Cina: le valutazioni economiche possono trasformarsi in un rally di mercato

16/10/2024 04:15

Le azioni cinesi sono aumentate dalla riunione del politburo di settembre nella speranza che un importante stimolo fiscale possa essere in arrivo, anche se la mancanza di dettagli finora ha deluso alcuni investitori.

A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM

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Inflazione dell’Italia MoM di settembre in uscita oggi alle 10:00 (stima -0,2% contro +0,2% di agosto), che dovrebbe portare il tendenziale annuo al +0,7% (da +1,1% di agosto).

Inflazione Francese MoM di settembre in forse discesa (-1,3% contro +0,5% di agosto), che consente al tendenziale annuo di fermarsi al +1,1% (dal +1,8% di agosto). Disinflazione a settembre anche per la Spagna dove a settembre i prezzi sono scesi dello 0,6% (zero in agosto), che porta il tendenziale annuo al +1,5% (da +2,3% di agosto). In ripresa e più alto delle attese lo ZEW di ottobre (13,1 punti contro 10,2 atteso e 3,6 di settembre). Produzione industriale dell’Europa MoM di agosto, pari al +1,8%, in linea con le attese e in ripresa rispetto al -0,5% di luglio che porta il tendenziale annuo al +0,1% (da -1% atteso e -2,1% di luglio). I dati indicano una timida ripresa dell’intera zona Euro che necessita però di conferma, ma soprattutto di una flessione dei tassi di interesse per consolidare la ripresa economica e quindi dei mercati finanziari.

La Cina è l'ultimo esempio di come le valutazioni economiche possano trasformarsi in un rally del mercato azionario una volta che emerge un catalizzatore. Le azioni cinesi sono aumentate dalla riunione del politburo di settembre nella speranza che un importante stimolo fiscale possa essere in arrivo. La mancanza di dettagli finora ha deluso alcuni investitori, quindi guardiamo agli annunci politici per una maggiore chiarezza. Questo potenziale esiste altrove, in attesa di un catalizzatore che dia una scintilla, pensiamo.

Ma la selettività è fondamentale. Vediamo un divario crescente nelle prestazioni economiche e nelle valutazioni azionarie nelle diverse regioni, funzione di uno scenario macroeconomico più volatile e di una ripresa irregolare in seguito alla pandemia. Ci piacciono ancora le azioni statunitensi e l'ampio tema dell'intelligenza artificiale, mentre la crescita degli utili aziendali si espande oltre la tecnologia (vedremo se anche i risultati del 3Q24 confermeranno la tendenza). Tuttavia, i timori per le valutazioni tese possono causare brevi vendite. Ciò richiede di considerare l'esposizione globale dove vediamo valutazioni economiche e potenziali catalizzatori.

Rimanere agili ci consente di cogliere le opportunità nelle azioni globali quando emergono i catalizzatori cui accennavamo. Il segnale della Cina sullo stimolo politico ci ha spinto a considerarne l’investimento, soprattutto date le valutazioni depresse. Certo, i dettagli non sono molti, quindi potremmo cambiare la nostra opinione se i futuri annunci deludessero le attese. Pensiamo ancora che la Cina affronti sfide strutturali a lungo termine, come la competizione economica e geopolitica con l'Occidente, il debito pubblico e l'invecchiamento della popolazione. Crediamo ancora anche nel Giappone su uno sfondo macro più roseo e sulle riforme aziendali che guidano solidi utili e rendimenti interessanti per gli azionisti.

Anche nelle regioni in cui le prospettive di crescita sono più difficili, vediamo opportunità di investimento selettive. Con guadagni dell'11% quest'anno, le azioni europee sono per esempio rimaste indietro rispetto ai principali mercati, (anche se le banche europee sono aumentate del 31%). Ci aspettiamo che la Banca centrale europea (BCE) tagli i tassi di interesse nella sua riunione di giovedì 17. L'inflazione di base di settembre è stata al di sotto delle proiezioni della BCE, il che indica che l'inflazione è ancora sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo del 2%. Pensiamo inoltre che gli indicatori di crescita e occupazione sostanzialmente più deboli dell'area euro spingeranno la BCE a tagliare di nuovo i tassi a dicembre. La BCE probabilmente rimarrà concentrata sui dati in arrivo, ma crediamo che abbia più spazio per tagliare rispetto alla Fed perché ha inasprito di più la politica monetaria, rispetto alle condizioni economiche.

Siamo meno convinti delle azioni del Regno Unito, guidato da un'economia debole e in vista dell'annuncio del bilancio del nuovo governo. Diverso il discorso per quanto riguarda i bond britannici, perché vediamo che la BoE dovrà tagliare i tassi di riferimento più di quanto i mercati stiano valutando, data l'economia debole.

Siamo sempre orientati sul rischio azioni, ma monitoriamo i segnali che potrebbero farci cambiare idea. Come per esempio Il rischio geopolitico che aumenta con l'aumentare delle tensioni in Medio Oriente. L'escalation regionale potrebbe far salire i prezzi del petrolio, evidenziando ancora una volta che questo è un mondo plasmato da vincoli di offerta.

Abbiamo visto picchi del prezzo del petrolio far salire i rendimenti obbligazionari, dimostrando, a nostro avviso, che le obbligazioni a lungo termine non forniscono ancora una diversificazione affidabile del portafoglio. Questo rende la qualità fondamentale nel reddito fisso, pensiamo.

Come abbiamo più volte messo in luce, le elezioni negli Stati Uniti avranno ramificazioni globali, soprattutto per partner commerciali chiave. Tuttavia le mega forze, i cambiamenti strutturali che influenzano i rendimenti ora e in futuro, stanno guidando anche le opportunità oltre ai rischi a breve termine. Ad esempio, il rifacimento delle catene di fornitura sta avvantaggiando partner commerciali multi-allineati come Vietnam e Indonesia, entrambi con un aumento significativo dei flussi commerciali e di investimento.

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