Cina contro Nvidia, titolo in ribasso. “Violata la legge sulla concorrenza”

La State Administration for Market Regulation di Pechino avvia un procedimento preliminare che potrebbe bloccare la vendita di nuovi chip nel Paese. La notizia arriva durante i colloqui Usa-Cina a Madrid. Wall Street penalizza il titolo, ma gli analisti restano fiduciosi con un target medio di 208 dollari
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Azioni Nvidia in calo del 2,3% nel pre-market
La settimana si apre con nuove tensioni sul fronte tecnologico e commerciale tra Stati Uniti e Cina. Nelle prime ore di contrattazioni a Wall Street, il titolo Nvidia registra un calo del 2,3% a 173,75 dollari negli scambi pre-market. Il ribasso è causato dalla notizia che le autorità di Pechino accusano il colosso Usa dei semiconduttori di avere violato le normative anti-monopolio.
Secondo quanto riportato da Barron’s, la State Administration for Market Regulation (SAMR) ha reso noto che una prima indagine preliminare ha rilevato irregolarità legate all’acquisizione di Mellanox, società israeliana di soluzioni per data center e server rilevata da Nvidia nel 2020. A quel tempo l’operazione era stata approvata da Pechino, ma a precise condizioni. Ora, la SAMR sostiene che il gruppo americano non avrebbe rispettato pienamente gli impegni presi, aprendo così la strada a un procedimento più approfondito.
Un ostacolo nei colloqui di Madrid fra Usa e Cina
La notizia non arriva in un momento casuale. Proprio a Madrid in questi giorni sono in corso colloqui commerciali fra delegazioni di Stati Uniti e Cina, un passaggio delicato nelle relazioni bilaterali già appesantite dalla “guerra dei chip”.
Cnbc sottolinea come la decisione di Pechino rischi di complicare ulteriormente il dialogo, dopo che sabato scorso erano già state aperte altre due inchieste: una per dumping su determinati semiconduttori importati dagli Usa e un’altra relativa alle restrizioni statunitensi nei confronti dell’industria cinese dei chip.
La Cina rappresenta il 12% del fatturato globale di Nvidia
Per Nvidia si tratta di una tegola pesante, anche perché la Cina resta un mercato di primaria importanza. Negli ultimi quattro trimestri, i ricavi del gruppo nel Paese hanno raggiunto 13,5 miliardi di dollari, pari al 12% del fatturato globale, in calo dal 21% di un anno fa. La progressiva erosione della quota cinese è legata ai divieti di esportazione imposti da Washington sui chip più avanzati per l’intelligenza artificiale, che hanno limitato l’operatività dell’azienda sul mercato locale.
Analisti positivi: il target price del consensus è 208 dollari
Nonostante le pressioni geopolitiche, la performance borsistica di Nvidia rimane straordinaria. Da inizio anno il titolo ha guadagnato circa +32%, mentre su base annuale l’incremento è del +52%, confermandosi come uno dei pilastri dell’indice S&P 500 e simbolo della corsa globale all’intelligenza artificiale.
Gli analisti, nel complesso, mantengono una visione positiva. Secondo il consensus raccolto da MarketScreener, il target price medio è fissato a 208 dollari, un livello che implica un potenziale rialzo di circa il 17% rispetto alla chiusura di venerdì 12 settembre a 177,82 dollari. La fiducia degli operatori si fonda sulla leadership tecnologica di Nvidia nel settore dei processori grafici e delle soluzioni AI, considerate infrastrutture chiave per la nuova economia digitale.
Nvidia vale 40 volte l’utile stimato per l’esercizio in corso
Resta però da valutare l’impatto concreto che le indagini cinesi potranno avere sul business e sulle prospettive commerciali del gruppo. Come osserva Barron’s, è improbabile che Pechino permetta a Nvidia di lanciare nuovi prodotti sul proprio mercato mentre pende un’accusa formale di violazione delle norme anti-concorrenza. Un’eventuale limitazione alla vendita di nuovi chip in Cina rappresenterebbe un freno significativo, soprattutto in un contesto in cui la società è già soggetta alle restrizioni imposte dal governo americano.
Le stime degli analisti per l’esercizio attualmente in corso tengono ovviamente conto delle difficoltà di Nvidia in Cina. Il consensus si aspetta che la società chiuderà il prossimo bilancio al 31 gennaio 2026 con ricavi pari a 206 miliardi di dollari, in crescita del 58% sull’esercizio precedente, con un utile di 107 miliardi (+47%).
Sulla base di queste stime, Nvidia è scambiata attualmente a un multiplo P/E di 40 volte sull’utile 2026 e di 29 volte sul 2027.
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