Commerzbank non ci sta: pronta la difesa da Unicredit

Commerzbank non ci sta: pronta la difesa da Unicredit

Il management della banca tedesca starebbe ideando una strategia difensiva nei confronti di un possibile aumento della quota acquistata ieri da Piazza Gae Aulenti, arruolando Goldman Sachs e facendo pressione sul governo di Berlino.

Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Commerzbank in difesa su Unicredit

La mossa di Unicredit su Commerzbank sembrava essere soltanto il primo step di una scalata della banca italiana verso quella tedesca, ma la ‘partita’ potrebbe non essere destinata a concludersi con la vincita di Piazza Gae Aulenti. Almeno nelle intenzioni del management tedesco.

L’acquisto del 9% da parte di Unicredit ha subito messo in allarme il consiglio di amministrazione di Commerzbank, il quale starebbe rivedendo la propria strategia in modo da preparare la propria difesa in vista di un potenziale approccio di acquisizione da parte dell’istituto italiano. Secondo quanto scrive Bloomberg, il ‘difensore’ acquistato dai tedeschi sarebbe Goldman Sachs, arruolato in veste di advisor.

Contemporaneamente, sarebbero già attivati i canali con il Governo tedesco per costruire un sostegno politico al rifiuto dell’operazione, considerando anche che diversi media scrivono che l’esecutivo guidato da Olaf Scholz non sarebbe stato avvisato per tempo dell’ingresso a ‘gamba tesa’ di Unicredit.

Tra i primi ad esporsi in questo senso è stato Stefan Wittmann, rappresentante dei sindacati e membro del cda di Commerzbank, il quale ha dichiarato al quotidiano economico francese Les Echos di preferire accordi di cooperazione con una banca transalpina piuttosto che legarsi a Unicredit. "Ci capiamo meglio con i francesi in termini di politica industriale e su come gestire una banca, che con i milanesi", ha detto Wittmann.

Poca resistenza

Al di là della prima reazione, Hans-Peter Burghof, presidente del dipartimento bancario e finanziario dell'Università di Hohenheim a Stoccarda, non si aspetta molta resistenza al nuovo azionista di Commerzbank.

Unicredit ha pagato “più del prezzo di mercato e l’istituto tedesco ha bisogno di soldi, mentre gli italiani hanno intenzioni strategiche, pertanto il governo sarà felice di avere i fondi dall’operazione: il dibattito difficile arriverà quando e se decideranno di espandere la propria quota”.

In Germania, spiega Peter Barkow, fondatore di Barkow Consulting, “c’è ancora un mosaico di banche di piccole dimensioni e l’operazione potrebbe ridurre le preoccupazioni sulla concorrenza di qualsiasi accordo”, aggiungendo che “le casse di risparmio e le banche cooperative hanno circa la metà del mercato tedesco, pertanto l'impatto della fusione di due grandi istituti sarebbe molto limitato”.

L’operazione

L’operazione annunciata ieri ha visto Unicredit acquisire il 4,49% di Commerzbank ceduto da Berlino attraverso un accelerated book building, proponendo un prezzo d'acquisto a premio del 5% che ha sbaragliato la concorrenza. Il resto è stato acquisito sul mercato, portando così la sua quota al 9% della seconda banca tedesca, aprendo la possibilità a nuove operazioni. Il prossimo passaggio è la richiesta alla BCE del semaforo verde per superare la soglia del 10% e Orcel ha già avviato i primi contatti ‘di cortesia’ con il top management di Commerzbank, durante i quali non si è però approfondita nessuna ipotesi strategica.

Doppia mossa

Ma quale potrebbe essere ora la prossima mossa? Nel gergo degli investment banker il tipo di mossa fatta da Orcel viene chiamata ‘bear hug’, abbracciare l’orso, e si compone di un primo passo in cui si acquista una quota di minoranza per poi procedere all’M&A.

Secondo quanto scrive MF, Orcel avrebbe in mente una strategia in due mosse per condurre in porto l’integrazione, partendo dal rastrellamento sul mercato di altre quote fino a raggiungere il 9,9%, mossa possibile senza dover chiedere l’autorizzazione alla Banca centrale europea. Nel mirino ci sarebbero sia la quota residua in mano allo Stato, il 12% che potrà finire sul mercato dopo 90 giorni di lock-up, sia i robusti pacchetti in mano ai fondi e ad altri gruppi privati. Con un'autorizzazione della Vigilanza, la quota in mano a Unicredit potrebbe irrobustirsi fino al 20% di Commerzbank, così da poter costruire un dialogo con management, amministratori e azionisti della banca tedesca, sinora molto cauti nei giudizi sull'operazione.

A quel punto, scatterebbe la seconda fase: il lancio di un’Opa la cui soglia obbligatoria è fissata in Germania al 30%, da realizzare entro fine anno.

Opportunità dalla fusione

Il deal Commerzbank rappresenta per Unicredit “un'opportunità per creare economie di scala e sinergie in ambito corporate, pmi e retail in Germania”, spiegano gli analisti di Morningstar Dbrs, che “tra l'altro rappresenta il secondo mercato per la banca dopo l'Italia, dove la banca milanese è presente dal 2005 dopo il deal HypoVereinsbank”.

L'operazione, affermano gli esperti, “potrebbe supportare un'ulteriore espansione nell'Europa centrale mediante mBank, una delle maggiori banche polacche attualmente controllata da Commerzbank”.

“Supponendo che Unicredit paghi un premio del 20-25% in un'offerta metà in contanti e metà in azioni, una fusione che consentisse a Commerzbank di tagliare i costi del 10% aumenterebbe gli utili per azione di oltre il 15%”, calcolano da Equita Sim. “L'entità combinata avrebbe un ritorno sul capitale proprio tangibile (ROTE) di oltre il 16,5%, rispetto a circa l'8% di Commerzbank al momento e all'attuale ROTE di UniCredit superiore al 17%”, concludono dalla sim.

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Aziende citate nell'Articolo

Codice: UCG.MI
Isin: IT0005239360
Rimani aggiornato su: UniCredit

Maggiori Informazioni
Leggi la nostra guida sugli ETF

Bond a 20 anni in sterline

Ogni anno cumula cedole del 10%. Richiamabile dal secondo anno.

Chi siamo

Orafinanza.it è il sito d'informazione e approfondimento nel mondo della finanza. Una redazione di giornalisti e analisti finanziari propone quotidianamente idee e approfondimenti per accompagnarti nei tuoi investimenti.

Approfondimenti, guide e tutorial ti renderanno un esperto nel settore della finanza permettendoti di gestire al meglio i tuoi investimenti.

Maggiori Informazioni


Feed Rss

Dubbi o domande?

Scrivici un messaggio e ti risponderemo il prima possibile.




Orafinanza.it
è un progetto di Fucina del Tag srl


V.le Monza, 259
20126 Milano
P.IVA 12077140965


Note legali
Privacy
Cookie Policy
Dichiarazione Accessibilità

OraFinanza.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 50 del 07/04/2022

La redazione di OraFinanza.it