Cessione Banca Mps, il Tesoro ci prova col credito d’imposta
Secondo quanto riportano rumor di stampa il Mef starebbe valutando la possibilità di una valorizzazione dei crediti di imposta intorno ai 3,5 miliardi. Nei giorni scorsi il governo avrebbe sondato anche Crédit Agricole. Unicredit conferma il “no” alle M&A ma secondo il ceo di Banco Bpm l’esempio Intesa-Ubi sarebbe da seguire.
Il Mef valuta una valorizzazione dei crediti di imposta di 3,5 miliardi
Il Tesoro gioca una nuova carta nel piano di privatizzazione di Banca Mps. Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano Il Messaggero, il ministero delle Finanze starebbe valutando la possibilità di una valorizzazione dei crediti di imposta intorno ai 3,5 miliardi di euro per il potenziale acquirente dell’istituto.
Banca Mps è stata salvata dallo Stato nel 2017 e oggi il governo detiene il 68,2% del capitale. Nei mesi scorsi è stata concordata anche la creazione di una bad bank con Amco (società di asset management anch’essa controllata dal Tesoro) per la cessione di 8,1 miliardi di crediti deteriorati: l’operazione è stata avviata nell’ottica di spianare la strada a un potenziale pretendente, ed entro giugno del prossimo anno lo Stato dovrebbe tirarsi fuori dal capitale dell’istituto senese.
La scorsa settimana si è palesata la possibilità di un’eventuale dilazione dei termini da parte della Commissione europea, alla luce delle “effettive” difficoltà riscontrate nel corso della pandemia, nonostante in capo all’istituto restino ancora 10 miliardi di potenziali rischi legali.
Alle 12 il titolo Bmps cede lo 0,93% a quota 1,38 euro.
Crédit Agricole prende tempo. Unicredit si tira fuori ma Banco Bpm potrebbe “fare gola”
Secondo quanto riporta il quotidiano romano, la scorsa settimana il Mef avrebbe sondato Crédit Agricole nell’ottica di una possibile acquisizione, ma quest’ultima avrebbe preso tempo. Anche il ceo di Unicredit (anche questa tirata in ballo come possibile pretendente di Mps) Jean Pierre Mustier ha ribadito ufficialmente di non essere al momento interessato a operazioni di M&A.
Certo è che se si concretizzasse un accordo tra Mps e Crédit Agricole, Unicredit potrebbe sentire una maggiore pressione al consolidamento, lì entrerebbe in gioco l’attrattività di Banco Bpm (+0,33% alle 12).
Il Ceo di Bpm spinge a una nuova ondata di aggregazioni
Oggi il Ceo, Giuseppe Castagna, a margine di un evento sui crediti deteriorati ospitato al Credit Village e sponsorizzato da Illimity ha annunciato la possibilità di «un’operazione di cessione di circa 1 miliardo di euro di Utp già in occasione della prossima trimestrale». Castagna ha sottolineato come l’acquisizione di Ubi da parte di Intesa Sanpaolo abbia dato la spinta a una nuova ondata di aggregazioni bancarie in Italia: «Intesa-Ubi – ha detto –, ora è un colosso talmente distante dagli altri competitor che deve far pensare anche a noi tutti di andare in quella direzione».
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