetario da parte dei funzionari della Fed in occasione della prossima decisione sui tassi di ottobre, uno scenario che renderebbe i metalli preziosi non fruttiferi di interessi più appetibili. Tuttavia, vi è un elevato grado di incertezza sulle prospettive del ciclo di tagli della Fed, con i funzionari che esprimono opinioni divergenti sulla politica monetaria, mentre alcuni dati economici sono stati più forti del previsto.
L'oro non sembra sopravvalutato rispetto al dollaro e ai titoli del Tesoro, che "dovrebbero contenere un certo livello di premio legato alla Fed, data la natura del rischio" derivante dalla potenziale perdita di indipendenza della banca centrale, spiegavano ieri gli analisti di Barclays, tra cui Themistoklis Fiotakis e Lefteris Farmakis. "Questo lo rende una copertura di valore sorprendentemente valida", sottolineano gli esperti.
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