Ciclone Fed su azionario e bond. Attesa per BCE

Il giorno dopo la decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse il settore bancario cede pesantemente a Milano e Madrid, mentre lo spread BTP-Bund crolla ai minimi da settembre.
Indice dei contenuti
Fed colomba
Day After la decisione della Federal Reserve di ieri sera sui mercati, con un Jerome Powell ‘dovish’ che muove azionario e Titoli di Stato.
Se ieri Wall Street ha chiuso positivo, vista la crescita di oltre l’1% per i principali indici (Nasdaq, Dow Jones e S&P500), i mercati europei restano in verde, con l’eccezione del settore bancario.
In particolare, i mercati hanno apprezzato l'orientamento espresso dal numero uno dell’istituto centrale ad accelerare la normalizzazione della politica monetaria l'anno prossimo, con gli investitori che iniziano a scontare un taglio dei tassi più consistente rispetto alle precedenti attese. Oggi sarà il turno della Banca centrale europea e molti analisti prevedono che Francoforte possa lanciare segnali altrettanto da ‘colomba’.
Titoli di Stato
In discesa libera i rendimenti dei Titoli di Stato, con il mercato che scommette su un taglio dei tassi di interesse BCE l’anno prossimo pari a 157 punto.
Il decennale italiano scendeva di 17 punti base al 3,74%, il bund perdeva 12 pb (2,04%), con lo spread a 171 pb, ai minimi da settembre e molto lontano dai 205 pb di ottobre.
Ancora più marcata la flessione dei titoli spagnoli (-15 punti al 3,01%) e di quelli della Grecia (-14 punti al 3,24%). Calo anche per i Treasury USA e il decennale scende sotto quota 4% (-2,38%).
Banche in difficoltà
Le prospettive ‘dovish’ anche per la BCE indeboliscono il settore bancario di Milano, dove il FTSE MIB (+0,30%) è appesantito dai cali di Bper Banca (-5%), Banco BPM (-5%), Unicredit (-3%), Monte dei Paschi di Siena (-3%) e Intesa Sanpaolo (-1%).Solidamente gli istituti di credito patiscono gli effetti di tagli del costo del denaro, una delle voci, tramite il margine di interesse, che più ha contribuito negli ultimi anni a far andare bene i conti.
Situazione che incide anche sull'andamento dell’indice spagnolo che, insieme a quello italiano, possiede in pancia il maggior numero di titoli bancari quotati e non a caso, nonostante le performance positive delle borse europee, Milano e Madrid (+0,70%) sono le meno brillanti.
Nell’Ibex 35 tengono BBVA e Banco Santander, scivolone per CaixaBank che cede il 2,5% e Banco Sabadell che perde il 6%.
Da registrare un report di S&P nel quale si evidenziano i rischi crescenti che si profilano dal 2024 in poi, in particolare per “le esposizioni delle banche della Ue ai debiti sovrani che ammontavano a luglio 2023 a 2.300 miliardi di euro e nel 2024 sono destinate ad aumentare “poiché il fabbisogno di finanziamento netto e lordo degli Stati è e resterà elevato e perché le banche centrali hanno interrotto i programmi di acquisto di titoli di Stato”.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
