Certificate, oltre ai premi anche l'effetto performance

La fusione perfetta tra Twin Win e Cash Collect. Il certificate firmato Citigroup con ISIN XS2990394129 su STMicroelectronics e Stellantis è in grado di trasformare le perdite moderate in guadagni senza rinunciare al flusso di premi trimestrali con memoria di 29,50 euro, condizionati da una barriera cedolare al 60% del valore iniziale. Considerando che si compra sotto la pari a 980 euro, il rendimento potenziale annuo può raggiungere il 12,73% (tenendo conto della restante vita del prodotto).
Ma l’elemento davvero innovativo si attiva alla scadenza naturale del certificate (maggio 2030) se il titolo peggiore non avrà perso oltre il 40% dal livello iniziale. Grazie al meccanismo Twin Win, che ribalta la performance negativa del peggiore dei sottostanti in positiva, l’investitore può guadagnare fino a quasi il 40% in più.
Possibilità di rimborso anticipato da marzo 2026, con livello autocall che scende del 5% ogni anno dal 100% all'85% del livello iniziale. Durata 5 anni e con protezione del capitale investito fino a ribassi del 40% dei sottostanti rispetto al livello iniziale.
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Prezzo sotto la pari e possibilità di autocall
Due soli sottostanti, quelli su cui sono incastrati molti certificate: Stellantis e STMicroelectronics. La casa automobilistica dai massimi del 25 marzo 2024 ad oggi perde il 67%, mentre il colosso dei microchip dal 12 marzo 2024 cede il 42%.
Citigroup ha pensato un certificate ad hoc, durata 5 anni e può staccare premi per 590 euro. A questo aggiunge un extra profitto, fino a 400 euro in caso di mancato sforamento della barriera, oltre ovviamente il rimborso del nominale pari a 1.000 euro. Si tratta di mix tra premi ed effetto Twin Win (vittoria gemella) per una strategia di resilienza che non punta a un recupero dei due sottostanti ai livelli di poco più di un anno fa, ma offre un rendimento elevato se i due sottostanti non continuano a crollare e perdere un altro 40% alla scadenza.
Per capire meglio vediamo come funziona. Il certificate emesso da emesso da Citigroup con ISIN XS2990394129, attualmente scambiato sotto la pari a 980 euro, ha come sottostante un paniere composto da due colossi dell’indice Ftse Mib: STMicroelectronics e Stellantis. Il prodotto prevede cedole trimestrali con memoria da 29,50 euro e una barriera sia cedolare che a protezione del capitale posto al 60% del valore iniziale dei sottostanti.
Al momento, solo STM quota sopra il livello iniziale, con un progresso del +10,9%, mentre Stellantis risulta sotto del -14,2%. Acquistabile a 980 euro, il certificate consente l’incasso, in caso di tenuta della barriera fino alla scadenza, di 20 cedole mensili, per un ammontare complessivo di 590 euro. Rapportato alla vita residua di quasi cinque anni (4,89 anni) e aggiungendo il capital gain di 20 euro (differenza tra prezzo di acquisto di 980 euro e il rimborso a 1.000 euro), il rendimento annuo si attesta al 12,73% (590 di cedole più 20 euro di capital gain diviso 980 euro investiti siamo a 62,24% in 4,89 di anni residui si arriva al 12,73%).
Ma l’elemento davvero innovativo è il meccanismo Twin Win, che si può attivare alla scadenza naturale del certificate (maggio 2030), grazie al quale l’investitore può guadagnare fino a quasi il 40% in più, oltre ai premi trimestrali. Se il peggiore dei sottostanti si trova almeno uguale al livello barriera (60% del livello iniziale), il Twin Win ribalta la performance negativa del worst of in positiva: ad esempio, una perdita del -35% dal livello iniziale si tradurrà in un +35% per l’investitore che andrà a sommarsi ai premi incassati. In caso di rialzo di entrambi i sottostanti, invece, il certificate replicherà la performance positiva del peggiore.
È prevista anche la possibilità di rimborso anticipato (autocall), con la prima finestra il 18 maggio 2026. In tale occasione, se tutti i sottostanti saranno sopra il livello iniziale, il prodotto verrà rimborsato a 1.000 euro, a cui si aggiungeranno quattro cedole da 29,50 euro, per un incasso complessivo di 118 euro. In meno di undici mesi (10,8 mesi), rappresenta un rendimento del 14,08% (118 euro più 20 euro di capital gain su 980 euro di acquisto), equivalente a un ritorno annualizzato del 15,65%. Un ulteriore elemento che facilita il rimborso anticipato è rappresentato dalla soglia autocall decrescente, che parte dal 100% del valore iniziale dei sottostanti nel primo anno di vita e si riduce del 5% ogni anno, per poi arrivare all’85% finale.
Di seguito una tabella riassuntiva dei principali livelli di riferimento del certificate:
Ogni tre mesi un premio con memoria di 29,50 euro
Il certificate di Citigroup con ISIN XS2990394129 riconosce premi trimestrali con memoria del 2,95% del nominale (1.000 euro), per un totale annuo di 118 euro. Calcolato sul prezzo attuale di 980 euro e sulla vita residua del prodotto (4,89 anni), il rendimento potenziale annualizzato si attesta al 12,73%.
Il conto è questo: 20 euro di capital gain più 590 euro di premi, il risultato è 510 euro. Dividiamo questo numero per il prezzo di acquisto (usiamo quello attuale) di 980 euro e arriviamo a un rendimento del 62,24% da qui alla scadenza. Ora annualizziamo il rendimento per capire, all'anno, quanto rende il certificate e confrontarlo con altri; dividiamo 62,24% per 4,89 (anni residui) e arriviamo a ritorno del 12,73% annuo.
Il pagamento dei premi è subordinato a una barriera cedolare del 60% rispetto al livello iniziale dei sottostanti. Ciò significa che, in ogni data di osservazione trimestrale, la cedola viene riconosciuta se nessuno dei due titoli sottostanti (STMicroelectronics e Stellantis) accusa una perdita superiore al 40% dal valore iniziale.
Il certificate prevede inoltre l’effetto memoria: se in una data di osservazione le condizioni per il pagamento del premio non sono soddisfatte, la cedola non viene persa ma trattenuta “in memoria”. Alla prima occasione utile in cui i requisiti vengono rispettati, l’investitore riceve tutti i premi arretrati insieme a quello del trimestre corrente. La prima data utile per la valutazione della cedola è fissata al 18 agosto.
Dal punto di vista fiscale, i premi rientrano nella categoria dei “redditi diversi” e possono essere utilizzati per compensare minusvalenze pregresse nel cosiddetto “zainetto fiscale”. Ciò consente agli investitori di recuperare eventuali perdite realizzate entro i quattro anni precedenti, offrendo un’opportunità di ottimizzazione dal punto di vista fiscale.
Doppio scenario positivo alla scadenza grazie al Twin Win
In assenza di rimborso anticipato, per il certificate con ISIN XS2990394129 si prospettano tre scenari alternativi alla scadenza naturale, fissata al 16 maggio 2030. Grazie al meccanismo Twin Win (vittoria gemella), che può attivarsi proprio in questa data, l’investitore riesce a trarre beneficio sia dai rialzi che da una moderata discesa dei titoli. La barriera a protezione del capitale, pari al 60% del valore iniziale dei sottostanti, verrà osservata esclusivamente alla scadenza, offrendo una protezione fino a un ribasso del 40% dal livello iniziale.
- Nel primo scenario positivo, se alla data di valutazione finale tutti i sottostanti avranno registrato una performance positiva, ovvero il valore finale sarà maggiore o uguale al livello iniziale, il certificate verrà rimborsato al valore nominale di 1.000 euro più la performance del sottostante con la variazione minore. Se ad esempio il sottostante con la minore performance ha registrato un +5% dal livello iniziale, il certificate verrà rimborsato a 1.050 euro. A tale importo si aggiungerà anche l’ultima cedola da 29,50 euro ed eventuali premi “in memoria” non staccati in precedenza. Quindi il rimborso finale sarà dato dalla somma del valore nominale più performance positiva minore tra i due sottostanti e più tutti i premi trimestrali non ancora corrisposti. Acquistando il certificate oggi a 980 euro, l’investitore incasserebbe in totale 1.000 euro di nominale più 20 euro di capital gain (differenza tra 1.000 euro e il prezzo attuale) più 590 euro di premi (20 cedole da 29,50 euro ciascuna) più la performance positiva del sottostante con variazione minore.
- Nel secondo scenario, anch’esso positivo, se il peggiore dei sottostanti (o entrambi) si troveranno tra il 60% e il 100% del valore iniziale, il certificate ribalterà la performance negativa del titolo peggiore fino a cali del 40% dal livello iniziale. Se, ad esempio, il worst of a scadenza dovesse registrare una performance del -36% il rimborso sarà dato di 1.360 euro, ovvero 1.000 euro di nominale più 360 euro (36% di 1.000). La performance finale sarà data sommando anche tutte le cedole non staccate in precedenza, più l’ultimo premio trimestrale. Acquistando il certificate oggi a 980 euro, il conto finale sarò dato da un rendimento del 62,24% in meno di cinque anni più la performance peggiore dei due sottostanti ribaltata da negativa a positiva.
- Nel terzo e ultimo scenario, questa volta negativo, qualora anche solo uno dei sottostanti risultasse sotto la barriera, il capitale non sarebbe protetto e il rimborso sarà legato alla performance del titolo peggiore. Ad esempio, un calo del 50% del worst of comporterebbe un rimborso di 500 euro, a cui si sommerebbero le eventuali cedole trimestrali già incassate, andando così a compensare (in tutto o in parte) la perdita in conto capitale.
Al momento, i sottostanti si mantengono a distanza dalla barriera a scadenza: STMicroelectronics il 45,9% e Stellantis il 30,1%.
STM e Stellantis pronte alla rinascita
I due giganti del Ftse Mib si preparano a scrivere un nuovo capitolo della loro storia. Dopo mesi complessi segnati da difficoltà operative e ristrutturazioni profonde, entrambe le società stanno mostrando segnali concreti di ripresa. Da una parte, il colosso italo-francese dei microchip torna a crescere grazie alla ripartenza degli ordini e a un piano di riduzione dei costi; dall’altra, il gruppo automobilistico rilancia la propria strategia affidandosi a un nuovo ceo e a un’accelerazione sul fronte dell’elettrificazione.
STMicroelectronics
Negli ultimi mesi il colosso italo-francese dei microchip ha iniziato a registrare segnali concreti di ripresa dopo un lungo periodo segnato da sovrapproduzione, accumulo di scorte e domanda anemica nei principali segmenti industriali, automobilistici e consumer. A confermare l’inversione di tendenza è lo stesso ceo Jean-Marc Chery, che ha evidenziato un book-to-bill superiore a 1. Un dato chiave che indica come i nuovi ordini stiano superando i volumi fatturati, aprendo le porte a un nuovo ciclo di crescita con ordini in grado di coprire più di un anno di fatturato.
Secondo quanto dichiarato, STMicroelectronics dovrebbe centrarsi sull’obiettivo di fatturato per il secondo trimestre del 2025, con un livello previsto attorno ai 2,71 miliardi di dollari. Chery ha comunque invitato alla prudenza, segnalando che le tensioni geopolitiche potrebbero rappresentare un freno nella seconda parte dell’anno. Il ceo ha rassicurato sul fatto che non si rilevano comportamenti anomali da parte dei clienti, come scorte eccessive per timore di dazi o strozzature nelle catene di fornitura.
Accanto alla ripresa della domanda, STM ha varato una profonda riorganizzazione interna finalizzata a ridurre la base dei costi. Il piano, illustrato dallo stesso Chery, prevede il taglio di circa 5.000 posti di lavoro nell’arco di tre anni, mediante una combinazione di licenziamenti strutturali (2.800 unità) e uscite volontarie o naturali (circa 2.000 unità). La strategia, avviata formalmente nel novembre 2024, mira a generare centinaia di milioni di euro di risparmi entro il 2027.
Venerdì, gli analisti di Deutsche Bank hanno alzato il prezzo obiettivo su STM da 26 a 30 euro (24,925 euro il valore del titolo in Borsa), confermando la raccomandazione Buy. "Vari produttori di semiconduttori per auto di recente hanno segnalato un'inflessione positiva della domanda ciclica e/o la fine del destocking", sottolineano gli esperti, secondo cui nel complesso "il momentum per i principali driver di crescita del settore è migliorato".
Stellantis
Dopo un 2024 segnato da un forte deterioramento dei conti, Stellantis ha avviato un percorso di rilancio affidato a una nuova guida e a una strategia che punta su prodotto, efficienza e transizione elettrica. Il primo passo è stata la nomina del nuovo ceo Antonio Filosa, operativo dal 23 giugno 2025, dopo che Carlos Tavares ha lasciato la guida di Stellantis lo scorso dicembre. Filosa, già alla guida del marchio Jeep e con una lunga esperienza in Sud e Nord America, è stato scelto per gestire la ripartenza industriale e commerciale della casa automobilistica, con particolare attenzione al mercato statunitense e al riassetto dei marchi.
Nonostante il quadro ancora fragile, il gruppo mantiene per il 2025 obiettivi prudenti ma concreti: ritorno alla generazione di cassa nella seconda parte dell’anno e mantenimento dei margini operativi su livelli simili al 2024. I segnali più incoraggianti arrivano dai primi dati dell’anno, che mostrano un +82% delle vendite retail negli Stati Uniti su base annua e una quota europea nei BEV/ibridi in forte ascesa. Il rilancio vero e proprio è atteso nel secondo semestre, con il lancio di dieci nuovi modelli, tra cui Jeep, Ram e utilitarie aggiornate per i principali mercati.
Il tutto si inserisce nel piano Dare Forward 2030, che punta a una gamma 100% elettrica in Europa entro il decennio, alla neutralità carbonica nel 2038 e a un nuovo approccio centrato su digitalizzazione, piattaforme software e ottimizzazione energetica. Parallelamente, Stellantis ha già avviato una riduzione delle scorte in Nord America e sta valutando una razionalizzazione dei brand, compresa l’eventuale cessione di Maserati.
Il compito di Filosa non sarà semplice: tra i nodi da sciogliere figurano l’esposizione ai dazi, la concorrenza cinese, la necessità di riaccendere le vendite e il delicato equilibrio tra razionalizzazione dei costi e rilancio strategico. Tuttavia, la direzione intrapresa sembra puntare con realismo al recupero della redditività, sostenuta da una nuova visione industriale e da una governance rinnovata.
Il consensus degli analisti sui due sottostanti
Il quadro fornito dagli analisti sui titoli STMicroelectronics e Stellantis si conferma in prevalenza positivo, contribuendo a consolidare una visione costruttiva sul potenziale di tenuta del prodotto.
Nel dettaglio, STM è attualmente coperta da 26 analisti: 10 esprimono una raccomandazione di acquisto (Buy), 14 invitano a mantenere le azioni in portafoglio (Hold), mentre 2 suggeriscono la vendita (sell). Il target price medio è pari a 24,4 euro.
Per quanto riguarda Stellantis, il sentiment complessivo è più neutrale. Su 35 analisti che coprono il titolo, 9 consigliano il Buy, 22 mantengono un rating Hold e 4 suggeriscono il Sell. Il prezzo obiettivo medio è di 10,2 euro, che implica un potenziale upside del 28% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.
La combinazione tra distanza dalle barriere e prospettive positive degli analisti dovrebbe offrire una cornice di relativa tranquillità per gli investitori che valutano l'acquisto del certificate.
Attenzione: Il Certificate XS2990394129 è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.
Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento.
Citigroup Inc gode di un buon rating:
- A1 da parte di Moody's
- A+ da parte di S&P
- A+ da parte di Fitch
I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione.
Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.
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