CNH, trimestrale con numeri “positivi” secondo gli analisti


In un contesto internazionale difficile, la società ha confermato la guidance per il 2022 anche se le pressioni logistiche e la carenza di semiconduttori “rimarranno sfavorevoli per tutto l'anno”.


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La trimestrale

CNH sotto i riflettori dopo i risultati trimestrali diffusi ieri. Il gruppo industriale italo-statunitense produttore di mezzi agricoli ha registrato ricavi consolidati pari a 4,6 miliardi di dollari nei primi tre mesi dell’anno, con una crescita del 13,4% rispetto allo stesso periodo del 2021.

L’utile netto è stato di 336 milioni di dollari, in leggero calo rispetto a un anno fa (363 milioni), mentre l’utile netto adjusted è cresciuto a 378 milioni dai 352 milioni dello stesso periodo 2021.

L’Ebit Adjusted delle attività industriali è cresciuto a 429 milioni con un aumento di 36 milioni di dollari rispetto ai primi tre mesi 2021.

La diffusione dei dati della società aveva permesso al titolo CNH di chiudere ieri oltre quota 14 euro (+3,50%), ma le incertezze odierne sui mercati stanno attirando le vendite sulle sue azioni, in flessione di oltre il 3% dopo circa due ore di contrattazioni (13,60 euro).

Le previsioni per il 2022

Per quanto riguarda l’anno in corso, da CNH confermano le indicazioni finanziarie già diffuse relativamente alle attività industriali.

In particolare, i ricavi sono visti in crescita tra il 10% e il 14%, compresi gli effetti dei cambi di traslazione. Inoltre, il free cash flow è previsto superiore al miliardo di dollari, mentre le spese di ricerca e investimenti dovrebbero arrivare a circa 1,4 miliardi di dollari.

“Stiamo gestendo attivamente gli effetti legati all’aumento dei prezzi dei cereali, della potenziale carenza alimentare e dell’aumento dei costi energetici. Nonostante questi macro-fenomeni non aiutino, stiamo mantenendo la nostra guidance iniziale per il 2022”, commentava nella nota il Ceo Scott W.Wine, aggiungendo di prevedere che le pressioni logistiche e la carenza di semiconduttori “rimarranno sfavorevoli per tutto l'anno”.

La view degli analisti

Per gli analisti di WebSim si tratta “nel complesso di una serie di numeri positivi” per CNH, arrivati “nonostante la sorpresa negativa sulla PFN, con la conferma della guidance per l’esercizio e un miglioramento qualitativo in termini di migliore crescita organica”.

Tutti i punti della guidance, infatti, sono stati confermati, in particolare i ricavi industriali visti in aumento tra il 10 e il 14%, “nonostante la normalizzazione attesa delle condizioni di approvvigionamento sia stata posticipata al 2023, mentre in precedenza era attesa già dal secondo semestre 2022”, sottolineano dalla sim.

Alla luce di quanto comunicato ieri da CNH, “alziamo leggermente le nostre stime per riflettere una maggiore crescita del segmento CE rispetto alle nostre attese precedenti e il prolungamento del up-cycle AG al 2023-2024”, aggiungono da WebSim, indicando un target price aumentato a 18,80 euro dai precedenti 17, con raccomandazione ‘interessante’.

Tra le altre indicazioni, Banca Akros valuta ancora ‘buy’ il titolo CNH, con prezzo obiettivo di 18 euro, mentre Intesa Sanpaolo concorda sul consiglio di acquisto e fissa un target price di 16,40 euro in scia della vendita di Raven Engineered.

Lo sciopero negli USA

Da Equita Sim, infine, mantengono una raccomandazione più prudente (‘hold’), con prezzo obiettivo di 16 euro, alla luce anche dello sciopero di lunedì di oltre mille lavoratori negli Stati Uniti (3% del totale della forza lavoro del gruppo e circa 10% nel Nord America), in particolare negli impianti di US di Racine (Wisconsin) e Burlington (Iowa).

“Episodi simili si sono verificati lo scorso anno presso gli stabilimenti di John Deere che, dopo settimane di negoziazioni, portarono ad un accordo con aumenti salariali in doppia cifra. Resta da chiarire quale possa essere l’impatto per CNh e quali siano le assunzioni nel business plan presentato lo scorso trimestre che prevedevano efficienze per 0.56bn entro il 2024 (di cui 0.5bn AG e 60mn CE)”, spiegano da Equita Sim, sottolineando che il contratto dei lavoratori di sei anni è scaduto il 30 aprile.

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