Il certificate che punta su aerospazio e difesa con rendimento potenziale del 17% annuo

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Il cash collect di Vontobel con Isin DE000VQ6C9M4 tratta sotto la pari a 960 euro e stacca premi trimestrali del 2,916% (11,66% annuo) se, alle date di valutazione, nessuno dei titoli sottostanti, Airbus, Boeing e Leonardo avrà perso più del 30% dal livello iniziale. Cedole con Effetto memoria per recuperare eventuali premi trimestrali non staccati. Barriera sul capitale profonda al 70% e valida solo a scadenza. In caso di tenuta della barriera rendimento annuo sopra il 17%.


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“E’ iniziata una nuova era e il mondo non sarà più come prima”, con queste parole il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al Parlamento ha presentato un programma per finanziare le Forze armate (Bundeswehr) con un fondo una tantum da 100 miliardi di euro a cui si aggiungeranno investimenti ricorrenti, anno dopo anno, nella difesa pari al 2% del Pil.

Il mercato come sempre specula. In Borsa ieri sono volati i titoli della difesa: Leonardo 17%, Fincantieri +19,2%, in Francia Thales guadagna il 12%, a Londra Bae System sale del 14%.

Il mercato scommette che non sarà solo la Germania a correre a riarmarsi ma l’Europa tutta e non solo. La guerra coi carri armati sembrava ormai un’immagine del passato, tanto che la risposta della Nato finora è finanziaria come il blocco dei sistemi di pagamento Swift per le banche russe, il congelamento delle riserve all’estero e l’accesso al credito. A pagarla in Borsa sono i titoli finanziari.

Ma più prosegue il conflitto ed emerge la rigidità nelle trattative da parte della Russia, nonostante l’invito a farlo anche di Pechino, più alcuni Stati credono di aver “abbassato troppo la guardia” e rimodellano gli equilibri a cui si erano affidati nel passato: meno accordi e più armi.

Personalmente crediamo che non sia la Germania ad avere abbassato troppo la guardia ma ci siamo spinti troppo in là permettendo di dotarci di armi nucleari che invertono qualsiasi equilibrio.

A fronte di un calo generalizzato delle Borse, legato alla situazione in Ucraina, siamo andati a cercare dei certificate che potrebbero muoversi in direzione opposta del mercato, in modo da offrire una copertura al portafoglio.

La nostra idea dunque non è speculare sulla situazione, perché non è mai convenuto farlo, ma cercare invece di costruire un portafoglio che riesca ad attenuare i colpi sui mercati legati alla guerra.

Abbiamo messo sotto la lente un memory cash collect express emesso da Vontobel e identificato dal codice Isin DE000VQ6C9M4 che ha come sottostanti la francese Airbus, l’americana Boeing e l’italiana Leonardo, azienda leader in Europa nell’aerospazio e nella difesa. Il prodotto è stato emesso nell’aprile 2021 passa di mano a 960 euro e ha come scadenza marzo 2023. Nei prossimi 12 mesi pagherà cinque cedole trimestrali da 29,16 euro, con la prossima data di osservazione il 4 aprile 2022. Le cedole saranno pagate a condizione che, alle date di osservazione previste, i prezzi di riferimento delle tre società sottostanti non siano inferiori alla barriera, fissata al 70% del valore iniziale.

Fra cedole e plusvalenza, un potenziale rendimento annuo del 17,8%.

Il calo di Boeing, depressa da una trimestrale deludente, ha portato il certificate a quotare sotto la pari a 960 euro. Boeing quota al 19,4% sotto al livello iniziale e +13% dalla barriera. Ora però il titolo potrebbe guadagnare terreno per la sua esposizione al settore della difesa.

Con il prezzo sceso sotto la pari è possibile acquistare il certificate sul mercato a 960 euro. Il rendimento potenziale dei prossimi 13 mesi è dato dalle cinque cedole rimanenti, che valgono 145,8 euro, alle quali si aggiungeranno i 40 euro di plusvalenza (1.000 – 960), per un ritorno complessivo di 185,8 euro. Questa cifra su un capitale investito di 960 euro rappresenta un rendimento lordo del 19,3%, annualizzato del 17,8%.

Capitale protetto dalla barriera al 70%.

Con la barriera al 70%, il capitale resta protetto e alla scadenza l’investitore riceverà i 1.000 euro del valore nominale anche nel caso di discesa delle quotazioni di Airbus, Boeing e Leonardo sotto i valori iniziali. Nessuno dei tre sottostanti, però, dovrà accusare un ribasso superiore al 30%. Con anche una sola delle tre azioni sotto la barriera, l’investitore subirà una perdita sul capitale investito che sarà proporzionale alla performance della peggiore delle tre azioni sottostanti.

La tabella qui sotto riassume i valori iniziali e i livelli di barriera.

La tabella mostra come su tre sottostanti due (Airbus e Leonardo) sono decisamente lontani dalla barriera (40%), il certificate si gioca principalmente sulla performance di Boeing se non perde terreno portandosi sotto barriera.

Cedole con barriera europea ed effetto memoria.

Per il pagamento delle cedole la barriera è di tipo europeo, il che vuole dire che non importa se durante il trimestre i prezzi scendono momentaneamente sotto la barriera: quello che conta è il prezzo di chiusura del giorno fissato per l’osservazione.

Tutte le cedole trimestrali godono dell’effetto memoria. Quindi, se a una determinata scadenza non si verificano le condizioni per il pagamento del premio trimestrale, la cedola non viene pagata ma non è persa: il coupon rimane come “congelato” e verrà pagato all’investitore alla prima scadenza successiva in cui saranno soddisfatte le condizioni richieste (le azioni di tutti e tre i sottostanti sopra la barriera del 70%).

Quindi, per l’investitore che compra oggi con l’obiettivo di tenere il prodotto fino alla scadenza finale, la condizione importante è che alla rilevazione finale del 31 marzo 2023 i tre sottostanti siano sopra la barriera del 70%: a quel punto avrà la certezza di incassare tutte le cinque cedole da 29,16 euro e di ottenere il rimborso del capitale a un valore pari al 100% del valore nominale (1.000 euro).

Rimborso anticipato.

Il certificate offre la possibilità di rimborso anticipato che, se si verificasse, avrebbe l’effetto di fare aumentare il rendimento medio annuo del prodotto. Se alle prossime date di valutazione tutti e tre i sottostanti saranno sopra il valore iniziale, il certificate verrà rimborsato in anticipo a 1.000 euro, più i 29,16 euro dell’ultimo premio trimestrale e gli eventuali premi precedenti non pagati e “congelati” per l’effetto memoria.

Industria aerospaziale in forte ripresa.

Se da un lato la guerra potrebbe mettere in discussione la forte ripresa del settore aerospaziale dopo i blocchi dovuti alla pandemia, le commesse per la difesa stanno eccitando i mercati.

Il comparto è tra i migliori degli ultimi giorni, con Leonardo che ha guadagnato oltre il 30% in tre sedute. La francese Airbus il 5% in quattro sedute e l’americana Boeing l’8% in due sedute. La loro esposizione al settore difesa varia non solo tra le differenti società ma nel tempo. I manager, infatti, adattano le diverse strategie a seconda della domanda con molta flessibilità.

Tra le tre Leonardo è la più esposta al settore militare, anche se è uno dei grandi fornitori di Boeing per gli aerei civili.

Boeing è più concentrata sugli aerei civili con nel 2021 un portafoglio ordini nel settore commerciale di 297 miliardi di dollari (4.200 aeroplani) e 60 miliardi in quello militare (25 acquisiti nel 2021). Queste quote sono soggette a forti variazioni quest’anno con l’atteso aumento della domanda del settore militare.

La francese Airbus ha chiuso il 2021 con 36 miliardi di fatturato generati dal settore civile, 6 miliardi da quello elicotteristico e 10 da quello legato a aerospazio e difesa.

Dal punto di vista del settore civile, il disastroso 2020, con i voli bloccati in tutto il mondo, le compagnie aeree hanno fatto a gara ad annullare gli ordini di nuovi aerei, gettando l’industria aerospaziale in una situazione gravissima. Oggi questa industria è in forte ripresa: le aziende escono da una ristrutturazione profonda che ha puntato sul miglioramento delle tecnologie utilizzate nella produzione di aerei, con incrementi notevoli dell’efficienza sia dei prodotti (aerei che consumano meno), sia dei processi produttivi.

Nel 2021 le compagnie aeree hanno ripreso a volare con ancora enormi difficoltà, e l’anno si è chiuso con l’attività al 40% dei livelli pre-crisi. Secondo l’ultimo rapporto della Iata (l’associazione mondiale delle compagnie aeree), grazie alla diffusione dei vaccini i governi allenteranno ulteriormente le restrizioni e nel 2022 il numero totale dei viaggiatori supererà il 60% del 2019. Grazie anche agli aiuti di Stato, quest’anno i risultati finanziari delle compagnie aeree miglioreranno in tutto il mondo e in America le compagnie aeree dovrebbero tornare a produrre utili. La società di consulenza Bain prevede 432 miliardi di dollari di ricavi complessivi per le compagnie aeree mondiali nel 2022, pari al 65% dei ricavi del 2019.

Da qui arriveranno le risorse per gli ordini di nuovi aerei. Nel 2020 sono stati consegnati soltanto 805 nuovi aerei commerciali, circa la metà di quelli inizialmente programmati. Nel 2021 i nuovi aerei commerciali consegnati sono stati 1.143 e Iata prevede che nel 2022 saliranno a 1.622, un dato superiore a quello del 2019.

AIRBUS, BOEING E LEONARDO: CINQUE ANNI DI QUOTAZIONI

Anche nel 2022 la parte del leone la farà Airbus, che l’anno scorso ha consegnato 611 nuovi aerei contro i 340 di Boeing. Il produttore americano ha sofferto, ma sta finalmente uscendo dalle conseguenze negative della messa a terra per due anni di tutti i 737 Max. E’ invece ancora alle prese con i problemi insorti nella costruzione del 787 Dreamliner, problemi che sono costati nel quarto trimestre 2021 oltre 4,5 miliardi di dollari di spese aggiuntive. Le consegne del grande aereo per voli intercontinentali potranno riprendere solo dopo che l’autorità di controllo americana FAA avrà completato le verifiche su alcuni componenti risultati non conformi alle specifiche richieste.

Nonostante tutto ciò gli analisti sono positivi sul titolo Boeing: si aspettano nel 2022 un balzo del 32% dei ricavi a 85 miliardi di dollari con il ritorno del bilancio all’utile (3,9 miliardi). Il consensus indica un target price medio di 261 dollari da raggiungere fra 12 mesi, con un rialzo del 27%. A fine 2021 Boeing ha registrato 909 ordini lordi, più del doppio di quanto registrato complessivamente nel 2019 e nel 2020.

Dei guai di Boeing ha approfittato Airbus che negli ultimi 12 mesi è salita in Borsa del 13%. Gli analisti si attendono per Airbus una crescita del fatturato nel 2022 del 15% a 60,3 miliardi di euro e un utile di 4 miliardi. Su 24 esperti che coprono il titolo, 20 raccomandano di comprare le azioni e la media dei target price è 146 euro (upside potenziale del 30%).

Controllata al 30% dal governo italiano, Leonardo, la ex Finmeccanica, è uno dei principali gruppi europei nei sistemi di difesa aerospaziali ed è leader mondiale nella produzione di elicotteri per uso civile e militare. Realizza il 28% delle vendite in Usa e il 21% in Europa. Nell’ultimo anno il titolo è salito in Borsa del 20%. Gli analisti sono molto positivi, con 14 raccomandazioni di acquisto su 20. La media dei target price è 8.71 euro (upside del 7%).

Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento. Vontobel gode di un buon rating: Aa3 da parte di Moody’s. I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione. Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.

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Idea di investimento
Possibile rendimento annuo del 11,66% con il certificate Cash Collect su Airbus, Boeing e Leonardo
Sottostanti:
Airbus SEThe Boeing CompanyLeonardo S.p.a
Rendimento p.a.
11,66%
Cedole
2,916% - €29,16
Memoria
si
Barriera Cedole
70%
ISIN
DE000VQ6C9M4
Emittente
Vontobel
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