Cedole del 15,75% e barriere profondissime sul settore auto. Il certificate con una marcia in più.

Comunicazione Pubblicitaria Certificati
02/02/2021 07:30
Cedole del 15,75% e barriere profondissime sul settore auto. Il certificate con una marcia in più.

Tre sottostanti sopra il livello iniziale (Tesla +42%), Renault (+1%) e Nio (+19%), il prezzo del certificate molto sotto la pari a 937 euro e cedole del 3,942% al trimestre (15,76%) barriere sul capitale dal 50% in giù e barriere sulle cedole scalari con effetto memoria fino al 35% (ovvero tutte le cedole vengono distribuite fino a cali del 65% dal livello iniziale), durata tre anni.

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Se a settembre i sottostanti si dovessero trovare al livello attuale scatterebbe il rimborso anticipato a 1.000 euro. L’investitore incasserebbe 63 euro per il rimborso anticipato e tre cedole da 39,42 euro, ovvero 118,26 euro. Sommiamo il tutto 63+118,26 sono 181,26 euro su 937 di acquisto arriviamo a un rendimento del 19% in poco più di 8 mesi (29% annuo).

La possibilità di rimborso anticipato si ripresenta ogni trimestre da settembre in poi.

Anche senza rimborso anticipato abbiamo di fronte un prodotto che alle ricche cedole del 15,76% annuo aggiunge il 6,3% di capital gain a scadenza in caso di rimborso a 1.000 euro, ovvero se i sottostanti non si sono dimezzati di valore. Altra forza sono le barriere a scalari per le cedole che unite all’effetto memoria di fatto permettono di non perdere mai la cedola se a scadenza il peggiore dei tre titoli non ha perso il 65%. Si parte da una barriera del 60% per scendere del 5% a semestre.

Di seguito una tabella con i livelli di riferimento:

Immagine contenuto

I sottostanti

La più debole a livello di quotazioni appare Renault ma sulle prospettive di crescita è la società più promettente, con il piano di Luca de Meo solo all’inizio. Per Tesla e Nio, date le performance, non c’è nulla da aggiungere. La prima per toccare la barriera dovrebbe perdere due terzi del suo valore, mentre sembra proiettata verso altri destini. La sua forza, ormai, non è più rappresentata dall’auto elettrica ma dai diversi progetti in cantiere del vulcanico Elon Musk. E a dirla tutta con i tempi che corrono, vedi Gamestop, l’amore per lo short potrebbe rivelarsi molto caro. Tesla è uno dei titoli più shortati dagli investitori.

Tesla

Al di là delle congetture, guardiamo i numeri, Tesla ha appena archiviato un trimestre con utili netti pari a 270 milioni. Molto superiori ai 105 milioni di un anno prima, ma pari a utili per azione di 0,80 dollari inferiori agli 1,01 dollari attesi.

Sulla performance hanno pesato i costi legati alla catena di fornitori. Le vendite per 10,74 miliardi, in rialzo del 46%, sono state al contrario migliori delle previsioni, ferme a 10,4 miliardi. Il leader assoluto dell'auto elettrica e hi-tech ha anche riportato, come previsto, il primo intero anno in attivo della sua storia, con utili per 721 milioni contro perdite per 862 milioni nel 2019.

Per il futuro il gruppo stima una crescita delle consegne dei veicoli del 50%. Il target price degli analisti è a 590 dollari, in linea con il livello iniziale del certificate e il doppio della barriera.

Nio

Nio, ribattezzata la Tesla cinese, non ha proprio nulla da invidiare alla società di Musk, come abbiamo approfondito più volte su orafinanza, i nuovi modelli offrono un’autonomia più lunga dei modelli Tesla, fino a 1.000km, e il sostegno del governo cinese, impegnato a creare una rete di scambio delle batterie per evitare i lunghi tempi di ricarica.

La società vende circa un decimo di auto rispetto a quelle di Tesla ma ha una crescita di vendite più marcata. Il consensus degli analisti vede un target price a 64 dollari.

Renault

Renault è tutta una scommessa, la stessa che avrebbe fatto Sergio Marchionne su Luca De Meo, il suo delfino, strappatogli dalla vorace Volkswagen e ora giunto alla guida di Renault.

In molti credono che sia l’uomo giusto per rilanciare la casa francese che, insieme alla partecipata Nissan e Mitsubishi, è il terzo produttore al mondo di auto, oltre i 10 milioni di unità, non molto distante da Volkswagen (10,97 milioni) e Toyota (10,74 milioni). Secondo gli esperti, il gruppo ha pagato forti investimenti nell’auto elettrica che hanno depresso i margini. Per cinque anni di seguito le performance del titolo sono state sempre in rosso.

Secondo il consensus Bloomberg il 2021 sarà diverso, il prezzo obiettivo medio sul titolo è pari a 41,3 euro decisamente sopra il livello iniziale e dunque barriera.

Conclusioni

Il certificate permette di esporsi a un settore, quello dell’auto, duramente colpito dalla crisi e fortemente ciclico.

Il ritorno alla normalità dovrebbe favorire una forte accelerazione del business, soprattutto per i modelli elettrici.

A proteggere gli investitori si aggiunge una barriera davvero profonda che permette all’acquirente del certificate di guadagnare anche in caso di forte calo dei sottostanti.

Infine le ricche cedole a barriere decrescenti con effetto memoria offrono un cuscinetto interessante.

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