Come reagiranno i mercati europei alla quarta ondata?


L’Europa continentale nelle ultime settimane sta tornando ad essere uno degli epicentri della pandemia. È plausibile supporre che l’attuale ondata porti a nuove restrizioni? Quali le possibili conseguenze per l’economia?

A cura di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team, Antonio Anniballe e Paolo Mauri Brusa, Portfolio Managers, Multi Asset Team, presso GAM Italia


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Uno sguardo a Regno Unito e Israele per capire cosa ci aspetta

Se nei mesi estivi i Paesi europei hanno potuto accantonare il timore di lockdown, il mese di novembre sembra vedere un ritorno più marcato del coronavirus. Germania e Austria si apprestano a nuove chiusure, con una situazione definita dalla stessa Merkel “drammatica”.

Anche in Italia i casi ricominciano a crescere, sebbene i numeri, per il momento, non sono preoccupanti. Stessa sorte agli Stati Uniti con contagi nuovamente in aumento.

Sono queste le premesse da cui parte il team di GAM Italia per osservare le possibili conseguenze sull’economia e sugli investimenti.

Per tentare di prevedere l’evoluzione, Massimo De Palma, Antonio Anniballe e Paolo Mauri Brusa osservano quanto già accaduto nel Regno Unito e in Israele. Oltremanica, l’ondata in termini di numeri è paragonabile a quanto osservato lo scorso inverno, ma i vaccini hanno modificato in maniera decisiva il quadro: i ricoveri sono inferiori dell’85% al picco di fine 2020 e i letti occupati da pazienti Covid, nonostante quattro mesi di dati al di sopra dei 30.000 contagi giornalieri, sono solo il 5% del totale.

Ricoveri nel Regno Unito lontani dai livelli registrati nelle precedenti ondate

In Israele, dove il 40% della popolazione ha avuto accesso alla terza dose, dopo una crescita autunnale i casi si contano oggi nell’ordine delle decine.

In più, oltre a Merck, anche Pfizer ha annunciato la pillola anti-covid che, se assunta a inizio contagio, sarebbe in grado di evitare le conseguenze più serie del virus. L’antivirale di Pfizer aveva mostrato un’efficacia nella riduzione del rischio pari all’89% relativamente all’ospedalizzazione o morte, nel caso di pazienti trattati entro tre giorni dall’insorgenza dei sintomi.

Lockdown sì, ma limitati localmente e temporalmente

Con tutte le cautele necessarie, “riteniamo quindi che decisioni di lockdown siano altamente improbabili o potrebbero essere limitate localmente”, spiega il team di GAM, che non si aspetta dunque effetti dirompenti sull’economia, “se non per periodi limitati e senza far deragliare il recupero in atto”.

Se però non dovremmo aspettarci chiusure e limitazioni come l’inverno scorso, “è probabile che alcuni degli effetti osservati sulle nostre abitudini e quindi, più in generale, sull’economia, tendano a prolungarsi”. Fra questi, il team di GAM fa riferimento ai problemi dal lato dell’offerta, dato che il covid “rende il mondo meno efficiente” dal punto di vista di produzione e logistica. “Alcune difficoltà di approvvigionamento potrebbero proseguire, continuando ad esercitare pressione sui prezzi, per quanto in qualche misura il rallentamento economico in atto attenui la problematica”, spiega il team di GAM.

D’altro canto, “il graduale recupero del mercato del lavoro, sia in Europa che negli USA, dovrebbe evitare effetti pronunciati sui consumi, anche in presenza di inflazione persistente”.

Uno scenario con tassi reali negativi, poche alternative d’investimento e utili in sostanziale tenuta, “continua quindi ad essere di supporto all’azionario sebbene, a questi livelli di valutazione, sia plausibile mettere in conto correzioni”, concludono gli analisti di GAM Italia secondo cui i settori che potrebbero trarre vantaggio in questo quadro sono quelli correlati positivamente all’inflazione, le società con potere di determinazione del prezzo e i cui conti non siano troppo dipendenti da costi del lavoro in crescita.

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