Cementir possibile beneficiario della ricostruzione a Gaza secondo analisti

Il gruppo è quello che più potrebbe beneficiare, all'interno del comparto cemento italiano, dei piani di ricostruzione di Gaza grazie alla sua importante capacità produttiva in Turchia.
Indice dei contenuti
Azioni Cementir in evidenza
Comparto costruzioni ancora in luce a Piazza Affari sulle attese derivate dall’accordo di pace in Medio Oriente che potrebbe portare nuove opportunità per i titoli del settore.
A Milano, grande protagonista Cementir Holding, multinazionale italiana che produce e distribuisce cemento, oggi in crescita del 3% nella prima ora di contrattazioni, salendo così a 16,94 euro. In sole 3 sedute, quelle post annuncio di Donald Trump sull’accordo per Gaza, le azioni Cementir hanno guadagnato il 16%, mentre da inizio anno la crescita arriva al 52%.
Salgono del 2% anche altre due possibili beneficiarie della ricostruzione a Gaza: Buzzi (49,60 euro), anche questa attiva nella fornitura di cemento, e il grande costruttore WeBuild (3,504 euro).
I tre titoli stanno catalizzando l’attenzione del mercato, sostenuti da valutazioni interessanti, solide prospettive di business a livello internazionale e giudizi positivi da parte degli analisti.
L’importanza della Turchia
Le azioni Cementir continuano a mettersi in luce anche grazie all’avvio di copertura da parte di Exane Bnp Paribas, con rating outperform e target price a 18 euro. Il gruppo, spiegano gli analisti, è quello che più potrebbe beneficiare, all'interno del comparto cemento italiano, dei piani di ricostruzione di Gaza grazie alla sua importante capacità produttiva in Turchia.
Della stessa opinione Banca Akros: Cementir "potrebbe beneficiare della fine dei conflitti in Ucraina, Siria e nella Striscia di Gaza" grazie alla forte presenza in Turchia che la colloca nella posizione ideale per servire i cantieri dell'area.
La presenza di Cementir in Turchia - dove gestisce quattro impianti di cemento grigio, di cui uno in corso di dismissione - rappresenta un vantaggio strategico: il Paese, infatti, è caratterizzato “da un'elevata sovraccapacità produttiva e da una posizione geografica ideale per servire tali mercati in fase di ricostruzione" aggiungono da Banca Akros.
Cementir “ha il 40% della sua capacità produttiva in Turchia e il Ceo aveva dichiarato tempo fa che la società ha un potenziale di crescita nei volumi in caso di un cessate il fuoco in Palestina, Siria o Ucraina”, sottolinea Matteo Bonizzoni, capo dell'italian equity research di Kepler Cheuvreux.
Mediobanca Research, che conferma rating neutral sul titolo con target price di 15,6 euro per azione, pone proprio sui possibili effetti positivi del cessate il fuoco a Gaza sulle attività turche.
Se “le esportazioni totali di cemento della Turchia sono diminuite del 15% su base annua nel 2024, attestandosi a 13 milioni di tonnellate, a seguito del divieto imposto dal Paese sulle vendite di cemento a Israele, uno dei suoi maggiori mercati consumatori (dopo gli Stati Uniti), lo scorso anno”, spiegano dalla banca, “le attività turche di Cementir hanno venduto 4,8 milioni di tonnellate di cemento grigio (la capacità produttiva totale di cemento nel paese è di 5,4 milioni di tonnellate, incluso l'impianto di Kars, la cui cessione è stata annunciata lo scorso maggio).
Ipotizzando una stabilizzazione della situazione a Gaza, la revoca del divieto commerciale e la completa saturazione delle attività turche, gli analisti prevedono un risultato marginalmente positivo a livello di gruppo (la Turchia ha rappresentato il 18% dell'Ebitda non-GAAP del 2024).
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
