Certificate: puntare sul settore auto USA con un rendimento fino al 14% annuo

Comunicazione Pubblicitaria Certificati
26/06/2024 12:30

Settore auto che accelera negli Stati Uniti e un certificate che segue il rally delle tre protagoniste del comparto: General Motors, Ford e Tesla. Targato Marex, il certificate con Isin IT0006762428 stacca premi trimestrali con memoria del 3,5% (14% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato alle date di valutazione del 40% dal livello iniziale. Rimborso anticipato dal nono mese, durata tre anni. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale. Oggi quota sotto la pari a 965 euro.

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Settore in recupero negli USA

Il 2023 è stato un anno di ripresa per il mercato delle auto negli Stati Uniti con 15,5 milioni di unità vendute, un +13% rispetto al 2022, avvicinandosi ai 17 milioni del periodo pre-pandemico. Per quanto riguarda le auto elettriche la crescita è stata maggiore, con un +48% se si paragonano i dati con l’anno precedente, con 1,2 milioni di unità, aumentando anche la sua quota di mercato al 7,6% (5,9% nel 2022).

In mezzo a questi numeri, i dati elaborati da MarkLines mostrano come proprio i tre sottostanti (General Motors, Ford e Tesla) del certificate di Marex con Isin IT0006762428, pensato per seguire la scia della rincorsa del settore auto, svolgano un ruolo importante nel mercato auto negli USA.

General Motors risulta la casa automobilistica con un numero maggiore di veicoli immatricolati (2,57 milioni) e una crescita del 14,1%, facendo meglio del mercato e confermandosi leader. In terza posizione (dopo Toyota: 2,24 milioni) troviamo Ford con 1,981 milioni e un +7% ottenuto rispetto allo scorso anno. Nono posto per Tesla (654.888 unità), ma prima assoluta nel segmento a batteria elettrica con oltre il 50% di immatricolato.

Niente paura dei dazi

Lo scorso maggio gli Stati Uniti annunciavano una serie di nuovi dazi sulle importazioni cinesi, pari al 100% sui veicoli elettrici, al 25% sulle batterie agli ioni di litio e sulle loro parti, oltre al 25% su alcuni minerali critici (grafite, magneti permanenti e cobalto).

L’introduzione dei dazi “non cambierà la nostra visione sull’adozione delle auto elettriche negli Stati Uniti”, evidenziano gli analisti di Morningstar che prevedono il raggiungimento del 40% di adozione entro il 2030” per i mezzi a batterie.

“Dato che l'adozione dei veicoli elettrici negli USA è ancora nella fase iniziale e che le sovvenzioni possono rappresentare un importante driver delle vendite, riteniamo che i provvedimenti governativi abbiano già incentivato le case automobilistiche a cercare una catena di approvvigionamento che eviti le importazioni cinesi”, spiegano gli analisti, prevedendo che “i dazi probabilmente terranno molti veicoli elettrici cinesi a basso costo fuori dagli Stati Uniti”. 

Al momento, Morningstar ritiene “che la mancanza di opzioni elettriche nei segmenti di auto più economiche freni l'adozione dei veicoli elettrici negli Stati Uniti” ma questo crea “un'opportunità per catturare la domanda" dei consumatori statunitensi per le case automobilistiche americane che stanno sviluppando veicoli elettrici a prezzi accessibili, come Tesla, General Motors e Ford Motor”.

Soluzione di investimento

Il certificate di Marex con Isin IT0006762428 della durata di tre anni su Ford, General Motors e Tesla stacca premi trimestrali con memoria del 3,5% (14% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato alle date di valutazione del 40% dal livello iniziale. A partire dal 22 novembre 2024, e per ogni trimestre successivo, si apre la possibilità del rimborso anticipato se tutti i titoli sottostanti quoteranno a un livello superiore a quello iniziale. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale.

Per recuperare eventuali premi trimestrali non staccati, le cedole godono dell’effetto memoria, ovvero se a una data di valutazione trimestrale, un premio non dovesse essere stato distribuito perché i sottostanti quotavano sotto al livello di barriera alla rispettiva data di osservazione, allora l’investitore non avrà perso il suo premio.

La tabella di seguito mostra i livelli di riferimento del certificato.

Oggi il prezzo del certificate sconta la negativa performance di Tesla e scambia sotto la parità a 965,25 euro, permettendo, però, un possibile gain vendendo il prodotto (sempre possibile a mercato aperto) nel caso in cui questo dovesse tornare sopra la parità. Si tratta di una debolezza ancora limitata e la quotazione del titolo risulta molto lontana dalla barriera, il 35,7%: quindi consente di puntare sul recupero della casa automobilistica guidata da Elon Musk con un interessante margine di protezione.

Solida la posizione di General Motors e Ford Motors, la prima al 21% sopra il livello iniziale e Ford sulla parità. I due giganti del settore si stanno riprendendo e promettono un positivo 2024.

Nonostante l’incertezza di Tesla, la performance dei sottostanti crea un’ottima situazione per l’investitore, in quanto l’elevato flusso di cedole, il 3,5% trimestrale (fino al 14% annuo), ha buone possibilità di essere distribuito.

Anche nel caso in cui Tesla non riuscisse a tornare sul livello iniziale, senza sprofondare sotto la barriera del 60%, dopo il 22 novembre sarà evitato l’autocall e l’investitore continuerà ricevere l’interessante flusso cedolare.

Rimborso anticipato

A partire dal 22 novembre 2024 si apre la finestra per il rimborso anticipato per ripresentarsi a ogni data di valutazione successiva e, se in quelle date i tre sottostanti dovessero quotare sopra il livello iniziale, il certificate verrà rimborsato a 1.000 euro, a cui andranno aggiunte le eventuali cedole trimestrali.

In caso di rimborso anticipato a novembre 2024, dunque, l’investitore incasserebbe 2 cedole da 35 euro ognuna, per un totale di 70 euro, a cui andranno aggiunti 34,75 euro di differenza tra il prezzo nominale (1.000 euro) e il valore attuale (965,25 euro), per un totale di 104,75 euro, ovvero il 10,85% in cinque mesi, che annualizzato significa il 26,04%.

Se il rischio dell’investimento è rappresentato attualmente dalla debolezza di Tesla, questa situazione permette di continuare a beneficiare del ricco flusso cedolare fino ad un poco probabile crollo del 40% dal livello iniziale.

Guidance alzata per GM

Il primo trimestre di General Motors ha visto l’utile netto aumentare di oltre il 25% grazie alle consegne di pickup e altri veicoli di alta gamma. L'utile per azione rettificato è arrivato a 2,62 dollari, superiore alle previsioni di Wall Street di 2,15 dollari (dati LSEG) e il fatturato ha superato le attese di 41,9 miliardi, arrivando a 43 miliardi.

I nostri consumatori si sono dimostrati straordinariamente resistenti in questo periodo di tassi di interesse più elevati, ha dichiarato ai giornalisti il direttore finanziario Paul Jacobson.

Alzate le previsioni di profitto rettificato ante imposte nel 2024 per la casa automobilistica del Michigan, portate a 12,5-14,5 miliardi dal precedente intervallo di 12-14 miliardi.

Il titolo tratta ora intorno quota 48 dollari e sono diversi gli analisti convinti che possa crescere. UBS ha recentemente alzato il suo target price da 58 a 61 dollari raccomandandone l’acquisto (buy), la ricerca di TudorPickering Holt & Co. (buy) ha alzato il prezzo obiettivo sulla casa automobilistica da 62 a 63 dollari. Seppur più prudente, con un fair value a 56 dollari (alzato dai precedenti 48), HSBC continua a credere (buy) in una futura crescita.

Robotaxi nel futuro di Tesla

Il prossimo appuntamento per capire quale sarà il futuro di Tesla è fissato per l’8 agosto 2024, quando verrà presentato il Master Plan Part 4 della casa automobilistica e molti si attendono importanti novità. Secondo Adam Jonas di Morgan Stanley (target price a 310 dollari sul titolo), il piano “delineerà la prossima fase strategica dell’evoluzione scientifica e commerciale” della società di Elon Musk.

Da Ark Invest di Cathie Wood sono convinti che un ruolo importante nella strategia di Tesla l’avranno i robotaxi, permettendo al titolo di ottenere un mega rimbalzo fino ai 2.600 dollari entro il 2029: si tratta di un potenziale rialzo del 1.350% rispetto ai valori attuali (183 dollari circa). Gli esperti di Ark propongono una stima rialzista a 3.100 dollari e una ribassista a 2.000 dollari per azione.

Tesla sta cercando di espandere i suoi settori, con l’obiettivo di imporsi più come società tecnologica che come casa automobilistica e, per questa ragione, gli esperti di Ark prevedono che solo un quarto delle vendite e circa il 10% del potenziale di guadagno di Tesla nel 2029 deriveranno dal settore dei veicoli elettrici, con il restante 90% che avrà origine proprio dalla sua attività con il servizio dei robotaxi, atteso entrare in funzione “entro i prossimi due anni”, con una probabilità “minima” che la società non riesca a farlo entro cinque anni.

Ma se Tesla fallisse a espandere la sua rete di robotaxi entro il 2029 a causa delle difficoltà normative o altre ragioni? In quel caso gli esperti di Ark prevedono che la società possa sterzare verso altri tipi di servizi di trasporto su strada tipo quello proposto da Uber e Lyft.

Tra gli altri analisti, più cauti rispetto ad Ark sono gli esperti di RBC Capital Markets che comunque restano ‘buy’ e fissano il target price a 227 dollari: non sarà il mega ribalzo previsto da Cathie Wood ma si tratta comunque di una crescita importante.

Previsioni di +70% per l’utile 2024 di Ford

I prossimi dati trimestrali di Ford verranno comunicati il 14 agosto e il consensus degli analisti stima che il gigante automobilistico realizzerà nel 2024 ricavi pari a 174 miliardi di dollari, in crescita del 4,8% sull’anno precedente. L’utile, invece, dovrebbe fare un balzo del 70% salendo a 7,3 miliardi di dollari, nonostante le pesanti perdite nella divisione EV.

La società, comunque, punta sui veicoli EV e un mese fa, il Cfo di Ford, John Lawler, ha dichiarato ad un gruppo di analisti che il futuro di questi modelli è innegabile e che la casa automobilistica adeguerà la produzione e gli investimenti in base alla domanda del mercato, riconoscendo al contempo il ruolo cruciale dei veicoli elettrici nel rispetto delle norme sulle emissioni. Lo sviluppo di un EV da 25.000 dollari richiede tempo, ha detto Lawler, e un team in California, composto da esperti che hanno progettato EV redditizi altrove, sta lavorando al progetto.

Inoltre, Ford ha annunciato una cedola straordinaria da 0,18 dollari, in aggiunta al dividendo ordinario di 0,15 dollari. Il maggiore dividendo “è finalizzato a migliorare il payout ratio dell'azienda e a distribuire agli azionisti una parte dell'ingente liquidità del settore automobilistico, che ammonta a 28,7 miliardi di dollari”, spiega David Whiston, analista di Morningstar. “Con questa liquidità, più le linee di credito che danno oltre 46 miliardi di dollari di liquidità totale per il settore automobilistico a fine anno, pensiamo che Ford possa gestire la maggior parte delle cattive notizie macroeconomiche del 2024 senza sacrificare gli investimenti per il futuro”, prevede Whiston.

Per il 2024 Ford si attende un EBIT adjusted tra 10 e 12 miliardi di dollari, un free cash flow adjusted tra 6 e 7 miliardi e spese in conto capitale tra 8 e 9,5 miliardi.Il 2023 è stato un anno solido, ma voglio precisare che non siamo ancora vicini al nostro potenziale”, avvisava il Ceo, Jim Farley, spiegando che la società “è ben posizionata quest’anno per un’ulteriore crescita dei ricavi e della redditività”.

I risultati sono stati ben accolti dagli analisti: “Persino Ford è ottimista sul 2024 e, sul fronte dei costi, la società vede opportunità di efficientare i processi, controbilanciando il peso dell’aumento del costo del lavoro. Le notizie sono positive: sembra che i margini possano reggere relativamente bene nel 2024”, spiegano gli esperti di Banca Akros.

Su 27 analisti che coprono il titolo, poco più della metà (14) hanno una raccomandazione neutrale e 10 consigliano di comprare le azioni Ford. La media dei target price è 14,1 dollari, più alta del 14% rispetto ai 12,23 dollari della chiusura di lunedì 24 giugno.

Attenzione: Il Certificate IT0006762428 è soggetto ad un livello di rischio pari a 6 su una scala da 1 a 7.

Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento.
Marex Financial gode di un buon rating:

  • BBB da parte di S&P

I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione.
Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.

Questo articolo è stato scritto grazie alla sponsorizzazione di un emittente o di un intermediario. Le informazioni in esso contenute non devono essere considerate né interpretate come consulenza in materia di investimenti. Eventuali punti di vista e/o opinioni espressi non sono intesi e non devono essere interpretate come raccomandazioni o consigli di investimento, fiscali e/o legali. Orafinanza.it non si assume alcuna responsabilità per azioni, costi, spese, danni e perdite subiti a seguito di informazioni, punti di vista o opinioni presenti su questo sito. Prima di intraprendere decisioni di investimento, invitiamo gli utenti a leggere la documentazione regolamentare sempre disponibile per legge sul sito dell'emittente ed ottenere una consulenza professionale.

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