Cdp riapre il dossier Aspi. Entro sabato nuova offerta ad Atlantia


Secondo quanto riporta Il Sole 24Ore entro il fine settimana Atlantia riceverà una nuova ipotesi di accordo sull’88% di Aspi con una valorizzazione dell’asset superiore ai 9,1 miliardi fatta a febbraio. A spingere sull’accordo la possibilità che i soci non votino il prolungamento del progetto di scissione di Aspi deliberato a gennaio. Titolo Atlantia in affanno a Piazza Affari.


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La nuova ipotesi di accordo sarebbe migliorativa rispetto ai 9,1 miliardi offerti a febbraio

Atlantia e Cdp si preparano a scrivere un nuovo capitolo della storia sulla cessione dell’88% di Autostrade per l’Italia a oggi ancora in mano alla holding della famiglia Benetton. Secondo quanto riporta il Sole 24Ore, entro il fine settimana Atlantia riceverà una nuova ipotesi di accordo sulla concessionaria autostradale con una valorizzazione superiore ai 9,1 miliardi fatta a febbraio.

Un colpo di coda da parte del consorzio guidato da Cdp, di cui fanno parte anche i fondi infrastrutturali Blackstone e Macquarie, che imprimerebbe velocità all’operazione aprendo la possibilità di una chiusura (che faccia contenti tutti gli attori in gioco) in tempi brevi.

Secondo il quotidiano di Confindustria i motivi dell’accelerazione sono da ricercare nella posizione “favorevole” all’offerta di Cdp di Edizione (30,25% del capitale), Fondazione Crt (4,85%) e forse qualche investitore istituzionale (i rumor indicano Gic ma al momento non si hanno conferme), che potrebbe essere  fatta valere già in occasione dell’Assemblea di Atlantia calendarizzata per lunedì 29 marzo, quando i soci sono chiamati a deliberare il prolungamento fino al 31 luglio 2021 del progetto di scissione di Aspi deliberato il 15 gennaio scorso con il favore del 99% del capitale presente. Secondo le voci raccolte si potrebbe già andare alla conta dei voti in questa occasione, con l’eventualità di un voto contrario alla proroga (che aprirebbe in ogni caso la porta all’offerta del consorzio guidato da Cdp).

Le ragioni dello scontento

Lo scontento del Cda verso l’ultima proposta era legato a tre punti: il prezzo, l’indennità (ossia lo sconto manleva da 700 milioni) e l’impianto contrattuale. La valutazione di Aspi si dovrebbe collocare in una forbice compresa tra 10,5 e 11,5 miliardi di euro. Si dovrà capire in che misura Cdp vorrà assecondare le ambizioni di della holding.

«Sarà quindi molto importante verificare quali miglioramenti saranno apportati all’offerta da Cdp – scrive Equita Sim –. L’accordo eliminerebbe il rischio politico, risolverebbe il problema del debito nella holding (4.5 miliardi) ed assicurerebbe flessibilità finanziaria ad Atlantia per asset rotation o supportare Abertis, il cui leverage rimane elevato (2022E D/EBITDA a 6.4x)» sottolineano gli analisti che confermano rating Hold con Target Price 17,8 su Atlantia.

A fine mattinata il titolo della cassaforte Benetton scambia in flessione dello 0,79% a

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